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Villa Rezzonico

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Villa Rezzonico a Bassano del Grappa
Villa Rezzonico a Bassano del Grappa

Villa Rezzonico (nota anche come Ca' Rezzonico di Bassano) è una villa veneta situata a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Villa Rezzonico (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.75562 ° E 11.744113 °
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Indirizzo

Libreria caffè Cuore d'inchiostro

Via Ca' Rezzonico 72
36061
Veneto, Italia
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Numero di telefono

call+393516945067

Sito web
cuoreinchiostro.it

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Villa Rezzonico a Bassano del Grappa
Villa Rezzonico a Bassano del Grappa
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Luoghi vicini

Villa Fanzago (Bassano del Grappa)
Villa Fanzago (Bassano del Grappa)

Villa Fanzago è una villa ubicata in viale XI Febbraio 65 a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. Il proprietario del terreno ed ideatore di questa singolare costruzione nel 1925 fu Luigi Aliprando Fanzago, figlio di Francesco Luigi Fanzago e di Amalia Michieli, dottore in giurisprudenza, reduce della guerra 1915-18, nato a Padova il 22 gennaio 1881 e deceduto a Bassano del Grappa il 28 febbraio 1938. Quest'ultimo fece costruire la villa copiandola forse dal castello di Krassonitz in Moravia, residenza insieme al palazzo in Graz, della cugina Attems. Il materiale per la costruzione venne fatto arrivare dall'Austria, le uniche eccezioni riguardavano i pavimenti alla veneziana e il rivestimento esterno. Nel complesso si notano due raffigurazioni dello stemma della nobile famiglia Fanzago, la cui blasonatura è "grembiato di otto pezzi di rosso e d'argento, caricato in cuore da uno scudetto rotondo d'azzurro, alla torre d'argento, merlata alla guelfa, aperta e finestrata di nero": il blasone incastonato nella facciata del palazzo è disegnato correttamente mentre quello riprodotto sul pavimento presenta degli errori (i colori del grembiato sono invertiti e la torre è merlata alla ghibellina anziché alla guelfa). Nel soffitto c'è una decorazione che riprende alcuni elementi dello stemma Fanzago come la caratteristica torre merlata alla guelfa, aperta e finestrata ed è del tutto identica a quella che è presente nel pavimento della Villa Nani-Trieste-Fanzago a Maser. Nel 1935 la proprietà venne venduta dai Fanzago a Vittorio Spolveri che nel 1937 la cedette ad Amelia Cinti Galliani. Nell'ottobre del 1938 la villa venne poi acquistata dall'Istituto delle figlie del sacro Cuore di Gesù. Nel 2004 il complesso dell'ex Sacro Cuore è stato acquistato dalla Provincia di Vicenza per 8.140.000 euro. In seguito è stata ristrutturata la villa e vi è stata trasferita la biblioteca del Liceo Brocchi Busnardo e Fauda, "Villa Fanzago", San Giuseppe di Cassola 20 novembre 2001 Villa Fanzago (Monselice) Ca' Nani Villa Fanzago Guillet Palazzo Fanzago (Clusone) Orologio planetario Fanzago Aliprandi Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla villa Fanzago

