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Palazzo dell'Istituto Marcelline Tommaseo

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Istituto Marcelline di piazza Tommaseo, Milano, arch. Cecilio Arpesani (1906)
Istituto Marcelline di piazza Tommaseo, Milano, arch. Cecilio Arpesani (1906)

Il palazzo dell'Istituto Marcelline Tommaseo è un edificio storico di Milano sito in piazza Niccolò Tommaseo al civico 1. Fu costruito nel 1906 in stile eclettico su disegno dell'architetto piemontese Cecilio Arpesani (1853-1924) per ospitare l'Istituto Marcelline "Tommaseo" che tuttora vi ha sede.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo dell'Istituto Marcelline Tommaseo (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzo dell'Istituto Marcelline Tommaseo
Piazza Niccolò Tommaseo, Milano Municipio 1

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Piazza Niccolò Tommaseo 1
20123 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
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Istituto Marcelline di piazza Tommaseo, Milano, arch. Cecilio Arpesani (1906)
Istituto Marcelline di piazza Tommaseo, Milano, arch. Cecilio Arpesani (1906)
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Luoghi vicini

Contrada della Piscina
Contrada della Piscina

La Contrada della Piscina è stata una contrada di Milano appartenente al sestiere di Porta Vercellina. I confini della contrada correvano lungo via Orefici fino all'incrocio tra via Meravigli e via Manfreda Camperio, dove confinava con il sestiere di Porta Comasina, per poi proseguire in via Meravigli fino all'incrocio con la via delle Orsole. Il confine continuava fino all'incrocio tra quest'ultima e la via San Vittore al Teatro, via della Posta, piazza Cordusio, via Armorari e via Cesare Cantù. Tra le architetture religiose degne di nota comprese entro i confini della contrada erano presenti, oltre alla chiesa di Santa Maria Segreta, la chiesa di Sant'Ulderico al Bocchetto, con annesso monastero, e la chiesa di San Vittore al Teatro, oggi non più esistenti. La contrada prende il nome dalla piazzuola della Piscina, su cui convergevano a croce quattro vie. Questo toponimo, che deriva dalla presenza, in antichità, di una grande vasca pubblica, ha dato il nome a una chiesa che sorgeva nei suoi pressi, la già citata chiesa di Santa Maria Segreta, detta anche di "chiesa di Santa Maria alla Piscina". Altra ipotesi vuole che il termine "piscina" derivi dal nome di un'effige della Beata Vergine che era dipinta sulle pareti della chiesa di Santa Maria Segreta e che era chiamata Beata Vergine della Piscina per la presenza, fin dai tempi più antichi, su una parete di una casa che si trovava di fronte alla chiesa citata, di un'immagine raffigurante la Piscina di Betzaeta. Degna di nota è il vicolo di San Vittore al Teatro (in seguito parte di esso fu chiamato vicolo di Santa Maria Fulcorina. Su un documento dell'epoca il vicolo di San Vittore al Tetro è definito in latino quae dicitur Stabuli, ovvero "che è dedicato allo Stabile", ovvero al teatro), dov'era situata l'omonima e già citata chiesa. Prendevano il nome dalla presenza del teatro romano di Milano, che sorgeva nei suoi pressi, i cui resti sono stati rinvenuti sotto Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana. Degna di nota è anche via Santa Maria Segreta, che prende il nome dall'omonima chiesa: quest'ultima originava la seconda parte della denominazione da un tempio romano pagano, il secretum (sacello) di Demetra, che sorgeva in quell'area. Alessandro Colombo, I trentasei stendardi di Milano comunale (PDF), Milano, Famiglia Meneghina, 1935, ISBN non esistente. Milano Sestiere di Porta Vercellina Contrade di Milano Nobile Contrada della Rosa Contrada dei Morigi Contrada della Porta Contrada del Nirone I sestieri e le contrade di Milano - Con le mappe delle antiche suddivisioni di Milano, su filcasaimmobili.it. URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2017).

