place

Cappella di San Sebastiano (Pianezza)

Architetture di PianezzaCappelle della città metropolitana di TorinoChiese dedicate a san SebastianoChiese dell'arcidiocesi di TorinoPagine che utilizzano l'estensione Kartographer
Senza fonti - chiese del PiemonteSenza fonti - febbraio 2019Stub - chiese della città metropolitana di Torino
Pianezza Cappella di San Sebastiano 2023 09 21 19 43 29 001
Pianezza Cappella di San Sebastiano 2023 09 21 19 43 29 001

La cappella di San Sebastiano è una cappella dedicata a San Sebastiano, al quale ci si rivolgeva per debellare le epidemie di peste, situata alle porte dell'attuale centro storico di Pianezza (Torino). La data di costruzione non è certa: si pensa che sia stata fatta erigere dopo la peste del 1428 o dopo quella del 1460, quando l'epidemia colpì anche Pianezza, di certo si sa che fu eretta nel XV secolo. Era posta immediatamente fuori dall'abitato. È a pianta quadrata di 6 m di lato, in ciottoli di fiume, gli interni sono completamente affrescati e sono attribuiti a Jaquerio e ai fratelli Serra. Quando arrivò la tranvia a Pianezza la cappella fu spostata, su apposite rotaie, di 140 metri, per permettere un migliore passaggio.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Cappella di San Sebastiano (Pianezza) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Cappella di San Sebastiano (Pianezza)
Piazza Primo Maggio,

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Collegamenti esterni Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Cappella di San Sebastiano (Pianezza)Continua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.096601 ° E 7.552023 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Cappella di San Sebastiano

Piazza Primo Maggio
10044
Piemonte, Italia
mapAprire su Google Maps

linkWikiData (Q62008188)
linkOpenStreetMap (294494161)

Pianezza Cappella di San Sebastiano 2023 09 21 19 43 29 001
Pianezza Cappella di San Sebastiano 2023 09 21 19 43 29 001
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Villaggio Leumann
Villaggio Leumann

Il Villaggio Leumann (pronuncia originale corretta: /ˈlɔjman/, Vilage Leumann in piemontese), o semplicemente Leumann, è un quartiere operaio edificato alla fine dell'Ottocento a Collegno, alle porte di Torino. Il Villaggio Leumann nasce dall'idea di un illuminato imprenditore di origine elvetica, Napoleone Leumann, che trasferì l'azienda di famiglia da Voghera a Torino, beneficiando delle convenienti agevolazioni che offriva il capoluogo piemontese, reduce del contestato trasferimento della capitale prima a Firenze e poi a Roma. All'epoca, infatti, la città di Torino concedeva terreni a prezzo politico e agevolazioni fiscali, con l'intento di ricreare un nuovo ruolo di riferimento che compensasse la perdita del lustro, della centralità e delle importanti funzioni di una capitale. Inoltre un'ampia offerta di manodopera specializzata a costi ridotti completò il processo di attrazione di capitali e imprenditori, anche stranieri come Leumann, Abegg, Remmert, Metzger, Caratsch contribuendo a fare di Torino la nuova capitale dell'industria. La scelta cadde appunto sul vasto lotto di terra (circa 60.000 metri quadrati) nelle campagne circostanti il piccolo paese di Collegno, alle porte di Torino. Qui nel 1875 Isaac Leumann e il figlio Napoleone decisero di installare un nuovo sito produttivo che lavorasse il cotone, a differenza del precedente stabilimento di Voghera che trattava il lino. Fondamentale nella scelta del luogo fu anche la presenza di canali irrigui (bealera di Grugliasco) e la vicinanza di una nuova, moderna infrastruttura: la ferrovia che, correndo lungo l'asse dell'attuale Corso Francia, consentiva un rapido collegamento con Torino e la vicina Rivoli. Il Cotonificio Leumann sarà destinato ad un crescente successo sino a diventare un'azienda di notevoli dimensioni e prestigio. Tuttavia Napoleone Leumann non creò soltanto un'industria con un annesso nucleo residenziale, bensì un'area ben definita in cui lavoro, famiglia, tempo libero, istituzioni sociali e previdenziali erano strettamente connessi