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Parco Aldo Aniasi

Giardini di MilanoPagine che utilizzano l'estensione KartographerTrenno
ParcoDiTrennoMilano
ParcoDiTrennoMilano

Il Parco Aldo Aniasi, precedentemente denominato Parco di Trenno, è uno dei parchi più grandi di Milano. A forma trapezoidale, si estende su oltre 50 ettari contraddistinti da prati delimitati da doppi filari alberati e piccoli boschi. È caratterizzato da ampi prati e lunghi viali rettilinei, percorribili sia a piedi che in bicicletta. Situato al confine fra il Municipio 7 e il Municipio 8 nel nord-ovest della città, è adiacente al borgo omonimo ed agli ippodromi di San Siro e de La Maura, con le relative piste di allenamento che sono visibili dall'interno del parco al di là di una siepe che delimita tutto il lato est del parco stesso.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Parco Aldo Aniasi (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Parco Aldo Aniasi
Via Cascina Bellaria, Milano Municipio 7

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.484444 ° E 9.107222 °
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Indirizzo

Via Cascina Bellaria
20153 Milano, Municipio 7
Lombardia, Italia
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ParcoDiTrennoMilano
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Luoghi vicini

Trenno
Trenno

Trenno (Trenn in dialetto milanese, AFI: [ˈtrɛn]) è un quartiere di Milano situato nella periferia occidentale della città, appartenente al Municipio 8 e al NIL n. 64 "Trenno". Fino al 1923 costituì un comune autonomo, conosciuto con il nome di Trenno e Uniti, con un territorio molto più esteso rispetto a quello dell’attuale quartiere. L'abitato si trova a circa 8,5 km a nord-ovest del Duomo, e si estende su poco più di 1 km². È circondato a ovest e a nord dal Boscoincittà, a sud dal parco omonimo, e confina a est con il quartiere Gallaratese. Oggi Trenno è un quartiere di Milano prevalentemente residenziale a media densità, caratterizzato dalla presenza di condomini moderni sorti nel secondo dopoguerra. Nonostante l’espansione edilizia, il quartiere conserva ancora tracce del nucleo rurale originario, in particolare attorno alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, a via Ratti e a piazza Scolari, dove si concentrano alcune attività commerciali di vicinato. La vicinanza con ampie aree verdi come il Parco di Trenno e il Parco Aldo Aniasi contribuisce a mantenere un ambiente tranquillo e poco urbanizzato rispetto ad altre zone della città. Dal punto di vista della viabilità, Trenno è collegato al resto di Milano principalmente attraverso tre direttrici stradali: via Cascina Bellaria, via Lampugnano e via Balla, quest'ultima urbanizzata solo a partire dai primi anni 2000. I collegamenti con il trasporto pubblico sono limitati alla linea automobilistica ATM 64, che collega il quartiere con la stazione della metropolitana M1 di Bonola, situata a circa 1 km di distanza e con la stazione San Siro Stadio della linea M5