Via XX Settembre (Milano)
Via XX Settembre (Milano)

Via XX Settembre è un'elegante strada residenziale della città di Milano, tematizzata dal Piano Beruto del 1884-1889 e realizzata fra il finire del XIX secolo e i primi anni del XX. Venne intitolata al 20 settembre 1870, giorno in cui si svolse la Breccia di Porta Pia a Roma che sancì sia la fine dello Stato Pontificio che l'ingresso di Roma nel Regno d'Italia. Via XX Settembre venne concepita nell'ambito dell'urbanizzazione delle aree poste tra il Castello Sforzesco e Porta Magenta, negli stessi anni che videro la sistemazione definitiva dell'ex piazza d'armi, alle spalle del Castello con la realizzazione del nuovo Parco Sempione. Tematizzata dal Piano Beruto (1884-1889), la via - perfettamente in asse con l'Arena Civica - venne concepita per essere lottizzata in piccoli appezzamenti destinati ad ospitare i villini signorili dell'alta borghesia, la nuova classe dominante sulla scena politica milanese. Fu così che fin dalla fine dell'Ottocento cominciarono a sorgere i primi villini in stile neorinascimentale prima e in sitle liberty successivamente, che ancora oggi la caratterizzano in larga parte, in un quartiere fortemente connotato dalla presenza di verde (tenendo anche conto l'estrema vicinanza del Parco Sempione). Due fra i villini più noti furono: il Villino Hoepli (1894-1896), di proprietà dell'editore svizzero Ulrico Hoepli, demolito nel dopoguerra e il Villino Francetti Frova (1895-1896). Quest'ultimo si distingueva per la caratteristica torre ottagonale d'angolo, coronata da una loggetta a cupolino. Conciliazione Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su via XX Settembre Via XX Settembre, su vecchiamilano.wordpress.com.

Villino Hoepli
Villino Hoepli

Il Villino Hoepli era un villino signorile in stile neorinascimentale di Milano, realizzato su progetto dell'architetto Carlo Formenti fra il 1894 e il 1896 e sostituito nel 1938 dalla Villa Falck, tuttora esistente. Si trovava in via XX Settembre al civico 2, all'angolo con via Tamburini. Col Piano Beruto (1884-1889) si andò a risolvere la controversia legata alla lottizzazione delle aree retrostanti il Castello Sforzesco (la ex piazza d'armi), dando al contempo alla città di Milano un adeguato piano di ampliamento. Sull'area dell'ex piazza d'armi sarebbe stato infatti realizzato il Parco Sempione, mentre le aree comprese fra il Castello e Porta Magenta vennero destinate alla lottizzazione, per la realizzazione di edifici residenziali destinati alla borghesia. Nello specifico, la via XX Settembre venne suddivisa in piccoli appezzamenti, destinati ad ospitare villini signorili. Agli inizi degli anni Novanta vennero finalmente messi in vendita i primi lotti edificabili su via XX Settembre e Ulrico Hoepli ne acquistò uno di 1.248 m² (circa 39 x 32 m), a ridosso del Parco Sempione. Il Villino Hoepli fu uno dei primi ad essere edificato, fra il 1894 ed il 1896, su progetto dell'architetto Carlo Formenti. Realizzato in uno stile neorinascimentale, si estendeva su 330 m², per un totale di ventotto stanze. Tra queste, si ricordano la sala da pranzo, lunga 9 metri e larga 4,5, una sala cinese, una sala rinascimentale e la sala da biliardo. Il villino era inoltre dotato di un ampio giardino all'interno del quale si trovava anche un'apposita pista coperta da due tettoie ellittiche per giocare a Kegelbahn (gioco di birilli). Al di sopra dell'ingresso principale, al primo piano, si sviluppava una terrazza esterna rialzata con sottostante porticato; esisteva inoltre un secondo accesso laterale per i fornitori e la servitù, che conduceva direttamente al piano interrato. Al centro dell'edificio era invece collocata una grande scalinata, in legno, mentre una seconda scala conduceva invece al piano immediatamente superiore. Dalla sala da pranzo si poteva avere accesso alla loggia, caratterizzata dalla presenza di una vetrata decorata dall'artista svizzero Richard Arthur Nüscheler; al di sopra della loggia si estendeva invece la terrazza. La villa, malgrado l'imponenza e la sontuosità, non servì mai ad esibire od ostentare la propria posizione e ricchezza, né fu teatro di feste o ricevimenti. Venne impiegata con funzione di rappresentanza soltanto nel 1906, quando ospitò il presidente federale Ludwig Forrer, venuto a Milano per incontrare il re Vittorio Emanuele III in occasione della cerimonia per l'inaugurazione del Traforo del Sempione. Il villino Hoepli - Milano via XX Settembre, in L'Edilizia moderna, V, Milano, 1896, pp. 33-34. Enrico Decleva (a cura di), Ulrico Hoepli, 1847-1935: editore e libraio, Hoepli, Milano, 2001 - p. 174 Ville e palazzi di Milano Via XX Settembre (Milano) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villino Hoepli