fra loro, formando un contesto socialmente evoluto ed efficiente. L'organizzazione urbanistica, l'architettura degli edifici, le istituzioni sociali e i servizi assistenziali in esso creati fanno del villaggio un organismo che pone al centro dei suoi obiettivi una maggiore qualità di vita delle maestranze, sia sul lavoro che nella vita privata, con concreti vantaggi riscontrabili anche nell'ottima qualità che caratterizzò i prodotti del Cotonificio Leumann. Esempi di villaggi analoghi sorsero nel medesimo periodo anche in Lombardia e in Veneto, ma il Villaggio Leumann è forse l'esempio più esteso, completo e funzionale, tale da divenire un'interessante testimonianza di carattere storico, culturale e architettonico. Malauguratamente, nei primi anni settanta la crisi occorsa al settore tessile e una gestione poco avveduta degli eredi portò alla progressiva chiusura del glorioso Cotonificio Leumann. La sorte dell'intero villaggio sembrò compromessa dallo spettro della speculazione edilizia, ma una tempestiva e consapevole operazione di mantenimento ha permesso di conservarlo pressoché intatto, nonostante la crescente e disordinata urbanizzazione circostante. La proprietà degli immobili è passata al comune di Collegno, che ne ha garantito la salvaguardia, nonché una regolare assegnazione delle abitazioni restanti, secondo la graduatoria legata all'edilizia popolare. Il villaggio è ancora intatto ai giorni nostri e possibile da visitare gratuitamente Il complesso, realizzato tra il 1875 e il 1912, ispirato alla tradizione edilizia del nord Italia del tempo, contaminata soprattutto nei tagli volumetrici dei tetti, con stilemi di derivazione svizzera, data l’origine elvetica del committente, è costituito da due comprensori residenziali ai lati dell'ex stabilimento tessile, estendendosi per circa 60.000 metri quadrati e ospitava originariamente circa un migliaio di persone tra operai, impiegati e relative famiglie. Esso comprende ancora al suo interno 59 villini e case divisi in 120 alloggi, ciascuno provvisto sin dal principio di servizi igienici annessi e un giardino condiviso al piano terreno. Attorno alle abitazioni vennero gradualmente realizzati anche gli edifici necessari ad una piccola comunità, ovvero: la scuola elementare, una palestra, i bagni pubblici, una chiesa, una cooperativa alimentare, una piccola stazione ferroviaria, un albergo e il Convitto delle Giovani Operaie. Inoltre, all'interno dello stabilimento vi trovavano luogo la mensa ma anche un ambulatorio, un asilo nido, un ufficio postale e un circolo sportivo. Fra il 1871 e il 1955 il villaggio era servito da un'apposita fermata della tranvia Torino-Rivoli, sostituita da una filovia, a sua volta soppressa nel 1979. Percorrendo il tracciato rettilineo dell'antica Strada per le Gallie, la tranvia si sviluppava per circa 12 chilometri; nel 1903 Napoleone Leumann, che già si serviva della linea per trasportare le proprie merci nel magazzino di Piazza Statuto, decise di far costruire una piccola stazione, detta la stazionetta, posta di fronte all'ingresso del cotonificio per consentire ai lavoratori pendolari di raggiungere il posto di lavoro più agevolmente. Si trattava un piccolo edificio in legno circondato per tre lati da un piccolo porticato il cui interno era originariamente costituito da un unico locale adibito a biglietteria e sala d'attesa. Alla chiusura della tranvia la stazionetta rimase a margine di quello che era diventato corso Francia e vide un periodo di decadenza diventando uno spogliatoio per i vicini campi da tennis e in seguito abbandonata a sé stessa; nel 1998 il Comune di Collegno decise di restaurarla quale unica testimonianza della cessata tranvia. Pur essendo di religione calvinista, Napoleone Leumann volle dotare il villaggio di una chiesa e nel 1907 commissiona il progetto all'ingegner Pietro Fenoglio. Essa è dedicata a Sant'Elisabetta, ed è una delle pochissime chiese in Italia, forse l'unica, realizzate in stile Liberty, pur riportando anche alcuni elementi stilistici eclettici. Il prospetto frontale è scandito da un motivo che alterna