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Liceo ginnasio statale Antonio Canova

Antonio CanovaLicei classiciPagine con mappeScuole a TrevisoSenza fonti - gennaio 2023
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LiceoCanova1
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Il liceo Ginnasio Statale "Antonio Canova" è lo storico liceo classico della città di Treviso e venne intitolato a Antonio Canova nel 1867.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Liceo ginnasio statale Antonio Canova (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Liceo ginnasio statale Antonio Canova
Via Mura San Teonisto, Treviso San Zeno

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Latitudine Longitudine
N 45.6656 ° E 12.2353 °
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Indirizzo

Liceo Classico Canova

Via Mura San Teonisto 16
31100 Treviso, San Zeno
Veneto, Italia
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Sito web
liceocanova.edu.it

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Luoghi vicini

Musei del Seminario vescovile di Treviso
Musei del Seminario vescovile di Treviso

I Musei del Seminario vescovile di Treviso raccolgono le collezioni ospitate nel Seminario vescovile della città. Attualmente chiusi al pubblico, sono visitabili solo da studiosi e previa prenotazione. Oltre alle sezioni speciali (Audioteca, Microfilmoteca, Fototeca e Cineteca) e alla collezione di strumenti scientifici antichi, i musei constano di tre nuclei, corrispondenti ad altrettante donazioni. La vasta collezione di animali, originari non solo del territorio veneto, ma di varie zone del mondo, fu donata nel 1914 al Seminario da Giuseppe Scarpa, studioso trevigiano di Scienze naturali dal quale il museo prende nome. Il Museo conserva più di duemila esemplari di vertebrati ed invertebrati, mammiferi, pesci, anfibi, uccelli e rettili. Di particolare interesse: squali conservati sia impagliati che in contenitori di vetro "contenenti del liquido conservante"; uccelli palustri e limicoli (quattrocchi, morette, codoni, fenicotteri, pollo sultano, cavaliere d’Italia, avocette, cigni reali, aironi, garzette, tarabusini, ibis, spatole, cicogne e gabbiani); frigillidi (ciuffolotti, lucherini, cardellini, organetti, frosoni e crocieri); zigoli, quali lo zigolo delle nevi, nero, giallo di Lapponia, dal collare, di palude, minore. picchi, come il picchio rosso maggiore, muratore, muraiolo, tridattilo e nero; rondini: rondine comune, rossiccia, balestruccio e purpurea. uccelli da preda, sia notturni che diurni (gufi, allocchi, civette, aquile, grifoni, avvoltoi, falchi e poiane). animali marini, quali i pinguini, gabbiani, stercorari, berte e strolaghe; rettili e anfibi (rane, tartarughe, iguane); sauri (lucertole e camaleonti). animali africani impagliati (leone, giraffa, gazzella, antilopi, elefanti e rinoceronti). mustelidi (faina, donnola e furetto) roditori (marmotta e scoiattolo). Inoltre, alcuni spazi espositivi sono dedicati ai minerali e alle conchiglie. Il Museo etnografico, una collezione donata da Dino Grossa, missionario in Venezuela (1949 - 1960), conserva documenti e testimonianze materiali delle popolazioni Indios. In particolare, sono esposti utensili di uso quotidiano delle tribù amazzoniche dei Piaroa, Makiritare, Panare, Warao e Motilon, per lo più costruiti con ossa di animali locali come il paca e il tapiro, fra i quali spiccano: frecce e faretre, collane, portaoggetti di varie dimensioni, strumenti musicali a fiato. Il Museo archeologico, intitolato ai donatori Angelo e Antonio Campagner, anch'essi missionari in Sud America (1948 - 1970), è stato aperto nel 1993. In questo Museo sono esposti: oggetti legati alla civiltà e alla cultura degli Incas; reperti archeologici di età preromana, provenienti dal territorio veneto. Diocesi di Treviso Seminario vescovile di Treviso Chiesa di San Nicolò (Treviso) Sezione Musei del Seminario nel sito della Diocesi di Treviso, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 6 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Chiesa di Sant'Agnese (Treviso)
Chiesa di Sant'Agnese (Treviso)

