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Villino Ximenes

Architetture di Ernesto BasilePagine che utilizzano collegamenti magici ISBNPagine che utilizzano l'estensione KartographerRoma Q. V NomentanoVillini di Roma
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Roma Villino Ximenes
Roma Villino Ximenes

Il Villino Ximenes è un edificio di Roma nel quartiere Nomentano; il suo fronte principale affaccia su piazza Galeno, lungo Viale Regina Margherita. Edificato nel 1902 per Ettore Ximenes, è attualmente sede di un pensionato universitario gestito dall'Associazione Istituzione Teresiana Italia. Fu il primo edificio in stile Liberty costruito a Roma. L'interno è visitabile, previo appuntamento, con ingresso gratuito.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Villino Ximenes (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Villino Ximenes
Piazza Galeno, Roma Nomentano

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Latitudine Longitudine
N 41.91147 ° E 12.50928 °
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Piazza Galeno
00161 Roma, Nomentano
Lazio, Italia
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Roma Villino Ximenes
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Luoghi vicini

Castra Praetoria
Castra Praetoria

I Castra Praetoria erano l'accampamento della guardia pretoriana a Roma, situato nell'estrema parte nord-orientale della città, tra il Viminale e l'Esquilino, tra la via Nomentana e la via Tiburtina. La caserma antica ha dato il nome al rione circostante del Castro Pretorio. Il campo misurava 440 x 380 metri, cioè 16,72 ha e presentava verso ovest un'area per le esercitazioni o campus. Le mura del castra, alte sotto Tiberio 3-5 metri, furono danneggiate durante la guerra civile del 69 d.C. e ricostruite da Vespasiano. Quando Aureliano fornì di mura la città, l'accampamento dei pretoriani fu inglobato nel loro percorso. Oggi vi sorge la Caserma "Castro Pretorio", sede del Raggruppamento Logistico Centrale dell'Esercito Italiano, che può quindi vantarsi di essere, attualmente, la caserma più antica al mondo ancora presidiata da militari. In una parte del sito militare ceduto al Comune di Roma (ex piazza d'armi) si trova la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. I pretoriani costituivano il principale corpo della guardia imperiale. Costituiti sotto Augusto tra il 29 e il 20 a.C., ebbero grande influenza nella storia dell'impero, fino allo scioglimento sotto Costantino. La caserma venne costruita tra il 20 e il 23 d.C. da Tiberio per consiglio del potente comandante (præfectus prætorio) Seiano, per radunarvi le nove coorti esistenti. Il recinto dei castra venne inglobato nelle mura cittadine costruite dall'imperatore Aureliano nella seconda metà del III secolo: in questa occasione il recinto venne innalzato, ancora in opera laterizia, e vennero chiuse le porte. Il muro venne ulteriormente alzato sotto Massenzio, agli inizi del IV secolo e vi furono inoltre aggiunte delle piccole torri. Ulteriori interventi si ebbero sotto Onorio e nel VI secolo ad opera dei Bizantini (restauro in particolare del lato meridionale con materiali di recupero, forse blocchi in tufo provenienti dalle mura serviane). Sotto lo Stato Pontificio l'area fu sistemata a vigne e orti. Tra il XVI e il XVIII secolo si ebbero una serie di restauri ai resti della recinzione. Nel XVII secolo sul sedime dei castra si installò la villa del Noviziato dei Gesuiti: la zona assunse così il nome di Macao dall'omonima colonia portoghese in Cina, oggetto della principale missione estera della Compagnia, che vendette la proprietà sul finire del '700. Nel 1862 il cardinale Francesco Saverio de Mérode, allora Pro-ministro delle Armi, decise la costruzione della caserma "Pio IX" per alloggiarvi gli Zuavi pontifici. A partire dal 1960 vi furono condotti scavi preliminari all'impianto della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e della stazione metropolitana di Castro Pretorio, nel corso dei quali si rinvennero diversi resti delle strutture interne. Nei pressi fu rinvenuto nel XIX secolo un grandissimo deposito di anfore romane, utilizzato per riempire il fossato del vicino aggere delle mura serviane. Sulla base di queste anfore, appartenenti a varie epoche, fu possibile a Heinrich Dressel definire la tipologia di questo tipo di contenitori. I castra avevano un perimetro quadrangolare, con angoli arrotondati e il lato meridionale obliquo. Se ne conservano tuttora tre lati e tracce del quarto lato occidentale, che apriva verso la città. Il recinto che circondava la caserma (440 x 380 metri), interamente costruito in opera laterizia, presentava addossate sul lato interno una serie continua di celle in opera reticolata coperte con volta a botte, sopra le quali correva il cammino di ronda. Il muro originario era alto 4,75 metri e munito di merli, poi rialzato di 2,50 - 3 metri da Aureliano quando lo incluse nelle mura. Al centro dei lati si aprivano quattro porte (la praetoria, la decumana, la principalis sinistra e la principalis dextera), resti delle quali sono ancora visibili sui lati settentrionale e orientale. All'interno gli ambienti seguivano le mura per tutta la lunghezza, mentre nella parte centrale era occupata da due lunghe file di edifici, originariamente su due piani. Tra di essi correvano strade interne. Un gruppo di questi edifici venne rinvenuto alla fine del XIX secolo nei lavori di viale Castro Pretorio, mentre altri sono stati scavati nella seconda metà del XX secolo durante i lavori alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, che venne costruita sul sito dell'antica caserma. Il lato rivolto alla città, distrutto da Costantino quando abolì la guardia pretoriana, presentava un arco di marmo, del quale sono stati rinvenuti alcuni elementi. Il campo delle esercitazioni era infine posto al di fuori del muro di cinta, in un'ampia area sterrata tra la caserma e la città. I Castra Pretoria spiccano per la notevole finezza del laterizio, con il quale sono eseguite le cornici a metà altezza, i pilastri e altri dettagli architettonici. Mappe dei Castra Praetoria Altre foto Filippo Coarelli, Guida archeologica di Roma, Verona, Arnoldo Mondadori Editore, 1984. Castelli romani di Milano Castra di Roma antica Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sui Castra Praetoria