un rivestimento di mattoni a vista e fasce di litocemento. Ma ciò che marcatamente caratterizza la facciata sono i due campanili decorati a motivi geometrici, sovrastati da croci in ferro battuto. Il piccolo pronao antistante il portale di ingresso è invece sormontato da un inusuale rosone ripartito in tre parti riportante una vetrata policroma di chiara interpretazione Liberty. Il corpo interno presenta una sobrietà tipicamente calvinista, ma la pianta longitudinale della navata unica è ravvivata da una decorazione geometrica che si estende anche sulla copertura a capriate lignee. Le trifore laterali di ispirazione neo-romantica, la vetrata absidale e quella frontale sono dotate di apprezzabili vetrate policrome realizzate sotto la supervisione del maestro Domenico Smeriglio da Poirino. Napoleone Leumann era fermamente convinto che una corretta istruzione fosse uno degli elementi fondanti per avere dei buoni operai in futuro e così, nel 1903, il Villaggio Leumann ebbe la sua scuola. Ubicata nel comprensorio ovest del villaggio, l'edificio comprendeva sei classi elementari al primo piano, mentre al piano terreno c'era l'Asilo Infantile Wera, dedicato alla memoria della figlia di Leumann, scomparsa in tenera età. La scuola era frequentata dai figli degli operai e degli impiegati del cotonificio, ma anche da alcuni residenti di Collegno, poiché era l'unica scuola vicina allora esistente nel comune. La scuola forniva gratuitamente i libri di testo e vi era anche una fornita biblioteca e poteva avvalersi di attrezzature e metodi didattici più avanzati del tempo. Inoltre, a stimolare l'impegno degli scolari, Leumann organizzava periodicamente premiazioni che prevedevano doni o piccoli lasciti in denaro che veniva accreditato su libretti postali. Una particolare attenzione veniva data anche all'attività fisica con la ginnastica praticata quotidianamente nel cortile o nell'attigua palestra, compresa l'assistenza del medico del vicino cotonificio. Nel marzo del 1906 vennero attivati anche dei corsi serali per operai e, visti i concreti risultati raggiunti in ambito didattico, la scuola viene dichiarata Ente Morale per Regio Decreto. Il 6 maggio del 1906 avvenne la cerimonia alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione On. Paolo Boselli, insieme al Sindaco di Collegno Audifredi ed altre personalità politiche, nonché una numerosa folla festante. Nel 1910 l'edificio scolastico venne ampliato con l'innalzamento di un ulteriore piano per ospitare altre due aule e servizi. L'anno successivo, una relazione del Regio Ispettorato Scolastico giudicò la scuola del Villaggio Leumann come un modello di istruzione e di educazione sotto tutti gli aspetti rispondenti ai veri bisogni di una classe operaia. Successivamente, la scuola ospitò unicamente le classi elementari e l'asilo infantile fu trasferito presso un'altra sede. Dal 2005 sono stati ultimati i lavori di restauro conservativo e di ristrutturazione e le lezioni sono regolarmente riprese. Nel Cotonificio Leumann si effettuavano le lavorazioni di tessitura, tintura e finissaggio. La fabbrica fu attiva a pieno regime per quasi un secolo, dal 1875 fino al 1972 quando, in seguito ad una grave crisi del settore tessile, venne notevolmente ridimensionata. Continuò la propria attività fino alla chiusura avvenuta nel 2007. Il villaggio è attualmente ancora abitato da alcuni ex dipendenti del Cotonificio Leumann e, complessivamente, da circa un centinaio di famiglie. Un recente restauro ha riportato agli antichi splendori le strutture liberty più caratteristiche del villaggio come alcuni edifici dell'ex stabilimento, l'ex scuola elementare e la Stazionetta. È stata recuperata anche parte della cancellata metallica che un tempo circondava l'intero stabilimento, ma che fu requisita dal governo fascista durante il periodo bellico della seconda guerra mondiale. Inoltre il Villaggio Leumann è stato elevato a Ecomuseo sulla Cultura Materiale della provincia di Torino. È sede di un Centro di Documentazione, di saltuarie rappresentazioni espositive, teatrali ed è regolarmente visitabile