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Chiesa di San Quirico (Angera)

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Senza fonti - maggio 2019
Church of San Quirico (Angera) 06
Church of San Quirico (Angera) 06

La chiesa di San Quirico è un edificio religioso realizzato ad Angera nel 1200.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di San Quirico (Angera) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di San Quirico (Angera)
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N 45.78615 ° E 8.57298 °
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Chiesa di San Quirico

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21021
Lombardia, Italia
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Church of San Quirico (Angera) 06
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Luoghi vicini

Rocca Borromea di Angera
Rocca Borromea di Angera

La Rocca Borromea di Angera sorge nelle prossimità di Angera e domina l'estremità meridionale del Lago Maggiore. Nelle sale storiche della rocca sono presenti affreschi, tele e decorazioni originarie. All'interno della rocca è ospitato il Museo della bambola e del giocattolo. Originariamente di proprietà degli arcivescovi di Milano, la rocca comprende una serie di edifici, eretti in tempi diversi tra l'XI e il XVII secolo. Al nucleo più antico, di epoca non posteriore al periodo longobardo, appartiene la torre quadrata situata nella porzione ovest della rocca. I primi ampliamenti di questa primitiva struttura vennero intrapresi nei decenni a cavallo tra il Duecento e il Trecento. Dopo esser stata concessa da Clemente VI alla famiglia di Bernabò Visconti (1350), la rocca divenne definitivamente proprietà dei Borromeo con Vitaliano che con atto firmato il 18 gennaio 1449 ratificò l'acquisto di Angera, della rocca e della sua pieve presso il Consiglio dei Novecento dell'Aurea Repubblica Ambrosiana. Dopo secoli di sostanziale abbandono, della rocca tornò ad occuparsi l'arcivescovo di Milano, il cardinale Federico Borromeo, il quale nel 1623 venne insignito da re Filippo IV di Spagna del titolo di marchese di Angera; dopo la nomina, fu proprio il porporato ad inviare un proprio perito per suggerire i lavori da eseguire, ma fu in realtà sotto Giulio Cesare III (1593-1672) e sotto Antonio Renato (1632-1686) che si compirono i restauri principali. Molti degli ambienti interni vennero ridecorati ad opera di pittori di rilievo come i fratelli Santagostino, Antonio Busca e Filippo Abbiati. Nei secoli XX e XXI, la Rocca di Angera si è progressivamente trasformata in un vero e proprio “Centro d'Interpretazione del Medioevo” rivolto agli appassionati, alle famiglie e al pubblico scolastico. Ultimo passo di questo progressivo percorso è stato rappresentato dal progetto sulla realizzazione e sul ripristino dei giardini medievali. Per far questo è stato condotto un meticoloso studio sui codici e sui documenti dell'epoca che hanno portato prima alla realizzazione di una mostra temporanea su tre principali tipologie di giardini, Il Giardino dei Principi, Il Verziere e Il Giardino delle Erbe Piccole, poi alla realizzazione degli stessi nella grande spianata che si affaccia verso il Lago Maggiore. All'esterno della Rocca i maestri giardinieri di casa Borromeo, hanno dunque dato il via alla realizzazione di un progetto che, con la gradualità richiesta da un'iniziativa di questa complessità, ha portato e porterà, anno dopo anno, ad aggiungere e completare quanto descritto da quegli antichi codici. A ridosso dell’antica chiesetta della rocca di Angera hanno già messo radice molte specie arbustive descritte dagli antichi maestri: piante medicamentose accanto ad altre ornamentali, coltivate secondo regole e geometrie precise, tutto per ricreare in terra – come era prescritto un tempo – l'idea del “perduto paradiso”. La rocca si presenta articolata su cinque corpi di fabbrica di periodi e con funzioni differenti: l'Ala Scaligera, l’Ala Viscontea, la Torre di Giovanni Visconti, l'Ala dei Borromeo. Nell'edificio si trovano le sale del Buon Romano, della Mitologia, delle Cerimonie, di San Carlo, dei Fasti Borromeo. La Sala di Giustizia ospita il ciclo di affreschi realizzato nel secolo XIII da un anonimo pittore denominato “Maestro di Angera”. La rappresentazione narra vicende legate alla vita dell'arcivescovo Ottone Visconti e, in particolare, illustra la sua vittoria sui Torriani nella battaglia di Desio nel 1277. La Sala dei Fasti conserva una serie di affreschi strappati risalenti alla prima metà del XV secolo eseguiti da Michelino da Besozzo e provenienti dal Palazzo Borromeo di Milano che vennero qui collocati nel 1946 a seguito dei bombardamenti che distrussero in buona parte il palazzo cittadino. Essi si presentano ancora oggi come uno degli esempi più significativi di pittura tardogotica a soggetto profano di area lombarda. La Sala della Mitologia ospita una collezione di maioliche, con oltre trecento pezzi di manifattura olandese, francese, tedesca, italiana, spagnola, persiana e cinese. L'allestimento ripropone l'aspetto della raccolta di Madame Gisèle Brault-Pesché nella casa-museo di Tours. Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Angelo Contino, Castelli in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1982. AA. VV., La rocca di Angera, Cinisello Balsamo, Silvana ed., 2000, ISBN 9788882152352. Paolo Zaninetta, Il potere raffigurato. Simbolo, mito e propaganda nell'ascesa della signoria viscontea', Milano, FrancoAngeli, 2013, ISBN 8820408155. Borromeo Maestro di Angera Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rocca Borromeo Sito ufficiale, su borromeoturismo.it. (EN) Rocca Borromea di Angera, su Structurae. Rocca Borromea di Angera, su Dimore storiche italiane, Associazione Dimore Storiche Italiane. Rocca Borromea di Angera, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia. Rocca Borromeo di Angera: la storia, il museo, il giardino, su lagomaggiore.net. Angera e la sua rocca nel 1535, di frate Jacopo Filippo da Bergamo dal sito del Magazzeno Storico Verbanese Angera e la sua Rocca: un luogo ricco di mistero tra fate e culti magici, su lagomaggiore.net.

