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Palazzetto Venezia

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SIOI Palazzetto di Venezia
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Il Palazzetto Venezia (anticamente chiamato Palazzetto di San Marco) è un palazzo di epoca rinascimentale situato in piazza San Marco, nel centro storico di Roma, ma originariamente ubicato in piazza Venezia a ridosso di Palazzo Venezia. Originariamente edificato nel 1467 come giardino porticato all'interno del Palazzo San Marco (l'odierno Palazzo Venezia) per volere del cardinale Pietro Barbo, il futuro Papa Paolo II, fu sottoposto nel corso dei secoli a numerosi rimaneggiamenti che lo resero architettonicamente indipendente. Fu abbattuto nel 1909 e ricostruito con i materiali di risulta, con alcune modifiche, in posizione traslata di alcune decine di metri rispetto a quella originaria, per consentire l'allargamento di piazza Venezia contemporaneamente alla costruzione del Vittoriano. Nel corso dei secoli, fu adibito agli usi più vari tra cui alloggio privato, sede diplomatica della Repubblica di Venezia, ambasciata dell'Impero austriaco, alloggio dei borsisti dell'Accademia di belle arti di Vienna, residenza per funzionari pubblici e sede di rappresentanza sotto il ventennio fascista e, infine, ala del polo del Museo di Palazzo Venezia del quale, dal 2006, ne ospita il lapidario.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzetto Venezia (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzetto Venezia
Osaka 中央区

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N 41.895472 ° E 12.480944 °
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541-8799 Osaka, 中央区
Präfektur Osaka, Japan
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SIOI Palazzetto di Venezia
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Luoghi vicini

Fontana di piazza d'Aracoeli
Fontana di piazza d'Aracoeli

La fontana di piazza d'Aracoeli si trova a Roma, nella piazzetta ai piedi del Campidoglio nel rione Campitelli. Terminato nel 1587 il restauro ed il ripristino dell'antico acquedotto alessandrino, chiamato da allora “Acqua Felice” dal nome del papa Sisto V, al secolo Felice Peretti, sotto il cui pontificato venne terminata l'opera, come era stato fatto in precedenza per l'Aqua Virgo, furono iniziati i lavori per una ramificazione sotterranea secondaria del condotto, in modo da assicurare l'approvvigionamento idrico delle zone dei colli Viminale e Quirinale, allora scarsamente serviti, e della zona dell'isola Tiberina, e venne di conseguenza progettata anche l'edificazione di un certo numero di fontane. Fu commissionata da papa Sisto V a Giacomo Della Porta, che nel 1589 ne progettò il disegno, realizzato da Andrea Brasca, Pietro Gucci e Pace Naldini: si trattava di una vasca circolare con due protuberanze opposte, che le davano una vaga forma ovaleggiante, ornata da mascheroni, poggiata su tre gradini (il più interno dei quali di dimensioni inferiori a quelle della vasca) della stessa forma, circondati da una stretta piscina di raccolta dell'acqua. Al centro della vasca un blocco cubico di marmo, con mascheroni e decori, sorreggeva un balaustro a forma di calice alla cui sommità era posto un catino contenente quattro putti versanti acqua da altrettante anfore. Il balaustro della fontana, già ornato dagli stemmi del Popolo Romano, è stato successivamente ornato anche con lo stemma della famiglia Chigi, cui apparteneva papa Alessandro VII (1655-1667) che aggiunse, tra i putti, il trimonzio, simbolo araldico della famiglia. Nei primi anni del XVIII secolo, durante il pontificato di Clemente XI, i due gradini inferiori vennero eliminati e sostituiti da un'ampia piscina di raccolta dell'acqua, circondata da una serie di colonnine in pietra collegate da sbarre in ferro, come è visibile nella configurazione attuale, ad opera, probabilmente, dell'architetto Giambattista Contini. Della piazza in cui era originariamente collocata la fontana rimangono ora solo due lati, a causa degli sventramenti operati negli anni trenta per la costruzione del Vittoriano e per l'organizzazione della viabilità circostante.