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Mokotów

Frazioni di VarsaviaSenza fonti - centri abitati della PoloniaSenza fonti - luglio 2017Voci con codice GNDVoci con codice J9U
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Ulica Wołoska w Warszawie 2019
Ulica Wołoska w Warszawie 2019

Mokotów è una delle frazioni più densamente abitate di Varsavia, capitale della Polonia. È la sede di numerose ambasciate straniere e di compagnie straniere. Solo una piccola parte del territorio è abbastanza industrializzata (Służewiec Przemysłowy), mentre la maggioranza della zona è ricca di parchi e aree verdi. Anche se l'area risulta popolata sin dall'inizio del Medioevo, è stata unita alla capitale polacca solo nel 1916. Il toponimo secondo alcuni deriverebbe dal nome di un'ex frazione, Mon Coteau (in lingua francese La mia collina), secondo altri dal nome dell'antico proprietario tedesco del territorio, che si chiamava Mokoto o Mokot, la cui esistenza peraltro non è documentata da nessuna fonte. La zona venne industrializzata negli anni venti e trenta del XX secolo, seguendo il movimento artistico del modernismo, e sopravvisse alla seconda guerra mondiale e alla rivolta di Varsavia. Il secondo giorno della rivolta di Varsavia, il 2 agosto 1944, vi si svolse l'omicidio di massa dei detenuti della prigione di via Rakowiecka (noto come il massacro della prigione di Mokotów) da parte delle SS.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Mokotów (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Mokotów
Plac Defilad, Varsavia Śródmieście

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N 52.2323 ° E 21.008433333333 °
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Plac Defilad

Plac Defilad
00-110 Varsavia, Śródmieście
Voivodato della Masovia, Polonia
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Ulica Wołoska w Warszawie 2019
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Wilanów
Wilanów

Wilanów è una frazione della città di Varsavia, capitale della Polonia. È la sede dello storico Palazzo di Wilanów, la "Versailles polacca" e seconda residenza di molti re della Polonia. I primi riferimenti all'insediamento della zona risalgono al XIII secolo, quando fu fondato un villaggio di nome Milanów da parte del monastero benedettino di Płock. Nel 1338 la zona divenne proprietà privata dei Duchi di Masovia e nel 1378 il principe Janusz di Masovia regalò la proprietà a uno dei suoi seguaci. Quest'ultimo stabilì la prima residenza, costruendovi anche una cappella. I suoi discendenti adottarono il nome di Milanowski, posposto al nome del villaggio. Nel XVII secolo il terreno venne acquistato dalla famiglia di Stanisław Leszczyński, che iniziò la costruzione di un nuovo palazzo; i lavori furono però fermati quando l'esercito della Svezia conquistò l'area e la saccheggiò. Nel 1676 il territorio, ormai spopolato, fu comprato dal re Jan III Sobieski; per suo ordine Tylman van Gameren e August Locci vi eressero un nuovo palazzo in stile barocco e la chiesa di Sant'Anna. Inizialmente il palazzo fu chiamato Villa Nova ("Nuova tenuta"), per distinguerlo dalla vicina Stara Wieś ("Vecchia tenuta"). Comunque il nome fu quasi subito trasformato nel suo equivalente polacco, simile al vecchio nome di Milanów. Grazie alla vicinanza di entrambe e residenze estive dei sovrani e alla città di Varsavia, Wilanów è da moltissimi anni una frazione di Varsavia e una meta popolare di vacanza per i magnati polacchi. Nel XVIII secolo il palazzo divenne proprietà di Adam Mikołaj Sieniawski; la sua vedova Elżbieta Sieniawska unì poi la tenuta agricola ai vicini insediamenti di Kabaty, Powsin e Wolica. Una volta che questi furono uniti e dopo che il palazzo passò di proprietario in proprietario, ogni nuovo possidente modificò la residenza in modo da adattarla alle proprie preferenze. Nel 1863, dopo la Rivolta di gennaio, le autorità russe introdussero una nuova divisione amministrativa, rompendo l'unione con le altre frazioni e rendendo Wilanów capoluogo dei comuni situati a sud di esso. L'area divenne uno dei più importanti fornitori di cibo per la città di Varsavia, e nel 1890 fu aperta una ferrovia trainata da cavalli proprio per favorire i trasporti di merci e passeggeri verso la capitale. La linea che collegava Wilanów a Varsavia si rivelò un grande successo e nel 1892 fu ulteriormente estesa. Furono costruite anche nuove stazioni con i relativi capolinea. Dopo la seconda guerra mondiale, i palazzi di Wilanów, Natolin e Morysin furono nazionalizzati dalle nuove autorità comuniste della Polonia. Il primo fu convertito in museo e in una delle dipendenze del palazzo fu aperto un museo dei Poster il 4 giugno 1968 (probabilmente l'unico museo del genere in Europa). nel 1951 Wilanów fu incorporata a Varsavia, inizialmente come unità di divisione amministrativa separata, poi nel 1976 come parte della frazione di Mokotów. Nel 1994 è divenuta un'unità separata dalle altre, infine l'anno seguente è divenuta una frazione della capitale polacca. Attualmente l'area intorno a Wilanów è abitata da molti stranieri che vivono a Varsavia, poiché nella zona sorgono molte scuole internazionali. Nel 2000 l'American School si è spostata al di fuori di Wilanów, nel comune di Konstancin-Jeziorna.

Varsavia
Varsavia

Varsavia (AFI: /varˈsavja/; in polacco , [varˈʂava]; in tedesco Warschau; in yiddish וואַרשע‎?, Varsche) è la capitale della Polonia, situata nella parte centro-orientale del Paese nel voivodato della Masovia, sul fiume Vistola. Varsavia è la città più grande della Polonia in termini di popolazione con 1.764.615 residenti registrati nel 2017 e la sua area metropolitana di circa 3.100.844 abitanti. Si classifica al decimo posto delle città più popolose dell'Unione europea. La città è il principale centro scientifico, culturale, politico ed economico della Polonia; è anche il capoluogo del voivodato della Masovia, e costituisce al contempo comune e distretto. La storia della città risale alla fine del XIII secolo. A quel tempo era una piccola città di pescatori. Nel 1569, il re Sigismondo III trasferì la sua corte insieme alla capitale della Polonia da Cracovia a Varsavia. Una volta descritta come la "Parigi del Nord", Varsavia fu considerata una delle città più belle del mondo fino alla seconda guerra mondiale. Bombardata all'inizio dell'invasione tedesca nel 1939, la città resistette. Le deportazioni della popolazione ebraica nei campi di concentramento portarono alla Rivolta del ghetto di Varsavia nel 1943 e alla distruzione del ghetto dopo un mese di combattimenti. Una rivolta generale a Varsavia tra agosto e ottobre 1944 portò a ulteriori devastazioni. Varsavia ha acquisito il nuovo titolo di "città fenice" a causa della sua lunga storia e ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, che aveva lasciato in rovina più dell'85% degli edifici. Varsavia è la sede di Frontex, l'agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Varsavia è anche una delle città metropolitane più dinamiche d'Europa. Nel 2012 l'Economist Intelligence Unit ha classificato Varsavia come la 32ª città più vivibile al mondo. Nel 2017 la città è arrivata 4ª nella categoria "Business-friendly" e 8a in "Capitale umano e stile di vita". Inoltre è stata classificata come una delle città più vivibili dell'Europa centrale e orientale. Il centro storico di Varsavia è stato inserito nel 1980 tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO. È la parte più antica della città ed è anche la principale attrazione turistica con la Colonna di Sigismondo, il Barbacane e il Castello Reale.