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Scuola San Paolo di Castelletto

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Scuola San Paolo Genova Castelletto
Scuola San Paolo Genova Castelletto

La scuola San Paolo è un istituto scolastico pubblico sito nel quartiere di Castelletto di Genova. L'istituto comprende una scuola per l'infanzia, una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado. Fondato nel 1894 da santa Francesca Saverio Cabrini M.S.C. in via Palestro come collegio privato con semiconvitto e trasferito nel 1917 nella vicina Villa Madre Cabrini, dal 1938 occupa l'attuale edificio, che originariamente era una dipendenza collegata all'edificio principale da un tunnel sotterraneo. L'edificio scolastico, insieme alla chiesa di San Paolo e ad alcuni edifici residenziali, appartiene alla fase di espansione urbanistica razionalista degli anni Trenta del Novecento nella parte alta di via Acquarone, via Francesca Cabrini, via Antonio Crocco e via Federico Delpino. È divenuto una scuola pubblica nella seconda metà del Novecento.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Scuola San Paolo di Castelletto (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Scuola San Paolo di Castelletto
Via Antonio Crocco, Genova Castelletto

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 44.416296 ° E 8.937832 °
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Indirizzo

Via Antonio Crocco 12
16122 Genova, Castelletto
Liguria, Italia
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Scuola San Paolo Genova Castelletto
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Luoghi vicini

