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Monte Orello

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Il Monte Orello è un rilievo dell'isola d'Elba, la più alta del settore centrale, che raggiunge 377 metri di altitudine. Il toponimo Orello, che nelle antiche cartografie risulta Lorello, deriva dal latino laurus («alloro») in relazione alla vegetazione locale. Notevole è la presenza del carpino nero. Alle pendici del rilievo, nel 1975, fu rinvenuta una serie di sepolture di età etrusca con corredi funerari consistenti in candelabri di piombo e patere in argilla a vernice nera. Dal Monte Orello proveniva la conduttura idrica che alimentava la cisterna della sottostante Villa romana delle Grotte. Sulla sommità del monte, oggi caratterizzata da un'estesa pineta di rimboschimento, agli inizi del XIX secolo si trovava un telegrafo ottico. Sul Monte Orello esistono inoltre numerosi bunker risalenti alla seconda guerra mondiale.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Monte Orello (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Monte Orello
Località Picchiale,

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 42.778721 ° E 10.320861 °
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Indirizzo

Località Picchiale
57037
Toscana, Italia
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Necropoli di Casa del Duca
Necropoli di Casa del Duca

La necropoli di Casa del Duca è un sito archeologico dell'isola d'Elba ed è situata nel comune di Portoferraio in località Casa del Duca, presso la frazione di San Giovanni. Scoperta nel 1872 da Carlo Bagnoli ed analizzata dagli archeologi Gaetano Chierici e Pio Mantovani, la necropoli è stata utilizzata a partire dalla fine del V secolo a.C. sino alla fine del II secolo a.C. ed era composta da un totale di quattro sepolture. La più antica, di matrice culturale etrusca, era una sepoltura femminile e comprendeva un ricco corredo funebre consistente in una collana d'oro a piccoli globi, un orecchino d'argento con pendenti, una fibula d'argento, una collana a piccoli globi in pasta vitrea, un elemento di collana in steatite, sette pendagli di bronzo, uno specchio di bronzo, una situla frammentaria di bronzo, una fusaiola, uno strumento da toeletta di bronzo. Le altre tre sepolture, di matrice culturale romana, contenevano tre candelabri di bronzo, un infundibulum con manico zoomorfo, otto vasi a vernice nera (quattro patere, due coppe, una lekythos e un kantharos), un'olpe di produzione iberica, un boccale di Empúries, un unguentario, un lagynos e dieci fittili d'impasto (sei ollette, un coperchio, una patera, una coppetta e un'olla globulare con organi genitali maschili e femminili in rilievo). Nel resoconto del 1872, Gaetano Chierici scrisse: «Le fosse dentro cui si deposero i cadaveri, profonde da mezzo metro a un metro, erano ricolmate di terriccio misto a molta ghiaia grossa e minuta e nessuna pietra le rinchiudeva.» I materiali rinvenuti sono conservati nei Musei Civici di Palazzo San Francesco a Reggio Emilia.