La chiesa di Sant'Agnese e dei Santi Quaranta è un luogo di culto cattolico di Treviso. Le notizie di una chiesa dedicata a sant'Agnese risalgono almeno al 1268, e la collocano in una posizione attigua a quella dell'attuale edificio. Nel 1529, con decreto di papa Leone X, il complesso, comprendente anche il convento attiguo, dove ora trova posto l'Istituto Fabio Besta, venne affidato alla congregazione dei Canonici Regolari della Congregazione del Santissimo Salvatore Lateranense, a seguito della distruzione del loro antico convento posto fuori le mura, a San Giuseppe, distrutto nel 1518 dalle truppe della Lega di Cambrai. L'edificio, dedicato allora, come il primitivo convento di San Giuseppe, ai Santi Quaranta, fu eretto nel 1613 su disegno dell'architetto Andrea Pagnossin, in puro stile neoclassico. Nel secolo successivo, con l'abbandono della città da parte dei Canonici Lateranensi, il complesso venne incamerato dal potente Capitolo della Cattedrale, che decise, nel 1778, di demolire l'antico tempio medievale di Sant'Agnese, trasferendone il titolo all'attuale chiesa. La chiesa divenne parrocchiale nell'800. La parrocchia di Sant'Agnese oggi comprende anche il convento dei padri Carmelitani Scalzi, con la relativa Chiesa di San Giovanni della Croce, risalente al XIX secolo e progettata in stile rinascimentale da Giuseppe Segusini, nonché la cappella dell'Area "Appiani", progettata da Mario Botta nel primo decennio del XXI secolo. Il timpano triangolare è sorretto da quattro lesene d'ordine corinzio. Nella sommità, la statua del Redentore al centro con le statue di San Giovanni Battista a sinistra e San Giovanni evangelista a destra con la penna in mano e il libro sotto il braccio e sotto l'aquila distintiva. Al centro, sotto la trabeazione, un elegante ovale dà movimento alla facciata, rotta anche da due finestre rettangolari. Ampio ed elegante, presenta sul fondo la grande pala di Ottavio Cocchi che rappresenta Il martirio dei Santi Quaranta, arricchita nel 1729 da una fastosa cornice in stucco. Sempre nel fondo, troneggia lo splendido coro ligneo, settecentesco, realizzato da intagliatori locali, appena nascosto dall'elegante altare della celebrazione. Ai lati, due cantorie gemelle, delle quali quella in cornu epistulae ospita i corpi sonori dell'organo. La navata è a pianta rettangolare e di ordine dorico, è ampia, luminosa e decorata con eleganti stucchi settecenteschi. Ospita quattro altari laterali, ricchi di sculture e marmi policromi. Per quanto riguarda le pale, il primo altare a destra ospita il Martirio di Sant'Agnese di Giovanni Antonio De Pieri, detto lo "Zoppo"; il secondo, presenta una Madonna con bambino, dipinto dal contemporaneo Giulio Erler; sugli altari di sinistra troviamo, a partire dall'altare maggiore, un novecentesco Redentore nell'atto di benedire, mentre nell'altro altare di sinistra Sant'Ubaldo che libera una donna indemoniata di Francesco Maggiotto. Nella chiesa, in una fastosa cantoria barocca ai lati del presbiterio, si trova l'organo a canne Zanin costruito nel 2014 con parziale riutilizzo del materiale fonico del precedente strumento, Tamburini opus 51 del 1911, a sua volta comprendente materiale del De Lorenzi. Nella cantoria gemella, inaccessibile, è posta una mostra di canne mute. Lo strumento ha due tastiere e pedaliera, con un totale di 27 registri e 1564 canne. Trasmissione meccanica per tastiere e pedale, elettrica per i comandi dei registri. Diocesi di Treviso Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo della chiesa Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Sant'Agnese Convento di San Giovanni della Croce di Treviso, su treviso.carmeloveneto.it.