Dagnente
Dagnente

Dagnente (Dagnént in lombardo) è una frazione del comune italiano di Arona. Fu comune autonomo fino al 1928. La località è divenuta famosa soprattutto per il suo piccolo cimitero, luogo di sepoltura di due illustri personaggi: prima che fosse trafugata, il cimitero conservava la salma del popolare presentatore televisivo Mike Bongiorno. In seguito al suo ritrovamento essa non fu però riportata a Dagnente; il "Bardo della Democrazia", lo scrittore ed uomo politico Felice Cavallotti, padre del radicalismo italiano e fondatore dell'originario Partito Radicale Italiano. In memoria di Felice Cavallotti nel cimitero di Dagnente fu eretto un monumento ad opera di Troubetskoj e di Conconi. Nel luglio del 2008 il comune di Arona ha patrocinato un'iniziativa realizzata in collaborazione con l'associazione Pro Dagnente "Felice Cavallotti" e l'azienda Red Tronics di Castelletto Ticino, per la rivalorizzazione del monumento. Il monumento è stato illuminato con un impianto a led di ultima generazione, donando così al monumento ed alla memoria del "Bardo" nuova vita. Dagnente ospita una chiesa in onore di San Giovanni Battista, conosciuta sin dal 1159, che si caratterizza per il proprio sagrato, risalente agli anni 1917-18, e per le opere raffiguranti alcune scene tratte dalla vita del santo. Il campanile della chiesa è staccato dall'edificio principale. La chiesa, collocata in prossimità del cimitero, fu oggetto di lavori di ampliamento tra il 1714 ed il 1719 e poi ancora nel 1839, quando vi vennero erette accanto le quattordici stazioni della Via Crucis. Oggi ne restano solo quattro.

Villa Cantoni
Villa Cantoni

Villa Cantoni è un edificio storico situato ad Arona (NO) sotto la rupe calcarea della rocca e in posizione soprelevata rispetto al livello del Lago Maggiore. La struttura architettonica, progettata dell'ingegnere Vittorio Cantoni per la sua famiglia, risale agli anni Ottanta del XIX secolo ed è costituita da un avancorpo centrale affacciato verso il lago e sormontato da una torretta e da due corpi laterali sporgenti verso la parte posteriore che delimitano un cortile. La facciata a lago si innalza su una piattaforma semicircolare sotto la quale vi sono delle grotte artificiali. Un tempo il parco comprendeva la parte dell'attuale assetto stradale e terminava con i due padiglioni di accesso alla darsena privata. Il terreni furono ceduti a Cantoni dalla famiglia Borromeo nel 1873. Vittorio Cantoni era ebreo, il figlio Tullo nato nel 1866, convertitosi al cristianesimo, fu sindaco di Arona tra il 1914 e il 1919 e si sposò con Irma Finzi, una milanese di origine ebraica anche lei convertitasi, la coppia ebbe due figli: Vittorio Angelo, detto Victor, e Gianfranco. Nel 1911 Tullo venne adottato ed ereditò il titolo di conte da Giulio Cesare Mamiani della Rovere. Victor e Irma furono tra le vittime dell'Olocausto del Lago Maggiore, vennero prelevati il 15 settembre del 1943, dal rastrellamento si salvarono la moglie di Victor, Rosy Gattico e sua figlia di 5 anni, due mesi dopo vennero alla luce i gemelli Andrea e Gianluca. In seguito a questo episodio la villa venne saccheggiata e spogliata. Rimase in stato di abbandono per oltre trent'anni fino all'avvio dei lavori di ristrutturazione nel 2016. Nel corpo centrale sono in evidenza quattro lesene che spartiscono verticalmente lo spazio, orizzontalmente due cornici marcapiano mettono in risalto gli stipiti delle finestre. L'interno della villa è adornato da affreschi riconducibili al pittore veneziano Giacomo Casa ed era, al momento del suo massimo splendore, arredato in stile rinascimentale e neoclassicheggiante. Fanno parte della stessa proprietà lo chalêt dal tetto a due falde con trina lignea e i due padiglioni che consentono l'accesso alla darsena. Il piano di terreno su cui sono realizzati gli edifici minori prevede un bugnato, su cui si aprono il portale d'ingresso ad arco ribassato e gli oculi ovoidali. Nel piano superiore sono presenti quattro lati completamente aperti da quattro serliane poggianti su balaustre convesse. La copertura terrazzata ospita nel parapetto dei lambrecchini con stemmi. L'esterno della villa era occupato da un vasto giardino ricco di piante esotiche. Andrea Lazzarini, Dimore di lago: ville, castelli, parchi e personaggi della sponda piemontese del Lago Maggiore, Stresa, Scenari, 2015, ISBN 978-8894048230. AA.VV., Ville e castelli d'Italia: Lombardia e Laghi, Milano, 1907. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su villa Cantoni