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Museo d'arte antica

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Museo d'arte antica, sala 02
Museo d'arte antica, sala 02

Il Museo d'arte antica di Milano, situato all'interno del Castello Sforzesco, è sede di una delle raccolte di sculture e oggetti d'arte tardo-antica, medievale e rinascimentale tra le più importanti del nord Italia. Ricco infatti di oltre 2000 pezzi esposti in sale ornate da affreschi di età sforzesca e spagnola,fra cui la Cappella Ducale, il museo ospita opere e capolavori legati in particolar modo alla storia della città e della Lombardia, nonché opere d'arte acquisite nel tempo dal comune di Milano. Le sale del museo ospitano l'armeria, contenente varie armature e una sezione di armi bianche nonché da fuoco dal tardo medioevo al XVIII secolo, diversi monumenti funerari di varia epoca, fra cui il celebre Monumento funebre a Gaston de Foix, la sala degli arazzi e del gonfalone di Milano (con ricamata l'effigie di Sant'Ambrogio). Di particolare rilevanza la Sala delle Asse la cui volta affrescata interamente da Leonardo Da Vinci e collaboratori mostra una fitta serie di rami fioriti e intrecciati al cui culmine vi è lo stemma araldico degli Sforza.

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Museo d'arte antica
Via Marco Minghetti, Milano Municipio 1

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Museo d'arte antica, sala 02
Museo d'arte antica, sala 02
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Luoghi vicini

Museo dei mobili e delle sculture lignee
Museo dei mobili e delle sculture lignee

