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Santa Caterina (Pergine Valsugana)

Frazioni di Pergine ValsuganaPagine con mappeSenza fonti - centri abitati del Trentino-Alto AdigeSenza fonti - gennaio 2015
S Caterina vista da Valcanover
S Caterina vista da Valcanover

Santa Caterina è una frazione del comune di Pergine Valsugana situata all'estremità sud-ovest del territorio comunale, al confine con la frazione di Bosentino.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Santa Caterina (Pergine Valsugana) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Santa Caterina (Pergine Valsugana)
Comunità Alta Valsugana e Bersntol

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 46.01774 ° E 11.22661 °
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Indirizzo

26
38057 Comunità Alta Valsugana e Bersntol
Trentino-Alto Adige, Italia
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S Caterina vista da Valcanover
S Caterina vista da Valcanover
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Luoghi vicini

Chiesa di San Vito (Pergine Valsugana)
Chiesa di San Vito (Pergine Valsugana)

La chiesa di San Vito, o anche chiesa di San Vito e Santa Lucia, è la parrocchiale di San Vito, frazione di Pergine Valsugana in Trentino. Fa parte della zona pastorale Valsugana - Primiero dell'arcidiocesi di Trento e la sua costruzione risale al XIV secolo. Nella sala sono presenti molte opere in legno dello scultore locale Bruno Lunz, scomparso nel 2012. La prima menzione dell'edificio sacro a San Vito risale ad un documento del 15 giugno 1330. La chiesa venne completamente riedificata nel 1630 e la solenne consacrazione fu celebrata nel 1633. In quel periodo ebbe la funzione di semplice cappella legata alla pieve di Pergine, la chiesa del Santissimo Redentore ma già nel 1704 venne elevata a dignità di curazia, unita alla chiesa di Santa Caterina, sino al 1810. Sul finire del XIX secolo la sala venne ampliata e dopo tali lavori venne celebrata, il 9 settembre 1899, una nuova solenne consacrazione. Durante il primo quarto del XX secolo, ad opera probabilmente di Agostino Aldi, vennero arricchite di decorazioni il presbiterio e l'abside. Nel 1958 l'arcivescovo di Trento Carlo De Ferrari elevò la chiesa di San Vito a dignità parrocchiale. L'edificio è orientato verso est e si trova a San Vito. Si trova al limite di un terrazzamento con vista sulla valle e sul lago di Caldonazzo e di fianco è presente il camposanto della comunità. La struttura è stata completamente ricostruita nel 1630 e poi nel 1898 e presenta il prospetto principale tripartito con corpi laterali a salienti. Sulla parte centrale poggia il frontone triangolare e sotto di questo un grande oculo rotondo con il portale d'accesso architravato. Anche i corpi laterali ripetono i motivi della parte centrale. La torre campanaria è posta lateralmente, a sinistra, ha una superficie con intonacatura che lascia maggiormente visibili le pietre della sua struttura rese evidenti nei suoi spigoli laterali, resi con bugne di porfido rosso. La copertura è a cipolla. L'interno è suddiviso in tre navate, come già suggerisce la facciata esterna. La navata centrale è arricchita da un cornicione che la percorre in tutta la sua lunghezza sopra il quale si trovano sei lunette che illuminano la sala. Entrando nella sala, a destra, si trova la pietra tombale di don Giovanni Pallaoro di Susà, curato della chiesa per 19 anni. Sull'altare laterale sinistro pala d'altare lignea dorata del XVII secolo. Sulla destra il grande fonte battesimale in calcare rosso del 1705 e vicino si trova la statua che raffigura Santa Lucia, ritenuta a lungo compatrona della chiesa. Il presbiterio, che è stato aggiornato secondo le disposizioni liturgiche, conserva il portale storico dell'edificio primitivo e la pala seicentesca. Parte dell'arredo in legno come lampadari, ambone e paliotto è stata intagliata dall'artista locale Bruno Lunz. Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, SBN IT\ICCU\TSA\1415530. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Vito Chiesa di San Vito, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in web. URL consultato il 5 novembre 2020.

Bosentino
Bosentino

Bosentino (Bosentin o Bosentim in dialetto trentino) è una frazione di 827 abitanti del comune dell'Altopiano della Vigolana, nella provincia autonoma di Trento. Fino al 31 dicembre 2015 ha costituito un comune autonomo. Il paese è posto ad un'altitudine di 688 m s.l.m., sulle pendici del monte di Bosentino (o Boschét), sul margine est dell'Altopiano della Vigolana, di fronte al lago di Caldonazzo. La frazione è costituita da due abitati: Bosentino e Migazzone. Bosentino deriva probabilmente da buccina, uno strumento a fiato, oppure da buxus (dal latino arbusto). Migazzone, l'altro abitato presente nella frazione, da mugo. Le radici degli abitati di Bosentino e Migazzone affondano in epoca pre-romana, quando nell'VIII secolo vi furono infiltrazioni etrusche nella zona. Seguirono i galli cenomani e quindi i romani. Vi sono notizie storiche di un antico castelliere poi distrutto e non più ricostruito. Al periodo delle invasioni barbariche del V secolo risalgono numerose tombe barbare rinvenute nella zona e i cui corredi sono conservati nei musei di Trento. Nel 1020, insieme a Trento, Bosentino e Migazzone passarono sotto l'influenza del Principe Vescovo. Secondo la tradizione, nel luogo dove ora sorge la chiesa Madonna del Feles, all'inizio del XVII secolo ad un pastorello apparve la Vergine Maria. In quel luogo venne quindi eretta in un primo tempo un capitello votivo e nel 1729 la chiesa Madonna del Feles, più volte ampliata. Sul luogo è presente una pietra sulla quale si dice sia ancora impressa l'ombra della mano della Vergine. Nel 1805, Bosentino, Vigolo Vattaro e Vattaro si aggregarono per formare il comune di Vigolo Vattaro. Riprese ad essere un comune a sé stante dal 1946 al 2016, quando venne definitivamente assorbito nel comune dell'Altopiano della Vigolana. Stemma Lo stemma era stato approvato con deliberazione della Giunta provinciale del 22 gennaio 1988. Gonfalone Il gonfalone era stato approvato con deliberazione della Giunta provinciale del 6 luglio 1992. Santuario della Beata Maria Vergine del Feles Chiesa del Patrocinio di San Giuseppe Castel Vigolo (fortezza rinascimentale) Abitanti censiti La Sgalmerada: storica manifestazione folcloristica, nata attorno agli anni '70 per opera di Ernesto Perazzolli di Biagio Sava, Ruggero Andreatta e molte altre persone. Si tratta di una corsa non competitiva, lungo le vie di Bosentino; si calzano le "galmere", in dialetto trentino, le scarpe di un tempo e si passeggia in allegra compagnia. La Strozega: evento ricorrente in cui tutti i bambini percorrono le strade del paese trascinando barattoli legati con un filo di ferro con lo scopo di chiamare Santa Lucia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bosentino Vecchio sito del comune, su comune.bosentino.tn.it. URL consultato il 25 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2015).