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Teatro Sergio Secci

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Terni Teatro Sergio Secci 202209040925 2
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Il Teatro Sergio Secci è uno dei teatri pubblici della città di Terni, in Umbria, nonché attualmente l'unico in stato di utilizzo. Situato negli spazi del CAOS (Centro Arti Opificio Siri) nei pressi del centro storico cittadino, è stato intitolato alla memoria di una delle vittime della strage della Stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Teatro Sergio Secci (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Teatro Sergio Secci
Viale Luigi Campofregoso, Terni Città Giardino

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 42.55862 ° E 12.65336 °
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Indirizzo

CAOS - Centro Arti Opificio Siri

Viale Luigi Campofregoso 98
05100 Terni, Città Giardino
Umbria, Italia
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Numero di telefono

call+390744285946

Sito web
caos.museum

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Terni è un comune italiano di 106 366 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Umbria. Seconda città della regione e settima dell'Italia centrale per grandezza, riveste notevole importanza a livello nazionale per le sue bellezze paesaggistiche ed il suo fiorente polo industriale. L'area della valle di Terni risulta interessata da insediamenti stabili già in età protostorica, come è testimoniato dalla necropoli delle Acciaierie, utilizzata a partire dall'ultima fase dell'Età del Bronzo finale fino a tutta la fase iniziale della prima Età del Ferro da una comunità cospicua, riconducibile alla facies protostorica detta Cultura di Terni. L'abitato pertinente alla necropoli era posto nella fascia collinare e pedemontana a nord dell'attuale città, probabilmente nella zona della Civitella, mentre solo in età più tarda (VII sec. a.C.) si avrà la nascita di un vero e proprio centro protourbano nell'area posta alla confluenza tra fiume Nera e torrente Serra. I dati archeologici sembrano confermare, quindi, la tradizionale data di fondazione della città, collocata al 672 a.C. in base ad un'iscrizione del 32 d.C. (Corpus Inscriptionum Latinarum XI, 4170) . Le genti preromane che abitavano tali insediamenti nelle fonti latine sono chiamate Nahartes (da cui il nome della città, Interamna Nahartium, ossia dei Naharti), etnonimo che accomuna tutte le popolazioni umbre che vivevano lungo il corso del fiume Nahar (il Naia) in fondo alla valle. Città ad elevato tasso di sviluppo industriale sin dal medioevo, quando era un ricco e combattivo libero Comune con decine e decine di mulini ad acqua, nel XIX secolo vide crescere la sua potenzialità industriale nella seconda rivoluzione industriale, tanto da essere soprannominata "La Città d'Acciaio" e la "Manchester italiana". Ospita le famose Acciaierie fondate nel 1884 e dal 1875 un'importante Fabbrica d'Armi, tuttora attiva, oltre ad impianti idroelettrici e opifici specializzati nei settori tessile e chimico. Prima città industriale in Italia dopo quelle del famoso Triangolo, ha subìto pesantissimi bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale da parte degli Alleati. Nel XXI secolo, Terni conserva soprattutto una struttura moderna, sorta con le ricostruzioni post-belliche. Nonostante ciò, sono ancora rintracciabili nella città rinvenimenti archeologici dell'età del ferro, monumenti romani, medievali e barocchi. Alle zone urbane moderne si alternano paesaggi verdi (in primis la cascata delle Marmore, il Lago di Piediluco e la campagna ternana), e anche nel circondario numerose sono ancora le testimonianze di resti romani (Carsulae), medievali, rinascimentali e barocchi. Una tradizione tarda, rifacendosi a un passo dell'Historia Augusta, attribuisce alla città umbra i natali del celeberrimo storico Publio Cornelio Tacito, al quale è intitolata una delle principali piazze cittadine e un monumento. Terni è anche nota come “città degli innamorati” poiché presso l'omonima basilica sono custodite le spoglie di San Valentino che fu vescovo della città.