da scolaresche e da comitive come esempio, con Crespi d’Adda e Schio, di villaggio operaio conservato integralmente. All'interno del villaggio è anche presente la biblioteca civica di Collegno, nel Convitto delle Operaie. All'interno del villaggio è stato ambientato il film È nata una star?, del 2012, dove si trova la casa del protagonista e nelle numerose scene di esterno è possibile quindi osservare alcuni angoli del complesso. Per quanto riguarda il settore trasporti, sono partiti nel primo semestre del 2019 i lavori per la costruzione del prolungamento della linea M1 della Metropolitana di Torino, che prevede una stazione proprio a servizio del villaggio. I documenti e materiali relativi alla storia del Villaggio Leumann e del '900 e alle attività che qui si svolgevano sono raccolti presso il Centro di documentazione Archiviato il 29 agosto 2018 in Internet Archive. omonimo di Collegno. Le opere di Pietro Fenoglio nel clima dell'art nouveau internazionale, Riccardo Nelva e Bruno Signorelli, Dedalo Libri, 1979, Bari. Napoleone Leumann Paternalismo Crespi d'Adda Nuovo quartiere operaio Lanerossi Archeologia industriale Liberty torinese Jugendstil Libreria della Dottrina Cristiana - Elledici Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villaggio Leumann Villaggio - La storia, su Associazione Amici della Scuola Leumann. URL consultato il 5 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2016). Il Villaggio Leumann in Piemonte, su Archeologia Industriale.

Collegno
Collegno

Collegno (Colègn in piemontese) è un comune italiano di 48 137 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte, conurbato nell'area metropolitana del capoluogo piemontese, a soli 5 km ad ovest da esso. Si trova su di un terreno di origine alluvionale, tra Torino ad est e Rivoli ad ovest, al termine della Val di Susa, ed a pochi chilometri dalle Alpi, alle pendici del Monte Musinè. Il territorio è prevalentemente pianeggiante, ed è solcato dal fiume Dora Riparia nel tratto terminale del suo percorso. La fascia territoriale compresa tra le due sponde del fiume è oggi parte integrante del "Parco Agronaturale della Dora", che la Città di Collegno condivide con i comuni di Alpignano, Pianezza e Torino. Questa area protetta è in parte un relitto boschivo planiziale, ed in parte terreno agricolo : è qui interessante notare la parcellizzazione dei terreni, suddivisi in lotti delimitati dalle cosiddette bealere ovvero i canali di irrigazione che prendono acqua dalla Dora stessa per l'irrigazione delle colture; esse hanno una antichissima origine che deriva dal basso medioevo. È stata definita "Area di Salvaguardia Ambientale" dalla Regione Piemonte, è tutelata dal Piano Regolatore Comunale e rientra nell’oasi di protezione della cintura di Torino. La collocazione nella pianura, tra il limite della Valle di Susa e la collina Torinese, fa di quest’area un vero e proprio “corridoio ecologico” : infatti il territorio del Parco interseca le rotte di molti uccelli migratori diventando anche un punto di sosta per questi animali. La porzione di territorio comunale oggi più densamente abitata è stata costruita in tempi moderni sull'asse di corso Francia, lungo il quale non c'è oggi soluzione di continuità tra Collegno, Rivoli, Grugliasco e Torino. L'Aeroporto Aeritalia, (sigla ICAO, LIMA), l'aeroporto turistico di Torino, si trova nel territorio di Collegno. Collegno nasce duemila anni fa, in epoca romana, come stazione di posta (mansio) a cinque miglia da Torino, lungo la via del Moncenisio per la Francia. Rispetto al toponimo, l'ipotesi è che derivi dall'espressione Collegium ad quintum milium (‘ "Stazione di sosta a cinquemila passi [da Torino]"). Nei basamenti dell'attuale chiesa di San Massimo, si trovano i resti di una chiesa protoromanica, ed una raccolta di oggetti archeologici di età romana, reperiti sul territorio comunale, sono custoditi presso il Museo di Antichità di Torino. Nel periodo della dominazione longobarda, come rinvenuto durante gli scavi per la metropolitana, nell'area dell'attuale Campo Volo, si trovavano un piccolo