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Fontana dell'Acqua Felice

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Fontana dell'Acqua Felice (Rome)
Fontana dell'Acqua Felice (Rome)

La fontana dell'Acqua Felice, conosciuta anche come fontana del Mosè è la Mostra d'acqua dell'Acquedotto dell'Acqua Felice. Fu così chiamata in onore di papa Sisto V, al secolo Felice Peretti: intenzione del papa era di rifornire d'acqua i rioni sorgenti nei colli Viminale e Quirinale e in particolare la sua sontuosa e vastissima villa Montalto, che si estendeva su entrambi i colli. A tale scopo fu ripristinato l'acquedotto Alessandrino, così detto dal nome dell'imperatore romano Alessandro Severo sotto il cui regno era stato costruito a partire dal 222, utilizzando l'acqua proveniente da sorgenti presenti nei "Prati dell'osteria" e alla Pantanella, non lontano da Palestrina.

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Fontana dell'Acqua Felice
Largo di Santa Susanna, Roma Municipio Roma I

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Fontana dell'Acqua Felice (Fontana del Mosè)

Largo di Santa Susanna
00187 Roma, Municipio Roma I
Lazio, Italia
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Fontana dell'Acqua Felice (Rome)
Fontana dell'Acqua Felice (Rome)
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Luoghi vicini

Aula ottagona delle Terme di Diocleziano
Aula ottagona delle Terme di Diocleziano

L'Aula ottagona delle Terme di Diocleziano è un antico edificio di Roma. In origine si trattava probabilmente di un frigidarium secondario delle Terme di Diocleziano. Tra il 1500 e il 1700 l'amministrazione dello Stato Pontificio riutilizzò questa porzione sud-occidentale delle antiche terme, inclusa l'Aula ottagona, come magazzini granari e oleari. Dopo la breccia di porta Pia (1870) e l'unione di Roma al Regno d'Italia come sua capitale (1871), l'intero complesso passò nel demanio del nuovo Stato unitario che si propose di destinarlo a finalità culturali. Così, nel 1890, nelle Terme di Diocleziano fu aperto il primo nucleo del Museo Nazionale Romano e nel 1911, in occasione dell'Esposizione nazionale per il cinquantenario dell'Unità d'Italia, anche l'Aula ottagona fu adibita a sede espositiva. In seguito venne impiegata per proiezioni cinematografiche (con il nome di "Sala Minerva") e dal 1928 al 1983 ospitò il Planetario di Roma (poi spostato all'EUR). Negli anni 1980 l'Aula tornò nelle disponibilità del Museo Nazionale Romano e dal 1991 vi furono esposte a rotazione sculture antiche, incluse alcune tra le più pregevoli del museo (come i bronzi del Principe ellenistico e il Pugile in riposo, oggi a Palazzo Massimo, o la Venere di Cirene). Dal 2022 l'Aula ottagona ospita il nuovo Museo dell'arte salvata, sempre parte del Museo Nazionale Romano. Vi sono esposti, a rotazione, reperti che erano stati scavati o espatriati illegalmente e poi riacquisiti dallo Stato italiano. L'edificio, quadrangolare all'esterno, presenta all'interno una forma ottagonale, sormontata da una cupola a ombrello. Presenta tuttora decorazioni pertinenti al suo passato utilizzo come planetario: sul fronte principale, il fregio reca la scritta "Planetario" e il portale d'ingresso è adornato da simboli dei segni zodiacali e dalla citazione dantesca L'amor che move il sole e l'altre stelle. L'edificio è attiguo alla ex chiesa di Sant'Isidoro alle Terme (insediata nel 1754 sui resti delle antiche terme e smantellata nel 1940 per consentirne la riemersione). Attualmente risulta isolato rispetto al resto del complesso termale dal tracciato di via Cernaia, aperta nel 1878. Adriano La Regina (a cura di), Museo Nazionale Romano, Mondadori Electa, 2006, ISBN 8837037430. Terme di Diocleziano Museo Nazionale Romano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su aula ottagona delle Terme di Diocleziano Museo nazionale romano - Aula ottagona delle Terme di Diocleziano, su Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo. URL consultato il 30 aprile 2023. Museo dell'Arte Salvata, su Museo Nazionale Romano. URL consultato il 30 aprile 2023.