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Altopiano della Vigolana

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Vigolo Vattaro town hall
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Altopiano della Vigolana (Altopiàn dela Vigolana in dialetto trentino) è un comune italiano sparso di 5 106 abitanti della provincia autonoma di Trento nel Trentino-Alto Adige. La sede municipale si trova a Vigolo Vattaro. Fa parte della Comunità Alta Valsugana e Bersntol. È situato sull'omonimo altopiano, a pochi chilometri da Trento e dal lago di Caldonazzo. Il comune conobbe un certo stato di unità come quello odierno nel periodo intercorso tra il 1928 e il 1947 quando, a seguito della campagna di fusioni intrapresa dal regime fascista, le frazioni vennero a trovarsi sotto un unico amministratore, l'allora podestà. Il comune è nato in seguito al referendum popolare del 7 giugno 2015 fra gli elettori degli ex comuni di Bosentino, Centa San Nicolò, Vattaro e Vigolo Vattaro. I paesi dell'Altopiano sono insediamenti umani antichi, posti sulla strada romana che collega la Valsugana con la Valle dell'Adige. Per questo nel Medioevo i paesi soffrirono più volte per il passaggio di eserciti, a causa dei quali Vigolo Vattaro subì il sacco dei rivoltosi trentini. I paesi furono, dal 1020 al 1801, sotto l'influenza del principato vescovile di Trento, durante il quale, circa nel periodo medievale, numerosi coloni tedeschi si insediarono nell'area (come a Centa) e tutt'oggi molti cognomi locali evidenziano ancora la presenza dei discendenti di queste popolazioni germaniche. Nell'ambito della prima guerra mondiale, durante l'offensiva del maggio 1916, la località fu sede del comando d'armata austro-ungarico. Alla fine della seconda guerra mondiale invece, e precisamente il 4 maggio 1945 i soldati tedeschi in ritirata uccisero 7 partigiani. L'eccidio di Vattaro è ricordato da una lapide posta a Vattaro. Stemma In attesa della concessione di un emblema ufficiale il comune utilizza uno stemma «composto dai quattro stemmi dei comuni originari (Bosentino, Centa San Nicolò, Vattaro e Vigolo Vattaro) inseriti in ordine alfabetico a partire dall’alto a sinistra in uno scudo sormontato all’esterno da una corona: "murale di comune" e ornato "a destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso e a sinistra da una fronda di quercia fogliata e fruttifera al naturale legata da un nodo d'oro".» Gonfalone Chiesa di San Nicolò, nella frazione di Centa San Nicolò Parrocchiale di Vigolo Vattaro, intitolata a San Giorgio, caratterizzata dal bassorilievo paleocristiano, forse anteriore al VII secolo, raffigurante un albero d'ulivo con uccelli. Tra il 1538 e il 1558 l'edificio venne ricostruito e, eccezion fatta per l'aggiunta di una navata laterale nel 1852, conserva ancora oggi l'aspetto originale. Al fianco dell'altare maggiore, risalente al 1750, è inoltre murata un'epigrafe barocca con lo stemma dei Tabarelli de Fatis, signori del castello che avevano il diritto di patronato della chiesa. Santuario della Beata Maria Vergine del Feles di Bosentino, dove si narra apparve, all'inizio del XVII secolo, la Vergine Maria. Chiesa del Redentore, chiesa sconsacrata a Vigolo Vattaro. Chiesa di San Rocco a Vigolo Vattaro Chiesa di San Rocco a Vattaro Castello di Vigolo, recentemente restaurato, ha perso il suo carattere medievale a causa della ricostruzione seicentesca: dell'antica cinta muraria rimane solamente una torricella quadrangolare, mentre la struttura è adornata da bifore e monofore cinquecentesche. La struttura sorge in vetta alla panoramica collina e funge da guardia dell'antica strada che collega Vigolo a Bosentino. Abitanti censiti Altopiano della Vigolana (territorio) Vigolana Provincia autonoma di Trento Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'Altopiano della Vigolana Sito ufficiale, su comune.vigolana.tn.it.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Altopiano della Vigolana (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Altopiano della Vigolana
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Vigolo Vattaro town hall
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Vigolo Vattaro
Vigolo Vattaro

Vigolo Vattaro (Vìgol in dialetto trentino, Vigl in cimbro) è una frazione di 2 289 abitanti del comune italiano dell'Altopiano della Vigolana, nella provincia autonoma di Trento, comune autonomo fino al 31 dicembre 2015. È situato sull'Altopiano della Vigolana, a pochi chilometri da Trento e dal lago di Caldonazzo. La parte alta (736 m) è detta Sovich secondo la denominazione trentina. L'estremo agglomerato nella valle è chiamato Mala ed era il luogo delle officine e dei mulini. La parte bassa del paese (705 m) è detta Marzon ed è caratterizzata da edifici rustico-signorili. Vigolo Vattaro è un insediamento umano antico, posto sulla strada romana che collega la Valsugana con la Valle dell'Adige. Fu crocevia di importanti vie commerciali nel periodo caratterizzato dalla colonizzazione cimbra dell'area di Centa San Nicolò, Folgaria, Lavarone e Luserna ma non fu mai interessata da tale fenomeno. Il termine Vattaro pare derivi dai termini longobardo Wahtari col significato di "vedetta", poi latinizzato in Vactarius. Interessanti furono le scoperte archeologiche romane, tra cui una strada selciata. Nel Medioevo