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Museo di arte sacra (Misterbianco)

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L'ingresso del museo di arte sacra Misterbianco (1)
L'ingresso del museo di arte sacra Misterbianco (1)

Il Museo di arte sacra di Misterbianco è stato istituito nel 2010 per raccogliere le principali testimonianze artistico-religiose prodotte nel territorio su cui insiste la città, a partire dal primo nucleo urbano, costituito intorno al Monasterio albo dedicato alla Madonna delle Grazie e il sito archeologico nella contrada oggi nota come Campanarazzu. L'ambiente museale è ricavato nella cripta della chiesa madre e vi si accede dalla stradina che la costeggia sul suo lato orientale ed è gestito dalla fondazione Monasterium Album. Si conservano, tra gli altri, reliquiari con le reliquie di San Vito e quelle di Sant'Antonio abate.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Museo di arte sacra (Misterbianco) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Museo di arte sacra (Misterbianco)
Via Madonna delle Grazie,

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L'ingresso del museo di arte sacra Misterbianco (1)
L'ingresso del museo di arte sacra Misterbianco (1)
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Luoghi vicini

Chiesa della Madonna delle Grazie (Misterbianco)
Chiesa della Madonna delle Grazie (Misterbianco)

La Chiesa della Madonna delle Grazie è un edificio di tipo religioso situato nel cuore del centro storico di Misterbianco, edificato a poche settimane dall'eruzione dell'Etna del 1669. Inizialmente non era stata progettata per essere la Chiesa madre o matrice, come viene chiamata nel gergo dai residenti, poiché la chiesa principale, secondo i progetti di allora, avrebbe dovuto essere la Chiesa di San Nicolò (costruita quasi simultaneamente a questa). L'ampia cripta ospita un Museo di Arte sacra. L'esterno della chiesa si affaccia sulla piazza Papa Giovanni XXIII. Sulla stessa piazza si affaccia, oltre alle tre entrate della chiesa che riconducono alle navate, anche l'ingresso dell'ex oratorio (attualmente non più in uso e sostituito da altri locali). Della vecchia chiesa, resta solo parte dell'antico campanile. La facciata della chiesa è stata costruita ispirandola il più possibile all'omonima chiesa principale distrutta, e in cima alle tre entrate, sono state collocate le statue che raffigurano il Cristo Re, San Pietro e San Paolo. L'interno della chiesa è ripartito in tre navate. L'apparato decorativo realizzato da Giuseppe Barone, comprende un ciclo di affreschi raffiguranti gli evangelisti Giovanni e Luca nell'abside, opere del 1935. Absidiola destra: Cappella di Maria Santissima delle Grazie. Nell'ambiente è custodita la statua raffigurante la Madonna delle Grazie, risalente al 1589, opera di scuola gaginiana. La scultura marmorea, custodita nella primitiva chiesa di Campanarazzu, fu miracolosamente salvata dall'eruzione dell'Etna del 1669. Recentemente restaurato, l'apparato pittorico fu realizzato da Giuseppe Barone, con la collaborazione del suo allievo Pippo Giuffrida, autori dei quadroni, uno dei quali raffigurante l'Annunciazione del 1936. Alle pareti sono presenti inoltre alcune tele riconducibili allo stesso periodo di cui in una viene ritratta un'immagine di san Francesco d'Assisi, ed infine è presente una pregiata statua raffigurante sant'Antonio di Padova. La grande cripta della chiesa madre, oggi si trova al livello stradale. Era dotata di un sistema a doppio ipogeo: un cappellone con annessi colatoio e ossario da un lato, un sepolcro per i rettori della chiesa dall'altro, con ingresso indipendente. In questi locali è stato ricavato il museo civico di arte sacra. (IT) Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti", Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, Volume I e II, Palermo, Stamperia del Giornale di Sicilia. Museo di Arte sacra Misterbianco Campanarazzu Chiesa di San Nicolò (Misterbianco) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa della Madonna delle Grazie Scheda su "Siciliaisoladaamare.wordpress.com", su siciliaisoladaamare.wordpress.com. Scheda su "Sicilyweb.com", su sicilyweb.com. Scheda su "Etnaportal.it", su etnaportal.it.