Villa Madre Cabrini
Villa Madre Cabrini

Villa Madre Cabrini, già Villa Acquarone o Palazzo Acquarone, è situata in via Acquarone e salita Bachernia nel quartiere collinare di Castelletto, in posizione panoramica sulla città e il golfo di Genova, a breve distanza dalla silenziosa e appartata piazza Sant'Anna. Dal nucleo iniziale di origine settecentesca, in seguito a successive modificazioni ha acquisito le forme esterne attuali in stile eclettico. Nel corso della sua storia, la villa ha rivestito un ruolo importante nello sviluppo e nella vita culturale del quartiere. Nel Settecento, il suo nucleo originario fu una delle prime ville suburbane nell'antico villaggio di Bachernia, all'epoca ancora essenzialmente rurale. Nell'Ottocento, Villa Acquarone e il suo proprietario dell'epoca, Pietro Acquarone, II conte d'Acquarone, furono strumentali all'espansione urbana a nord di Ponte Caffaro e alla fondazione di via Acquarone, un quartiere economicamente e culturalmente molto attivo. Nel 1890, la villa diede i natali a Pietro d'Acquarone, IV conte e I duca d'Acquarone, futuro generale di brigata, uomo d'affari, senatore del Regno e Ministro della Real Casa del Regno d'Italia dal 1939 al 1944, il quale svolse un ruolo chiave negli eventi che portarono alla caduta del fascismo il 25 luglio 1943. Agli inizi del Novecento, Villa Acquarone fu ceduta dalla famiglia Acquarone alle suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù che ne mutarono il nome in Villa Madre Cabrini in onore della fondatrice. La villa divenne cosi un centro educativo e culturale di primaria importanza, che in parte continua nella sua dipendenza a levante di Salita Bachernia, oggi conosciuta come Scuola San Paolo, mentre l'edificio principale è stato riconvertito ad uso residenziale. Dal punto di vista architettonico, la villa presenta interessanti strutture settecentesche ancora visibili all'interno e accurate finiture in stile neogotico ed eclettico all'esterno. Il nucleo iniziale di probabile origine settecentesca - con ingresso voltato a crociera e piano nobile - fu edificato come abitazione suburbana nei pressi della cinquecentesca chiesa di Sant'Anna, fra le Mura del Barbarossa e le Mura Nuove, collegato al centro città dalla creuza che dal Portello sale a Mura delle Chiappe. Un tempo la zona era identificata con il fitonimo Bachernia, che ancora oggi dà il nome alla creuza in questo tratto, richiamando le bacche degli arbusti selvatici di rosa canina che vi crescevano in abbondanza. Di proprietà' della famiglia dei conti Acquarone, in seguito duchi d'Acquarone, la villa era nota come Villa Acquarone o Palazzo Acquarone e fu modificata e rialzata nel tempo, in particolare con l'aggiunta del quarto piano - di cui esistono testimonianze fotografiche risalenti alla seconda metà dell'Ottocento - e di un imponente corpo di fabbrica retrostante al nucleo originario. La villa era circondata da un ampio parco, una parte del quale era adibita all'allevamento bovino, la cui produzione di latte era venduta nella "vaccheria" adiacente alla stazione di monte della Funicolare Sant'Anna. Nel 1886, il suo proprietario, Pietro Acquarone, II conte d'Acquarone, diede un fondamentale impulso alla costruzione di via Acquarone, decidendo di procedere a suo rischio all'edificazione dell'alto muro di sostegno nella parte inferiore del parco della villa. Sebbene il parco sia stato ridimensionato durante l'espansione urbana ottocentesca dalla costruzione di corso Paganini e di via Acquarone, oggi la villa ne possiede ancora una porzione significativa, in parte carrabile e in parte alberata. Agli inizi del Novecento la villa assunse l'aspetto attuale con l'aggiunta del quinto piano e con il rifacimento delle facciate in stile neogotico ed eclettico; lavori ultimati sotto la committenza di Luigi Filippo Acquarone, III conte d'Acquarone, come testimoniato dal monogramma 'LFA' sui cancelli e sulle lunette dei portoni. Nel 1890, la villa diede i natali a Pietro d'Acquarone, IV conte e I duca d'Acquarone, il quale, dopo aver combattuto in Libia nel 1913 e nella Prima Guerra Mondiale (medaglia di bronzo al Falzarego nel 1915 e medaglia d'argento a Monfalcone nel 1916), abbandonò la carriera militare nel 1924 con il grado di generale di brigata di cavalleria per dedicarsi alla gestione degli affari di famiglia. Divenuto Senatore del Regno dal 1934 e Ministro della Real Casa dal 1939 al 1944, svolse un ruolo chiave negli eventi che portarono alla caduta del fascismo il 25 luglio 1943. Nel 1917, la famiglia Acquarone cedette la villa alle suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù di Santa Francesca Saverio Cabrini M.S.C., che la rinominarono Villa Madre Cabrini in onore della fondatrice e vi trasferirono il collegio scolastico con semiconvitto fondato a Genova in altra sede nel 1893. L’affermazione e lo sviluppo di questa casa è legato a Suor Francesca Saverio Savona M.S.C., che ne divenne Direttrice nel 1931. Nel 1934 il complesso scolastico fu ingrandito con un secondo edificio costruito dalla parte opposta di Salita Bachernia, a lato della stazione di monte dell'Ascensore Magenta/Crocco. Nel 1938 l'istituto ottenne il riconoscimento del titolo di Liceo. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, le suore dovettero temporaneamente lasciare il complesso scolastico, che fu parzialmente colpito durante i bombardamenti sulla città. Nel 1945 iniziò l'opera di ripristino e presto l'attivita didattica poté ricominciare. Negli anni Ottanta del Novecento la villa fu venduta a privati, restaurata e trasformata in condominio residenziale, destinazione d'uso che mantiene tuttora. La dipendenza e la porzione di parco a levante della Salita Bachernia sono stati ceduti al Comune e ospitano oggi la Scuola San Paolo, con accesso da Via Francesca Cabrini. Rinaldo Luccardini, La Circonvallazione a Monte. Genova. Storia dell'espansione urbana dell'Ottocento, SAGEP 2012, ISBN 978-88-6373-196-5 Tomaso Pastorino, Dizionario delle strade di Genova, Tolozzi 1968. Corinna Praga, Andar per creuse. Oltre il centro storico vol.2. Itinerari dal Portello, dal Vico della Croce Bianca e da Via Balbi verso la Porta delle Chiappe, ERGA 2016, ISBN 8881639335. Eclettismo Architettura neogotica Ville di Genova Castelletto Via Acquarone (Genova) Famiglia Acquarone Pietro d'Acquarone, Ministro della Real Casa Chiesa di Sant'Anna (Genova, Bachernia) Funicolare Sant'Anna di Genova Missionarie del Sacro Cuore di Gesù Santa Francesca Saverio Cabrini Francesca Saverio Savona Scuola San Paolo di Castelletto Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Madre Cabrini

Chiesa di San Paolo (Genova)
Chiesa di San Paolo (Genova)

La chiesa di San Paolo è un edificio religioso di Genova, nel quartiere di Castelletto in via Acquarone, e la sua comunità parrocchiale fa parte del vicariato di Castelletto dell'arcidiocesi di Genova. La proposta di costruire a Genova una chiesa dedicata a San Paolo di Tarso fu presentata da mons. Enrico Lagomarsino al cardinale Carlo Dalmazio Minoretti nel 1936, in seguito al discorso tenuto da papa Pio XI in occasione del diciannovesimo centenario della conversione di San Paolo. Il progetto della chiesa fu elaborato nel 1937 dall'architetto Pietro Fineschi e completato dal figlio Alfonso Fineschi. Il terreno fu donato dai conti Bruzzo, mentre l'apertura della piazza e i collegamenti viari furono realizzati con apposite raccolte di fondi. A causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale, l'edificazione dell'attuale chiesa poté iniziare soltanto il 7 ottobre 1956. La chiesa fu aperta al culto il 31 ottobre 1959 e consacrata il 28 giugno 1960. La parrocchia fu eretta con decreto arcivescovile il 12 agosto 1939 e fu inizialmente basata in una piccola cappella inaugurata dal cardinale Pietro Boetto. La chiesa è ad un'unica navata a croce latina. All'interno sono conservati un crocifisso in bronzo nel presbiterio e una statua bronzea raffigurante San Paolo dello scultore Giovanni Battista Airaldi, e un dipinto del Sacro Cuore di Gesù, opera del pittore Mattia Traverso Tomaso Pastorino, Storia delle strade di Genova, vol. 1, Genova, Edizioni Tolozzi, 1973, p. 9. Storia della Parrocchia di San Paolo, su Parrocchia di San Paolo Genova. Culto e arte, su Parrocchia di San Paolo Genova. Arcidiocesi di Genova Castelletto (Genova) Via Acquarone (Genova) Villa Madre Cabrini Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Paolo Sito ufficiale, su sanpaologenova.it. Chiesa di San Paolo, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Approfondimenti sul sito dell'Arcidiocesi di Genova, su diocesi.genova.it (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2010).