Vigolo Vattaro era difeso dal Castello di Vigolo e dalla Torre di Mattarello, ma nonostante ciò il paese soffrì più volte per il passaggio di eserciti e subì il sacco dei rivoltosi trentini. Durante l'offensiva del maggio 1916 il paese fu sede del comando d'armata austro-ungarico. Stemma Lo stemma era stato approvato con D.P.G.P. di Trento n. 4326 del 29 aprile 1988. Gonfalone Di particolare interesse è la chiesa di San Giorgio, caratterizzata dal bassorilievo paleocristiano raffigurante un albero d'ulivo con uccelli. Secondo alcuni studiosi quest'opera è anteriore al VII secolo. La chiesa è nominata per la prima volta nel XIII secolo. Tra il 1538 e il 1558 avvenne la ricostruzione della chiesa, testimoniata dall'attuale abside gotica con la volta a costoloni. Un'ulteriore modifica avvenne nel 1852 con l'ampliamento attraverso la creazione di una nuova navata a ritmo classico. L'altare maggiore marmoreo risale al 1750 e al suo fianco è murata un'epigrafe barocca con lo stemma dei Tabarelli de Fatis, signori del castello che avevano il diritto di patronato della chiesa. Sulla sponda sinistra del torrente Rombonos si trova la chiesa del Redentore, sconsacrata nel 1885, mentre in centro al paese si trova l'antica chiesa di San Rocco all'Ospitale. Il castello di Vigolo ha perduto il suo carattere medievale a causa della ricostruzione seicentesca: dell'antica cinta muraria rimane solamente una torricella quadrangolare, mentre la struttura è adornata da bifore e monofore cinquecentesche. La struttura sorge in vetta alla panoramica collina e funge da guardia dell'antica strada che collega Vigolo a Bosentino. Fu espugnato e dato alle fiamme nel 1256 da Ezzelino III da Romano, ma fu presto ricostruito per la sua importanza. È stato recentemente restaurato. Il Bersaglio è una vasta zona boscosa e prativa che si estende ai piedi della Vigolana. Nel secondo dopoguerra sono sorte delle residenze. Abitanti censiti Nel settore dell'artigianato è ancora diffusa e rinomata l'antica lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di mobili e arredamenti. La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori dei soppressi comuni di Bosentino e Vattaro. Nel 1947 distacco di territori per la ricostituzione dei comuni di Bosentino (Censimento 1936: pop. res. 620) e Vattaro (Censimento 1936: pop. res. 553). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vigolo Vattaro Vìgolo Vattaro, su sapere.it, De Agostini.

Bosentino
Bosentino

Bosentino (Bosentin o Bosentim in dialetto trentino) è una frazione di 827 abitanti del comune dell'Altopiano della Vigolana, nella provincia autonoma di Trento. Fino al 31 dicembre 2015 ha costituito un comune autonomo. Il paese è posto ad un'altitudine di 688 m s.l.m., sulle pendici del monte di Bosentino (o Boschét), sul margine est dell'Altopiano della Vigolana, di fronte al lago di Caldonazzo. La frazione è costituita da due abitati: Bosentino e Migazzone. Bosentino deriva probabilmente da buccina, uno strumento a fiato, oppure da buxus (dal latino arbusto). Migazzone, l'altro abitato presente nella frazione, da mugo. Le radici degli abitati di Bosentino e Migazzone affondano in epoca pre-romana, quando nell'VIII secolo vi furono infiltrazioni etrusche nella zona. Seguirono i galli cenomani e quindi i romani. Vi sono notizie storiche di un antico castelliere poi distrutto e non più ricostruito. Al periodo delle invasioni barbariche del V secolo risalgono numerose tombe barbare rinvenute nella zona e i cui corredi sono conservati nei musei di Trento. Nel 1020, insieme a Trento, Bosentino e Migazzone passarono sotto l'influenza del Principe Vescovo. Secondo la tradizione, nel luogo dove ora sorge la chiesa Madonna del Feles, all'inizio del XVII secolo ad un pastorello apparve la Vergine Maria. In quel luogo venne quindi eretta in un primo tempo un capitello votivo e nel 1729 la chiesa Madonna del Feles, più volte ampliata. Sul luogo è presente una pietra sulla quale si dice sia ancora impressa l'ombra della mano della Vergine. Nel 1805, Bosentino, Vigolo Vattaro e Vattaro si aggregarono per formare il comune di Vigolo Vattaro. Riprese ad essere un comune a sé stante dal 1946 al 2016, quando venne definitivamente assorbito nel comune dell'Altopiano della Vigolana. Stemma Lo stemma era stato approvato con deliberazione della Giunta provinciale del 22 gennaio 1988. Gonfalone Il gonfalone era stato approvato con deliberazione della Giunta provinciale del 6 luglio 1992. Santuario della Beata Maria Vergine del Feles Chiesa del Patrocinio di San Giuseppe Castel Vigolo (fortezza rinascimentale) Abitanti censiti La Sgalmerada: storica manifestazione folcloristica, nata attorno agli anni '70 per opera di Ernesto Perazzolli di Biagio Sava, Ruggero Andreatta e molte altre persone. Si tratta di una corsa non competitiva, lungo le vie di Bosentino; si calzano le "galmere", in dialetto trentino, le scarpe di un tempo e si passeggia in allegra compagnia. La Strozega: evento ricorrente in cui tutti i bambini percorrono le strade del paese trascinando barattoli legati con un filo di ferro con lo scopo di chiamare Santa Lucia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bosentino Vecchio sito del comune, su comune.bosentino.tn.it. URL consultato il 25 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2015).