Stazione di Misterbianco
Stazione di Misterbianco

La stazione di Misterbianco era una stazione ferroviaria della ferrovia Circumetnea, posta al km 12, al servizio della città di Misterbianco. I lavori per la costruzione del primo tratto della ferrovia e dei suoi impianti ebbero inizio nel 1889. Il 2 febbraio 1895 la stazione venne messa in servizio assieme al tratto, che da Catania Borgo arrivava ad Adernò (poi Adrano). La stazione venne costruita in zona periferica, proprio all'inizio della strada comunale per il santuario della Madonna degli Ammalati, quindi di facile accessibilità e vicina rispetto al centro cittadino; con il passare degli anni è stata inglobata dal paese. Proprio nelle adiacenze si trovava il grande opificio di Monaco e figli, che si avvalse del servizio merci offerto, e che venne collegato con un binario di raccordo, dato che qualche anno dopo, la ferrovia ebbe accesso anche alle banchine del Porto di Catania tramite la propria stazione di Catania Porto. Dal 15 giugno 2024, in concomitanza alla chiusura della tratta Catania Borgo-Paternò, la stazione è stata definitivamente dismessa. La chiusura della tratta è stata motivata con la presunta interferenza con i cantieri (in corso di apertura) per lavori di costruzione della metropolitana di Catania. A luglio del 2021 sono iniziati i lavori di ristrutturazione della stazione, i quali erano già in progetto da molti anni. La ristrutturazione prevede il cambio del colore del fabbricato di stazione (dal bordeaux al giallo), il cambio delle attuali porte e finestre in legno con quelle in metallo, l'installazione della linea gialla tattile ex novo (per non vedenti) sul marciapiede del primo binario, l'installazione ex novo degli speaker, i quali annunciano l'arrivo del treno (sono stati installati prima dell'avvio vero e proprio della ristrutturazione, ovvero nel mese di febbraio dello stesso anno), la ristrutturazione degli interni, dei muri di confine a ridosso della strada e anche dei servizi igienici. Questi lavori sono già in parte completi, inoltre è stato nuovamente installato il sistema di videosorveglianza, il quale da qualche tempo era disattivato. La stazione di Misterbianco era situata nella zona periferica, a nord-est della città, a poca distanza della centrale via Giacomo Matteotti, dall'ufficio centrale delle Poste Italiane e dal Municipio. L'edificio di stazione era a due elevazioni, ed era posto a sud del fascio binari viaggiatori; quest'ultimo era costituito da due binari interconnessi da due scambi elettromagnetici di estremità, dal segnalamento di protezione e partenza, e da un binario tronco parallelo, collegato al primo binario da uno scambio manuale; attraverso quest'ultimo si accede al piano caricatore merci ormai in disuso. Molti anni fa era stata avviata la fase propedeutica dei lavori per l’installazione dei passaggi a livello automatici, i quali avrebbero sostituito le storiche barriere azionate manualmente dall’organo a cremagliera, tuttavia il progetto fu abbandonato, poiché fu appurato che nei rispettivi passaggi a livello non vi è lo spazio necessario per l’installazione degli organi di movimento; questo comporterà l’uso degli storici organi a cremagliera (nonché la presenza degli operatori di stazione), fin quando la stazione di Misterbianco non verrà sostituita dalla Metropolitana di Catania. Le uniche stazioni a mantenere ancora questo sistema sono due: questa e quella di Paternò (in quest’ultima è rimasto solo quello lato Randazzo, poiché quello lato Catania è già automatico da parecchi anni). Negli anni settanta sono stati definitivamente asportati i binari del fascio merci e il raccordo industriale che conduceva allo Stabilimento di Monaco. L'offerta d'orario in vigore dal 1º febbraio 1899 prevedeva la fermata di tutti i treni in circolazione sulla linea: si trattava di tre coppie di treni misti di 1ª, 2ª, 3ª classe e di una coppia di misti, limitata a Paternò, di sola 3ª classe. La stazione era origine di un consistente traffico merci dall'adiacente stabilimento di Monaco. L'orario di servizio invernale 2017 offriva 16 treni giornalieri in arrivo da Catania, e in prosecuzione, e 14 treni per la città etnea. La stazione svolge traffico di tipo pendolare. Il servizio si svolgeva solo nei giorni feriali. Il numero di corse subisce una riduzione dell'offerta nel periodo estivo tra giugno e settembre e nei restanti periodi di chiusura generalizzata delle scuole. La stazione era dotata di: Biglietteria a sportello; Biglietteria automatica; Sala d'attesa; Annuncio sonoro annunciante l'arrivo dei treni; Servizi igienici. Ferrovia Circumetnea Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Misterbianco