Museo della stampa Remondini

Il Museo della stampa Remondini di Bassano del Grappa è uno dei pochi in Italia interamente dedicato alla stampa. Ha sede dal 2007 all'interno di Palazzo Sturm, dimora settecentesca situata in riva al fiume Brenta. In un percorso storico-temporale di circa 200 anni, tra la metà del Seicento e la metà dell'Ottocento, il museo permette di ricostruire il collegamento tra le vicende della famiglia Remondini e i pregiati materiali prodotti. In esso vengono illustrati vari aspetti del fenomeno industriale sette-ottocentesco dei Remondini, anche con l'ausilio di documentari e sostegno multimediale che affiancano gli apparati didascalici stampati per favorire una didattica moderna. Il museo si articola in otto sezioni, tra cui quella dedicata a due secoli di storia imprenditoriale della famiglia Remondini che è in grado di documentare l'enorme quantità di stampe e libri prodotti dalla seconda metà del XVII secolo fino al 1861. La sezione fornisce i cenni storici fondamentali del passaggio dal manoscritto al libro, a partire dall'invenzione della pressa per la stampa da parte di Gutenberg. La tecnica della xilografia, ideata per riprodurre a stampa le immagini, si diffuse in Europa dalla fine del XIV secolo. Sperimentando nel corso del tempo nuove tecniche di incisione, segue dopo alcuni decenni la calcografia, che è invece l'incisione su lastra di rame. Un'altra sala è dedicata ai "Tesini" (provenienti dalla valle trentina di Tesino) che erano venditori ambulanti di stampe di cui Giovanni Antonio Remondini, capostipite della famiglia, si servì sin dal 1685 per i traffici commerciali. Nella sala sono esposti modellini di cassette utilizzate per contenere la merce e una sagoma raffigurante un Tesino, realizzata da Emanuele Luzzati, illustratore e scenografo. La produzione dei Remondini è stata la più grande realtà produttiva dedicata alla calcografia e tipografia esistente in Europa a metà del Settecento, come attestato dall'Encyclopédie di Diderot e Jean Baptiste Le Rond d'Alembert. La sala del tesoro ospita capolavori della produzione popolare e la collezione di stampe antiche appartenuta alla famiglia Remondini, composta di 8500 fogli. La collezione, esposta a rotazione, raccoglie anche l'opera incisoria di Mantegna, Dürer, Luca di Leida, Marcantonio Raimondi, Ugo da Carpi e Jacques Callot. Un locale ospita la parte significativa della produzione remondiniana di stampe devozionali raffiguranti santi, ventole, giochi, figure chinesi e vedute. Le ventole, fogli stampati con due immagini accostate sorretti da un manico in legno, costituirono un accessorio di abbigliamento molto diffuso fino al XIX secolo, quando furono progressivamente sostituite dal ventaglio. Alla carta decorata, assai diffusa soprattutto nel XVIII secolo è dedicata un'intera stanza e la sua esposizione illustra in maniera evidente il rapporto tra il legno xilografico e la carta decorata, da parati e da ritaglio. A seconda della tecnica di realizzazione si possono individuare varie famiglie di carte decorate, vellutate, dorate, silografate, a colla, marmorizzate e in tinta unita. Di carta dorata Remondini venne rivestito a Venezia nel 1792 il Teatro La Fenice. Nella stanza con i libri Remondini sono rappresentate tutte le tipologie, dagli avvisi ai libri da risma fino ai grandi libri illustrati che con Bartolomeo Gamba, direttore della stamperia e poi bibliotecario della Biblioteca nazionale Marciana di Venezia, permise ai Remondini di divenire una stamperia importantissima dell'enciclopedismo veneto e dei Gesuiti. Palazzo Sturm Remondini Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo della stampa Remondini Il museo della stampa Remondini nel sito ufficiale dei Musei di Bassano Bertarelli Achille, La Remondiniana di Bassano Veneto (contributo alla storia delle calcografie italiane) in «EMPORIUM», Vol. LXVIII, n. 408, pp. 358-369, 1928, su artivisive.sns.it. URL consultato il 2 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2017).

Borgo Zucco
Borgo Zucco

Borgo Zucco è un quartiere del comune italiano di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. Fa parte della prima periferia della città, localizzandosi subito a sud del Centro Storico. Con appena 0,32 km² di superficie, Borgo Zucco è il quartiere di Bassano meno esteso. Il suo perimetro definisce un'area allungata da nord a sud e stretta fra il Centro Storico, Santa Croce, Merlo, San Lazzaro, San Fortunato. A nord è delimitato da via del Cristo, a est da viale De Gasperi, a sud da via mons. Rodolfi e a ovest dall'asse strada Cartigliana-via Zilotti. Dal punto di vista urbanistico, la metà settentrionale del quartiere, a nord di viale Moro, è occupata da aree residenziali, mentre nella parte sud si trova una piccola zona industriale. Resistono ancora alcuni terreni agricoli, specie nella zona meridionale. Nella zona residenziale si trovano due parchi pubblici e un parco a proprietà parzialmente pubblica e parzialmente privata. Borgo Zucco era originariamente il nome di una piccola borgata che in passato si trovava nella campagna circostante il centro della città: la zona fa parte di uno degli antichi quartieri di Bassano, noto già nel 1262 come quartiere "de Caxerio" o "Caxero" (la x ha pronuncia sonora come ven. xe e ingl. xylophone, come testimoniato dalle successive trascrizioni italiane "casèr" con s sonora). A partire dagli anni sessanta—settanta del ventesimo secolo, la zona di Borgo Zucco si è in parte urbanizzata e, quando il comune è stato suddiviso amministrativamente in quartieri, il nome Borgo Zucco è stato esteso al nuovo quartiere. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Borgo Zucco