Vattaro
Vattaro

Vattaro (Vatàr in dialetto trentino) è una frazione di 1 202 abitanti del comune di Altopiano della Vigolana, in provincia di Trento. Fino al 31 dicembre 2015 ha costituito un comune autonomo. Vattaro è situato su un terrazzo morenico a 697 metri di altitudine, ai piedi del Doss del Bue e del massiccio della Vigolana. Nell'abitato di Pian dei Pradi è presente una stazione di rilevamento privata, i cui dati possono essere consultati on line. I ritrovamenti archeologici, non particolarmente abbondanti, ma significativi, attestano il popolamento dell’area dall'età del ferro. Le prime notizie documentarie riguardanti i dintorni di Vattaro risalgono alla fine del XII-inizio XIII secolo d.C. e sono relative alle vicende militari che interessarono il castello di Vigolo Vattaro. La prima notizia di Vattaro risale invece al 1208, quando in un documento è menzionato un Martino figlio di Branco da Vattaro, che consegnò al principe vescovo di Trento beni che erano stati di sua proprietà, ricevendoli poi in feudo. L’area era soggetta a poteri diversi: se dal punto di vista politico era inclusa nel principato vescovile di Trento, dal punto di vista ecclesiastico era soggetta alla diocesi di Feltre e tale rimase fino al 1785. Il territorio era anche incluso nella giurisdizione, "Pretura" della città di Trento.Quel che rimane degli archivi comunali testimonia frequenti liti di confine tra le diverse comunità, ad esempio quella del 1381 tra Vattaro e Bosentino, che venne registrata su quasi venti metri di pergamena. Il 4 maggio 1945 soldati tedeschi in ritirata uccisero 7 partigiani. L'eccidio di Vattaro è ricordato da una lapide. Stemma Lo stemma era stato approvato con D.P.G.R. n. 3349 dell'8 aprile 1988. Lo stemma comunale riprendeva elementi di quello della famiglia Bortolazzi. Probabilmente esisteva uno stemma più antico, che rimandava agli elementi caratteristici dell'economia locale. Uno stemma metallico con degli abeti e una mucca era infatti presente fino a pochi anni fa sull'edificio che un tempo ospitava la sede comunale e oggi ospita gli ambulatori medici. Gonfalone La chiesa di San Martino: sorge ad est dell'abitato, un tempo in posizione molto decentrata. Una chiesa è documentata fin dal 1390, ma l'edificio medievale fu interamente ricostruito tra il 1547 e il 1585. L'attuale costruzione è il risultato di due successivi interventi di ristrutturazione e ampliamento risalenti al 1714-1736 (costruzione della volta e ampliamento del presbiterio) e al 1832-1836 (prolungamento della navata verso ovest e costruzione della facciata). La chiesa di San Rocco, che sorge al centro del paese, è stata edificata tra il 1683 e il 1686 da Apollonio Somalvico di Brienno, su commissione della nobile famiglia locale dei Bortolazzi, a servizio della loro residenza estiva. È stata acquistata insieme a quest'ultima dal municipio di Vattaro nel 1920. La Cappella dell'Annunziata è stata eretta nel 1931. Sulla parete di fondo è presente un dipinto a tempera di Marco Bertoldi del 1993 che ha sostituito la decorazione preesistente, danneggiata dall'umidità. Vattaro conserva un interessante centro storico dominato da Villa Bortolazzi, residenza estiva della ricca famiglia, caratterizzato all'esterno da una torricella cilindrica con giro di feritoie. Custodisce all'interno un importante ciclo di affreschi di Erasmo Antonio Obermüller (il "pistoiese") risalente ai primi anni del '700. Di notevole interesse è anche Palazzo Malfatti, residenza estiva degli alti prelati durante il Concilio di Trento. Sul dosso soprastante Vattaro doveva essere costruito nel corso dell''800 un forte militare collegato a quelli vicini (Forte Tenna, ad esempio). Tale struttura rimase allo stadio progettuale. Durante il primo conflitto mondiale sul territorio vennero realizzate delle