Palasport di San Siro
Palasport di San Siro

Il palasport di San Siro, ufficialmente palazzetto dello sport di Milano o colloquialmente Palazzone, era un'arena coperta senza colonne intermedie, a pianta circolare e con profilo a doppia curvatura (a sella di cavallo) edificata a fianco dello stadio Giuseppe Meazza di Milano e precisamente tra via Federico Tesio e via Patroclo. Inaugurato nel 1976, l'impianto polifunzionale poteva accogliere fino a 18.000 spettatori per competizioni di atletica leggera (fu la sede dei Campionati europei di atletica leggera indoor del 1978 e del 1982) e di ciclismo, oltre che manifestazioni e spettacoli di vario tipo, e fu anche l'arena casalinga della squadra di pallacanestro Olimpia Milano. Il 17 gennaio 1985, a causa di un'eccezionale nevicata, la tensostruttura in cavi di acciaio che reggeva il manto di copertura subì un dissesto improvviso che comportò l'abbassamento dello stesso di alcuni metri. Infatti un concio dell'anello metallico a cui era ancorata la tensostruttura si instabilizzò, provocando l'accorciamento improvviso della circonferenza dell'anello e quindi il citato abbassamento. La copertura, pur danneggiata, continuò a sopportare tutto il carico della neve valutata in circa 800 tonnellate, corrispondente a una coltre di neve spessa dagli 80 ai 100 cm. Si trattava di una quantità inconsueta - infatti superava di gran lunga quella prevista dalle norme di legge per cui era stata dimensionata la copertura (circa 60 cm) - ma che storicamente non era una novità per Milano. A causa dei pluviali ostruiti, a nulla valsero i tentativi di ridurre il carico gettando acqua calda sul tetto (che anzi ghiacciò aumentando il carico) e alzando la temperatura interna all'edificio. Due settimane dopo, il palasport avrebbe dovuto essere teatro del primo concerto degli U2 in Italia. L'evento fu quindi spostato in un rudimentale Teatro tenda che era in grado di ospitare a malapena metà dei possessori dei biglietti. Sotto la stessa nevicata crollarono decine e decine di capannoni e molte coperture metalliche in tutta la Lombardia tra cui anche parte della pensilina di copertura degli spalti al velodromo Vigorelli di Milano. A seguito del dissesto, la struttura rimase inspiegabilmente abbandonata aggravando il deperimento causato dalle intemperie; infatti, già dall'estate del 1986 il palazzetto risultava irriconoscibile. I responsabili dell'opera, in vista della costruzione di un nuovo impianto più grande e più moderno che sarebbe dovuto sorgere sulla stessa area, decisero per la demolizione totale. Lo spazio in cui sorgeva il palazzetto fu interdetto all'accesso e l'area si trasformò, con il tempo, in un piccolo bosco. Successivamente, nell'ambito dei lavori per la realizzazione della tratta della linea metropolitana M5 S. Siro-Garibaldi, vi si realizzò una fossa per riversarvi il materiale scavato. Nei mesi immediatamente seguenti il dissesto, al fine di colmare il "vuoto" logistico creatosi dall'inaccessibilità dell'impianto, venne velocemente eretta una, assai più anonima, tensostruttura nel quartiere Lampugnano che venne poi ribattezzata PalaTrussardi. La linea architettonica, dall'ardita forma a conchiglia, è stata poi ripresa da altre strutture sportive nel mondo tra cui il "Pengrowth Saddledome" di Calgary e il "Peace and Friendship Stadium" di Atene, fatalmente inaugurato esattamente un mese dopo il disastro del palazzetto. Il palasport di Milano è stato anche la sede degli unici due concerti tenuti dai Queen in Italia, il 14 e 15 settembre 1984. L'edificio è stato immortalato nelle sequenze di numerosi film italiani, tra cui: Eccezzziunale... veramente interpretato da Diego Abatantuono Ecco noi per esempio... con Adriano Celentano e Renato Pozzetto Milano odia: la polizia non può sparare Milano rovente e L'uomo della strada fa giustizia di Umberto Lenzi Tutto a posto e niente in ordine scritto e diretto da Lina Wertmüller, in cui una scena è girata direttamente all'interno del palazzetto in costruzione. Viene qui mostrato in modo chiaro il reticolo di cavi di acciaio che avrebbero poi sostenuto la copertura È stato il set del film di Florestano Vancini La baraonda - Passioni popolari, ambientato durante la Sei giorni di ciclismo. Nel 1976, pochi mesi dopo l'inaugurazione, il palasport ospitò una puntata di Giochi senza frontiere. Il Palazzone viene citato nella canzone Ventrale degli Offlaga Disco Pax come teatro dell'ultimo record del mondo del salto in alto effettuato tramite questa tecnica (primato ottenuto da Volodymyr Jaščenko ai campionati europei indoor di atletica leggera del 1978). La canzone poi ricorda che «Sette anni dopo quel palasport crollò sotto una nevicata memorabile». Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su palasport di San Siro