Policlinico (metropolitana di Roma)
Policlinico (metropolitana di Roma)

Policlinico è una stazione di profondità della linea B della metropolitana di Roma realizzata a foro cieco. Si trova nel quartiere Nomentano in corrispondenza di piazza Sassari, alla confluenza tra viale Regina Margherita e viale Regina Elena, e prende il nome dal vicino policlinico Umberto I. La fermata fu inaugurata l'8 dicembre 1990 col prolungamento della linea B da Termini a Rebibbia. Il 29 novembre 2020, poco più di un mese dopo rispetto all'adiacente Castro Pretorio, è stata chiusa per permettere la sostituzione trentennale degli impianti di traslazione e la realizzazione di minori lavori infrastrutturali per eliminare le infiltrazioni d'acqua e adeguare la stazione alle norme antincendio. La stazione è stata riaperta il 24 dicembre 2021. La stazione dispone di: Biglietteria automatica Servizi igienici Policlinico costituisce un nodo di scambio con le linee tranviarie 3 e 19 nonché con numerose autolinee urbane. Fermata tram (Policlinico, linee 3 e 19) Fermata autobus ATAC Policlinico Umberto I Ospedale odontoiatrico "George Eastman" Città universitaria (Università degli Studi di Roma "La Sapienza") Cimitero del Verano Marcello Cruciani, Linea B fino a Rebibbia, in "I Treni Oggi" n. 112 (febbraio 1991), pp. 12–15. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Policlinico Wikinotizie contiene l'articolo Roma: chiusure in arrivo per la metropolitana, 4 ottobre 2020 Wikinotizie contiene l'articolo Roma: proseguono i lavori a Policlinico e Castro Pretorio, 3 marzo 2021 Wikinotizie contiene l'articolo Roma: dal 24 dicembre riapre la fermata Policlinico, 23 dicembre 2021