Etna Valley

Etna Valley è il nome che venne attribuito alla zona industriale di Catania in seguito all'insediamento di alcune grandi società multinazionali dell'elettronica e dei semiconduttori. Dal 2007 tale nome designa ufficialmente il "Distretto produttivo Etna Valley" di Catania. In seguito all'attività di promozione del sindaco pro tempore Enzo Bianco e alla attività imprenditoriale del siciliano Pasquale Pistorio si realizzò un insieme di aziende attorno al nucleo costituito dalla STMicroelectronics, già presente dagli anni sessanta quando la città etnea veniva chiamata la "Milano del Sud", che aveva deciso di costruire uno degli stabilimenti più moderni per la costruzione di microprocessori. Con la collaborazione dell'Università degli studi di Catania e del CNR, altre aziende decisero di realizzare centri di ricerca con l'impegno di utilizzare i giovani laureati presso l'Ateneo catanese. Fra le più importanti si citano Magneti Marelli, Meridionale Impianti, Nokia, Numonyx, Maxim Integrated Products, Analog Devices Incorporated, Texas Instruments Incorporated, NXP Semiconductors, Technoprobe, Enel Green Power, Vodafone, IBM, Alcatel, Selex Communications, Telespazio, Nortel, Berna e Wyeth. Attorno a queste grandi aziende è sorto un indotto di oltre un migliaio di micro aziende che producono i semilavorati necessitanti per le varie produzioni. La forza lavoro giunse ad impiegare circa 5.000 giovani tra laureati e diplomati. Parallelamente al settore delle tecnologie legate all'elettronica dei semiconduttori, con la nascita di Internet si sviluppò anche il segmento dell'informatica e delle telecomunicazioni. In quest'ultimo settore, sin dal 1995, si registrò la fioritura di un numero cospicuo di operatori locali che offrivano accessi ad Internet via modem su linea telefonica commutata. Negli anni a seguire alcuni di questi Internet service provider raggiunsero dimensioni ragguardevoli affermandosi nel mercato nazionale della larga banda, e tra questi Cities On Line poi divenuta T.net, Videobank, Telvia, Sicily On Line poi divenuta Siportal, per arrivare a Mandarin. Negli anni 2000 l'Etna Valley è entrata in crisi anche in seguito alla mutata congiuntura mondiale e ciò ha comportato sia una riduzione delle attività e della forza lavoro impiegata che il blocco di alcune iniziative importanti di parecchie delle aziende coinvolte. Etna Valley è stata riconosciuta come Distretto produttivo Etna Valley Catania, con sede a Catania, con il decreto assessoriale D.A. n.181 /12.S della Regione Siciliana. Sito ufficiale, su etnavalley.org. URL consultato l'11 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2005). Scheda sintetica del Distretto tecnologico di Catania, su distretti-tecnologici.it. https://www.impresaitalia.info/kk04871851/magneti-marelli-spa/catania.aspx