Il Museo dei mobili e delle sculture lignee del Castello Sforzesco espone una nutrita collezione di mobili con una particolare attenzione per la storia del mobile lombardo. Gli ambienti espositivi del museo, ordinati cronologicamente a partire dal XIV secolo fino ai giorni nostri, sono situati in contiguità con le sale della pinacoteca situate anch'esse al primo piano della corte ducale del castello. Il Museo è parte del Museo delle Arti Decorative che espone le Civiche raccolte d'arte applicata appartenenti al Comune di Milano. Fu inaugurato quale Museo Artistico Municipale il 10 maggio 1900 al termine dei restauri del castello. La collezione si è formata attraverso donazioni, lasciti testamentari e acquisti, fra cuiː la collezione dei Mora (1908), famiglia di ebanisti di origine bergamasca l’eredità della famiglia Durini, l'acquisto del Palazzo Sormani Andreani (1930), con tutta la sua dotazione di arredi, il lascito degli arredi di casa Boschi Di Stefano il deposito di arredi delle residenze dei Savoia, Palazzo Reale e le Ville reali di Milano e Monza Fra le rarissime testimonianze di arredi originali di epoca sforzesca, sono espostiː Il cosiddetto Calice di Ludovico il Moro, calice in vetro cristallino di Murano, recante le insegne araldiche sforzesche sormontate dalla corona ducale la Cassettina damaschinata in ferro e oro, dove il Duca Ludovico conservava il suo testamento il Cassone dei tre duchi, cassone quattrocentesco di Bottega lombarda dipinto con i tre duchi Sforza a cavallo, Galeazzo Maria, Gian Galeazzo e Ludovico il Moro accompagnati da scudieri, probabilmente realizzato per il matrimonio tra Chiara Sforza, figlia di Galeazzo Maria, e Fregosino, figlio del doge di Genova Paolo Fregoso. Fra le altre opere di epoca rinascimentale spiccanoː il Coretto di Torchiara, struttura che si trovava in un angolo della cappella di San Nicomede nel Castello di Torrechiara (Parma) e permetteva ai signori del castello di assistere alle funzioni sacre separati dal resto dei fedeli. È decorata con formelle intagliate a motivi tardogotici, alternate con lo stemmi ed emblemi del condottiero Pier Maria Rossi. la Camera di Griselda caratterizzata da decorazioni tardo medievali sull'ultima novella del Decamerone e illustranti la storia del marchese di Saluzzo e del suo matrimonio con Griselda. La stanza è stata ricostruita con affreschi quattrocenteschi staccati dal castello di Roccabianca (nel parmense) e riproposta all'interno di una sala del museo mantenendo comunque fede alle proporzioni originali. Sculture appartenenti ad un Compianto su Cristo morto, del celebre intagliatore rinascimentale Giovanni Angelo del Maino Arazzi delle Arti Liberali, serie di arazzi prodotti dalla manifattura di Bruges, su cartoni di Cornelius Schut, allievo di Rubens, rappresentanti le raffigurazioni allegoriche. Dell'originaria serie di nove arazzi, provenienti da Palazzo Sormani, se ne conservano sei. Automa diabolico, proveniente dalla Wunderkammer del Museo Settala, collezione di oltre tremila oggetti a carattere artistico, naturalistico e scientifico raccolti dell'erudito milanese Manfredo Settala, progettista dell'automa. L'automa, azionato da una manovella, era in grado di muovere la testa, gli occhi e le orecchie. Stipo Genovese, appartenuto al vescovo Ulpiano Volpi, che riproduce un modellino in scala di Palazzo Tursi a Genova. Stipo Passalacqua, (bottega milanese, 1613) "artificiosissimo scrittorio" posseduto dal canonico comasco Quintilio Passalacqua, dall'elaborata decorazione architettonica a sfondo moralistico, con dipinti su rame del celebre pittore milanese Morazzone di soggetto biblico, e statuine in avorio di Guillaume Berthelot con le allegorie dei cinque sensi. Statua di Bacco con funzione di reggicandelabro, attribuita allo scultore genovese Filippo Parodi Il museo possiede la più vasta collezione esistente di opere del celebre ebanista Giuseppe Maggiolini, che acquistò presso la corte milanese dell'arciduca Ferdinando d'Asburgo-Este la sua fama poi diffusa presso tutte le corti europee all'inizio dell'Ottocento. La collezione spazia da un cassettone, opera giovanile, ancora movimentato da volute rococò, a cassettoni, tavoli e commode dalle pure linee neoclassiche, fra cui un cassettone intarsiato in palissandro e marmo, recante una figura allegorica opera del pittore di corte Andrea Appiani. Fra le opere del gusto detto storicista o eclettico, che ebbe a Milano grandissima diffusione a partire dalla metà dell'Ottocento, spicca la sala da pranzo progettata dal celebre scultore Ludovico Pogliaghi per la famiglia di Cristoforo Benigno Crespi. La sezione relativa ai mobili del ventesimo secolo documenta l'evoluzione dello stile, dall'eclettismo di Carlo Bugatti, alle creazioni Liberty di Alberto Issel, Carlo Zen, Eugenio Quarti, fino all'Art déco e allo "Stile Novecento" di Mario Sironi e Mario Quarti. Chiudono l'esposizione i recenti acquisti della seconda metà del Novecento, firmati tra gli altri da Carlo Mollino, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini. Sono inoltre esposte anche una serie di sculture lignee e vari oggetti d'arte decorativa come ceramiche o servizi da tavola tra i quali, per esempio, un servizio da tè disegnato da Giò Ponti. Dagli Sforza al design. Sei secoli di storia del mobile, Claudio Salsi, Editore: Silvana, Anno edizione:2004 Il mobile italiano nelle collezioni del Castello Sforzesco a Milano, a cura di Claudio Salsi, testi di Giacinta Cavagna di Gualdana, Francesca Tasso, Milano: Skira, 2006 Castello Sforzesco Mobili d'arredamento Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo dei Mobili e delle Sculture Lignee Il nuovo allestimento dei mobili e delle sculture lignee dal XV al XXI secolo, su sito ufficiale del Castello Sforzesco (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2012). Visita virtuale del museo, su sito ufficiale del Castello Sforzesco (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2012).