insediamento, ed una necropoli. Successivamente, in epoca alto-medioevale, lo sviluppo urbanistico del villaggio, abbandonata l'antica posizione della mansio, subì il processo dell'incastellamento; il villaggio si concentrò a ridosso del castello, costruito intorno all'anno Mille, su un'altura scavata da un'ansa della Dora Riparia; tutto ciò che resta, ad oggi, del fortilizio, è una torre a pianta quadrata, mentre il resto della costruzione è stato trasformata nel corso dei secoli, in un edificio residenziale in stile barocco. Dal 1599 circa, fino all'abolizione del sistema feudale nel 1799, feudatari di Collegno furono i Provana, famiglia di nobili molto vicina ai Savoia. Tra le figure storiche di rilievo appartenenti a questa famiglia e legate a Collegno, vi fu l'accademico e politico Giacinto Provana di Collegno. In tempi moderni Collegno si è espanso lungo l'asse di corso Francia, a seguito dell'insediamento, in quei pressi, di manifatture industriali, prevalentemente tessili e siderurgiche. Nel 1853 il Regio manicomio di Torino fu trasferito alla Certosa di Collegno, un grande complesso la cui collocazione rendeva possibile la totale applicazione dei nuovi paradigmi manicomiali, essendo una costruzione di notevoli dimensioni situata in piena campagna, con estese aree verdi e colonie agricole in grado di offrire ai ricoverati la possibilità di lavorare. Successivamente diversi ampliamenti consistenti nella costruzione di vasti fabbricati ottocenteschi disposti a pettine e detti "padiglioni", hanno progressivamente trasformato la certosa in una delle più grandi strutture psichiatriche d'Italia. I confini dell'ambito ospedaliero coincidevano con il muro di cinta, che fu abbattuto nel 1977 con la progressiva chiusura delle strutture psichiatriche. Il manicomio di Collegno, è diventato famoso per le vicissitudini dello smemorato di Collegno (caso Bruneri-Canella) e per il caso dell'"elettricista" di Collegno, Giorgio Coda e per i suoi metodi brutali di trattamento dei pazienti minorenni. È degno di particolare menzione, dal punto di vista dell'archeologia industriale, il Villaggio Leumann. Questo complesso industriale e residenziale, era ed è rimasto uno dei pochi tentativi, in Italia, di migliorare le condizioni di vita, e di alfabetizzazione, degli operai che lavoravano alla "Leumann", e delle loro famiglie; fu progettato e realizzato ex-novo, agli inizi del Novecento, dal magnate svizzero Napoleone Leumann che qui costruì, in collaborazione con l'architetto Pietro Fenoglio, una micro-città con tanto di chiesa, stazione ferroviaria, convitto delle operaie, mensa, scuole, ed altri servizi per la comunità. Tra il 30 aprile ed il 1º maggio 1945 avvenne la strage di Grugliasco e Collegno dove furono trucidate dai tedeschi in ritirata 68 persone, a seguito di un'incursione delle formazioni partigiane, in cui persero la vita alcuni soldati tedeschi. Alla strage seguì la vendetta partigiana: 29 militi della Repubblica sociale, prigionieri, vennero prelevati dal luogo di detenzione e fucilati. L'espansione urbanistica di Collegno ebbe un'altra accelerazione nel corso degli anni '50 e '60 del Novecento, con un'imponente immigrazione dalla zona di Asti, dal Veneto, dal Mezzogiorno e dalle grandi isole italiane, e l'edificato arrivò a fondersi con quello torinese. A partire dal 2006 la parte orientale della città è raggiunta dalla metropolitana di Torino, che ha il suo capolinea in via De Amicis.Dal 2019 sono in corso lavori per il prolungamento della stessa metropolitana sino a Cascine Vica con altre due fermate previste nel territorio del comune (Leumann e Parco della Certosa). Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 2621 del 17 giugno 1983. Il gonfalone è un drappo di rosso. La città di Collegno è stata insignita della medaglia d'argento al merito civile il 18 aprile 2008. Collegno ha una sua biblioteca civica, situata nel villaggio, dallo stile liberty, Leumann, all'interno del "Convitto delle Operaie". Nel decennio 1961-1971 la popolazione residente è praticamente raddoppiata, aumentando poi gradualmente nei decenni successivi. Negli ultimi dieci anni si è stabilizzata intorno ai 48 500 abitanti. Abitanti censiti Al 31 dicembre 2022 i residenti stranieri sono 2.837, pari al 5,31% della popolazione. Lo statuto comunale riconosce lo status di frazione alla sola Savonera.Nello stesso documento vengono però citate altre località definite "quartieri": Centro Storico Borgata Paradiso Borgonuovo Leumann-Terracorta Oltre Dora Regina Margherita Santa Maria La stazione di Collegno è ubicata sulla ferrovia del Frejus. In via de Amicis si trova la stazione Fermi, capolinea della Linea M1 della Metropolitana di Torino. Un'altra stazione, Paradiso, che rientra nel territorio di Collegno, è situata in Corso Francia, a pochi passi dal confine con Torino. Tra il 1871 e il 1955 Collegno fu servita da due linee tranviarie, la Torino-Rivoli (1871-1955), sostituita nel 1956 da una filovia, a sua volta soppressa nel 1979, e la Torino-Pianezza (1884-1951). A Collegno è tuttora presente la casa che fu di Luciano Moglia, partigiano caduto durante la Resistenza, in cui egli ospitò incontri del comitato clandestino che preparò gli scioperi del marzo 1943. Sulla casa (sita nel viale Gramsci), che oggi ospita un asilo, è stata apposta una targa-ricordo Il sottopasso della stazione ferroviaria è stato intitolato dal 2008 a Nuto Revelli, scrittore, alpino e partigiano, che da qui partì in treno per la Campagna di Russia nel luglio 1942 Collegno, in quanto sede del Manicomio di Torino, è stata al centro negli anni venti del caso Bruneri-Canella (l'ambigua vicenda sentimentale e giudiziaria riguardante il cosiddetto 'Smemorato di Collegno'): numerosi film e documentari ne hanno raccontato la intricata storia Collegno ospita uno dei più vecchi aeroporti italiani: l'Aeroporto di Torino-Aeritalia 'Edoardo Agnelli', costruito nel 1916. A cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta, sulla pista 34, venivano collaudate le vetture Abarth da competizione: tale pista esiste ancora, ma non è più utilizzata Nel quartiere Borgonuovo una rotonda stradale è stata dedicata dal Comune al Grande Torino L'area verde con giochi per bambini compresa tra via Susa e via Claviere è stata intitolata al cantautore Fabrizio de Andrè In corso Kennery angolo via Di Vittorio sorge una piazzetta intitolata al guerrigliero argentino naturalizzato cubano Ernesto Guevara de la Serna, detto "Che": una lapide commemora lui e i caduti nella guerriglia in Bolivia nel '67 Presso la chiesa parrocchiale S. Lorenzo Martire di Collegno sono presenti sculture settecentesche dell'importante scultore torinese Stefano Maria Clemente A Collegno ci sono tre squadre A.S.D. Collegno Paradiso, che milita nel girone D di Prima Categoria A.S.D. Pro Collegno Collegnese, che milita nel girone D del campionato di Seconda Categoria Piemonte-Valle d'Aosta Olympic Collegno che milita nel girone D di Prima Categoria. La società sportiva ASD Collegno Basket, nata nel 1974 e rifondata in anni recenti in collaborazione con la PMS, nella stagione 2017/18 ha militato in Serie C Gold ora militante nella serie b interregionale disputando le sue partite casalinghe al PalaCollegno. Nel 2011, a seguito del fallimento della storica società Auxilium Torino, è nata l'Auxilum Ad Quintum. Nell’anno 2017/2018, si è classificata al 2º posto del campionato U13 Maschile, e al 3º posto dell'U13 Femminile. Nel 2011 è stato inaugurato il nuovo 'Circolo del tennis' al PalaCollegno, all'esterno del palazzetto dello sport: dispone di due campi polivalenti (anche da calcetto) in erba sintetica lenta. Dal 2014 è attiva la società Collegno Rugby, che partecipa ai campionati di Serie C e giovanili. Dal 1978 è presente la società Michelin Sport Club, che partecipa alle gare nazionali, europee della Federazione Italiana Scherma. Strage di Grugliasco e Collegno Villaggio operaio Leumann Certosa reale di Collegno Smemorato di Collegno Giorgio Coda Portami su quello che canta Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Collegno Sito ufficiale, su comune.collegno.to.it. Collégno, su sapere.it, De Agostini. Bealera Cossola Bealera Becchia