Chiesa di Nostra Signora delle Grazie e San Gerolamo
Chiesa di Nostra Signora delle Grazie e San Gerolamo

La chiesa di Nostra Signora delle Grazie e San Gerolamo è un edificio di culto di Genova. È situata tra corso Carbonara e corso Firenze e fa parte del vicariato di Castelletto. Il primo edificio di culto, intitolato a san Gerolamo, fu fondato, secondo alcune fonti, nel 1405 ad opera del nobile Nicolò da Moneglia; altre fonti presumibilmente concordano che la sua reale edificazione avvenne però in un periodo molto più anteriore a tale data. Succursale delle parrocchie di San Siro, della Maddalena e di Nostra Signora del Carmine l'antica chiesa sorgeva sulla cima della salita di San Gerolamo avente una metratura di undici metri di lunghezza e otto di larghezza; terminava la struttura un'abside semicircolare largo circa cinque metri e profondo tre metri e mezzo. Presentava una copertura con volta a botte e una grande finestra nella facciata che illuminava la chiesa anche grazie a delle aperture nella volta. L'altare maggiore, diviso dal resto della navata da una balaustra in marmo, era dedicato a Nostra Signora delle Grazie e qui era collocata una statua della Vergine. Presentava inoltre due altari laterali, di cui uno intitolato a santa Rosalia, con l'esposizione del dipinto raffigurante La gloria di santa Rosalia del pittore Valerio Castello. Curata da appositi "massari" furono proprio questi ultimi, nel 1660, a nominare come rettore della chiesa il procuratore dei padri scolopi, ordine religioso trasferitosi temporaneamente nell'edificio. Con l'acquisto, nel 1756, di una attigua proprietà giurisdizionale della chiesa, i gesuiti si occuparono attivamente alla cura del tempio religioso con il rifacimento, nel 1782 e a loro spese, della pavimentazione. Con decreto arcivescovile di Tommaso Reggio, datato al 23 maggio 1898, la chiesa fu elevata al titolo di parrocchiale di Castelletto, precedentemente assunto dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie al Molo, e proprio da quest'ultima assunse la doppia intitolazione di Nostra Signora delle Grazie e san Gerolamo. All'inizio del XX secolo, con una comunità parrocchiale stimata, nel 1902, intorno ai quattromila abitanti, si evidenziò come l'antica chiesa non fosse più idonea alle varie esigenze parrocchiali. Per una nuova collocazione fu presa in considerazione la proposta di trasformazione dell'area del soprastante monastero della Santissima Annunziata, detto delle monache turchine, di proprietà comunale dopo la dismissione del convento a seguito degli editti napoleonici. Nell'elaborazione di un progetto parteciparono gli architetti Arturo Pettorelli, Pietro Fineschi e Maurizio Bruzzo i quali presentarono tre diversi abbozzi per l'erigenda chiesa. Si procedette, nel 1922, all'acquisto dell'area (1.400 metri quadri) per la cifra di settantamila lire e si diede così l'avvio ai lavori di preparazione del cantiere con la demolizione di parte delle mura cittadine medievali. Approvato il progetto dell'architetto Bruzzo, la posa della prima pietra avvenne il 21 aprile del 1929 alla presenza dell'arcivescovo di Genova cardinale Carlo Dalmazio Minoretti. Con sforzi economici notevoli nel reperire i fondi necessari al completamento dell'opera, fu in questa fase che nacque il bollettino parrocchiale L'Araldo di Castelletto, la chiesa fu terminata due anni dopo con la benedizione e apertura al culto religioso dal 20 dicembre 1931. Il 29 dicembre del 1951 il cardinale Giuseppe Siri consacrerà l'edificio. Arcidiocesi di Genova Castelletto (Genova) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Nostra Signora delle Grazie e San Gerolamo Sito della parrocchia, su chiesacastelletto.it. URL consultato il 10 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2010).