strutture a supporto del vicino fronte che correva sull'Altopiano di Folgaria; si conservano ad esempio i sostegni di una teleferica ad uso militare. Ritrovamenti archeologici di età romana e precedente hanno interessato l'intera zona e in particolare Bosentino. Di qui infatti passava la Via Claudia Augusta. Abitanti censiti Le strutture scolastiche, che precedentemente erano un asilo infantile e una scuola elementare gestite dall'Istituto Comprensivo di Vigolo Vattaro, sono state spostate al vicino paese di Bosentino per questioni di spazio. La scuola elementare, dedicata allo scrittore Antonio Fogazzaro, è stata spostata nel 2011 nel vicino paese di Bosentino a causa dell'insufficienza degli spazi disponibili all'interno del Palazzo Bortolazzi, che la ospitava. Le ipotesi e i progetti relativi all'ampliamento dell'edificio storico o alla costruzione di un nuovo edificio occupano il dibattito politico locale da almeno una quindicina di anni. È presente un punto di lettura gestito dalla Biblioteca Intercomunale. È presente un teatro di proprietà comunale, con circa 150 posti a sedere. Oltre al centro abitato di Vattaro, nella frazione si trova anche la località di Pian dei Pradi, un centro abitato sviluppatosi a partire da un unico maso, Maso Pradi. Il paese ha goduto di una florida economia turistica, soprattutto come località di villeggiatura estiva degli abitanti della vicina città di Trento. Oggi questa tradizione continua grazie alla presenza di numerose strutture ricettive. L'abitato è attraversato dalla strada statale che porta al Valico della Fricca. Durante il ventennio fascista si ebbe l'accorpamento di Vattaro e Bosentino a Vigolo Vattaro, e di Centa San Nicolò a Caldonazzo, nel 1928; le singole entità amministrative furono poi ricostituite nel 1947. Nel 1988 si ebbe un distacco di territori, che vennero aggregati al comune di Centa San Nicolò. Il comune di Vattaro è stato soppresso il 31 dicembre 2015 per costituire, mediante fusione con i comuni limitrofi di Bosentino, Centa San Nicolò e Vigolo Vattaro, il nuovo comune di Altopiano della Vigolana. La principale squadra di calcio è il G.S.D. Vattaro che milita nel girone C trentino di 1ª Categoria. Il paese è dotato di un campo da calcio con annessi spogliatoi e di un campo sintetico per calcio a 5, oltre che di un campo da tennis in cemento che si trova nella frazione di Pian dei Pradi. Sul territorio della frazione si trova anche un maneggio. Molti i percorsi per camminata nordica, escursionismo, mountain biking e le ippovie inserite nel circuito dei "60 km della Vigolana". Nel corso degli anni sono state smantellate diverse strutture sportive: uno skilift, due campi da tennis in terra battuta, un campo da pallavolo, una pista per lo sci d'erba. I nomi locali dei comuni di Bosentino, Centa San Nicolò, Vattaro, Vigolo Vattaro, Lydia Flöss, Provincia autonoma di Trento, 2002 ISBN 88-86602-48-0 Le chiese di Vigolo Vattaro e Vattaro, Annachiara Visintainer, Trento, TEMI, 1996 Vattaro in mountain bike : 10 itinerari sull'altopiano della Vigolana, Silvano Rizzi, Vattaro (TN), Comune di Vattaro Vattaro, Vigolo e Bosentino nel corso dei secoli, Corrado Bassi, Trento, Argentarium, 1972 Sguardo al passato : Vattaro, Vigolo e Bosentino nel corso dei secoli, Corrado Bassi ; a cura di Alcide Giacomelli, Trento, Edizioni31, 2008 Cronistoria dei fatti di Vattaro del 4 maggio 1945 : riassunto di dichiarazioni rilasciate da M. Giulio Vescovi, Trento, Associazione nazionale partigiani d'Italia, 1968 Guida storico-archivistica del Trentino, Albino Casetti, 1961, sub voce, pp. 990-991 Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vattaro http://www.vigolana.com/ https://web.archive.org/web/20100706124012/http://www.trentinocultura.net/doc/soggetti/soprintendenza/BOSENTINO_profilo_storico.pdf