place

Consiglio Nazionale delle Ricerche

Consiglio Nazionale delle RicerchePagine che utilizzano collegamenti magici ISBNPagine con collegamenti non funzionantiVoci con codice BAVVoci con codice BNF
Voci con codice ISNIVoci con codice J9UVoci con codice LCCNVoci con codice VIAFVoci con codice WorldCat IdentitiesVoci con modulo citazione e parametro pagineVoci non biografiche con codici di controllo di autorità
Consiglio Nazionale delle Ricerche logo verticale
Consiglio Nazionale delle Ricerche logo verticale

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (in sigla CNR) è il principale ente pubblico di ricerca italiano. Sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'università e della ricerca, ha il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca scientifica e tecnologica nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni, favorendo il progresso scientifico, tecnologico, economico e sociale. Secondo la rivista scientifica Nature, nel 2018 il CNR si è classificato al decimo posto tra gli enti pubblici di ricerca più innovativi al mondo per numero di articoli scientifici pubblicati su una ottantina di riviste monitorate dalla stessa rivista.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Consiglio Nazionale delle Ricerche (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Consiglio Nazionale delle Ricerche
Piazzale Aldo Moro, Roma Municipio Roma II

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Consiglio Nazionale delle RicercheContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 41.90073 ° E 12.512524 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Piazzale Aldo Moro 7
00185 Roma, Municipio Roma II
Lazio, Italia
mapAprire su Google Maps

Consiglio Nazionale delle Ricerche logo verticale
Consiglio Nazionale delle Ricerche logo verticale
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Città universitaria di Roma
Città universitaria di Roma

La città universitaria di Roma è un campus universitario di Roma, nel quartiere Tiburtino (zona urbanistica "Università"), sede principale dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". È stata realizzata durante gli anni trenta, nel pieno del ventennio fascista, da una serie di architetti razionalisti sotto la supervisione del più tradizionale architetto Marcello Piacentini, il quale era responsabile della pianta e del Palazzo del rettorato e aveva il diritto di effettuare modifiche agli altri progetti. L'opera, fortemente voluta da Mussolini affinché anche la capitale d'Italia avesse il suo centro universitario e considerata fin lì «la più vasta opera edilizia promossa dal Regime Fascista», s'inquadrava nell'opera di restauro che coinvolse la città fino a tutto il secondo dopoguerra. La città venne inaugurata il 31 marzo 1935 alla presenza del re Vittorio Emanuele III. L'entrata principale è situata in piazzale Aldo Moro, (già piazzale delle Scienze), al civico 5, dove ha sede anche il limitrofo Consiglio Nazionale delle Ricerche. Un grande portale permette di accedere all'interno della città, costituita da una serie di palazzi ed edifici ideati per la fruizione di studenti e docenti. Le altre entrate sono poste su tutti i lati del muro che divide l'interno della sede universitaria dal resto della città. Verso nord si trova l'ospedale policlinico "Umberto I", parte integrante delle strutture universitarie e gestito direttamente dall'Ateneo; vi hanno sede le facoltà mediche e chirurgiche principali. Dall'ingresso principale, la prospettiva è sviluppata in modo tale da far emergere la figura della statua della Minerva, uno dei simboli della Sapienza e opera di Arturo Martini, realizzata in bronzo e posta in cima a un piedistallo che si trova all'interno di una vasca d'acqua. La statua è posta di fronte al Palazzo del rettorato, opera di Marcello Piacentini. Un viale porta dall'ingresso principale al piazzale della Minerva, sul quale si affacciano i palazzi di Ortopedia e Chimica, sulla destra, e i palazzi di Igiene e Fisica, a sinistra. Nell'edificio principale hanno sede gli uffici del rettorato, la Biblioteca Alessandrina e l'Aula Magna. Alla destra del rettorato si trova il Palazzo di Lettere, sede principale della Facoltà di Lettere e Filosofia, mentre a sinistra il Palazzo di Giurisprudenza, dove hanno sede le Facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze Statistiche. All'estrema destra del rettorato, sempre su piazzale della Minerva, l'edificio di Matematica realizzato da Giò Ponti nel 1934, mentre all'estrema sinistra si trova il dipartimento di Scienze della Terra, sede delle facoltà di Scienze Geologiche e Scienze Naturali. All'interno della città si trovano anche un asilo nido, diversi bar, uffici bancari e postali, moltissime biblioteche e musei aperti al pubblico. Notevole è la grande Cappella universitaria della Divina Sapienza, affidata ai padri gesuiti.

Aqua Tepula
Aqua Tepula

L'ultimo acquedotto dell'età repubblicana, il quarto, quello dell’Aqua Tepula, venne costruito dai censori Gneo Servilio Cepione e Lucio Cassio Longino nel 125 a.C.. Il nome era dovuto alla temperatura "tiepida" dell'acqua, a 16-17 gradi alle sorgenti, che erano situate nella zona vulcanica dei Colli Albani, al X miglio della via Latina, tra gli odierni comuni di Grottaferrata e Marino, e che sono state probabilmente identificate con quelle note oggi col nome di “Pantanella” e ” Acqua Preziosa”. Fino all'epoca augustea l'acquedotto scorreva lungo un tragitto completamente sotterraneo, servendosi anche delle strutture dell'acquedotto dell'Aqua Marcia, del quale poi utilizzò in parte anche le arcuazioni esterne. La lunghezza complessiva raggiungeva quasi le 12 miglia romane, circa 18 km, più della metà dei quali (9.580 m) in comune con la Marcia. La portata giornaliera era molto ridotta, e raggiungeva appena le 190 quinarie (corrispondenti a circa 7.885 m3 al giorno). Dopo la ristrutturazione e modifica operata nel 33 a.C. da Agrippa, in concomitanza con la realizzazione del nuovo acquedotto dell’Aqua Iulia, alla portata originale vennero aggiunte 92 quinarie prese da una diramazione dell’Aqua Marcia. Il condotto fu fatto confluire in quello appena costruito della Iulia, dal quale si separava nuovamente, essendosi l'acqua un po' raffreddata, nei pressi dell'attuale località Capannelle, dove si trovava una piscina limaria (bacino di decantazione). Correva, quindi, insieme all'Aqua Iulia, in un condotto distinto sopra gli archi dell’Aqua Marcia e giungeva in città ad spem veterem, nei pressi di Porta Maggiore. Da qui in avanti il condotto sfruttava le mura aureliane fino a scavalcare la via Tiburtina su un arco che fu poi trasformato nella Porta Tiburtina. Il percorso superava la porta Viminale, dove oggi sorge la Stazione Termini, e terminava in prossimità della porta Collina, dov'era il “castello” principale di distribuzione, nelle vicinanze dell'attuale via XX Settembre. Altre 163 quinarie vennero in seguito derivate dal futuro acquedotto Anio novus (realizzato intorno al 50 d.C.), per un totale complessivo definitivo, alla distribuzione, di 445 quinarie (=18.467 m3, circa 200 litri d'acqua al secondo).