Il Museo della stampa Remondini di Bassano del Grappa è uno dei pochi in Italia interamente dedicato alla stampa. Ha sede dal 2007 all'interno di Palazzo Sturm, dimora settecentesca situata in riva al fiume Brenta.
In un percorso storico-temporale di circa 200 anni, tra la metà del Seicento e la metà dell'Ottocento, il museo permette di ricostruire il collegamento tra le vicende della famiglia Remondini e i
pregiati materiali prodotti. In esso vengono illustrati vari aspetti del fenomeno industriale sette-ottocentesco dei Remondini, anche con l'ausilio di documentari e sostegno multimediale che affiancano gli apparati didascalici stampati per favorire una didattica moderna.
Il museo si articola in otto sezioni, tra cui quella dedicata a due secoli di storia imprenditoriale della famiglia Remondini che è in grado di documentare l'enorme quantità di stampe e libri prodotti dalla seconda metà del XVII secolo fino al 1861.
La sezione fornisce i cenni storici fondamentali del passaggio dal manoscritto al libro, a partire dall'invenzione della pressa per la stampa da parte di Gutenberg.
La tecnica della xilografia, ideata per riprodurre a stampa le immagini, si diffuse in Europa dalla fine del XIV secolo.
Sperimentando nel corso del tempo nuove tecniche di incisione, segue dopo alcuni decenni la calcografia, che è invece l'incisione su lastra di rame.
Un'altra sala è dedicata ai "Tesini" (provenienti dalla valle trentina di Tesino) che erano venditori ambulanti di stampe di cui Giovanni Antonio Remondini, capostipite della famiglia, si servì sin dal 1685 per i traffici commerciali. Nella sala sono esposti modellini di cassette utilizzate per contenere la merce e una sagoma raffigurante un Tesino, realizzata da Emanuele Luzzati, illustratore e scenografo.
La produzione dei Remondini è stata la più grande realtà produttiva dedicata alla calcografia e tipografia esistente in Europa a metà del Settecento, come attestato dall'Encyclopédie di Diderot e Jean Baptiste Le Rond d'Alembert.
La sala del tesoro ospita capolavori della produzione popolare e la collezione di stampe antiche appartenuta alla famiglia Remondini, composta di 8500 fogli.
La collezione, esposta a rotazione, raccoglie anche l'opera incisoria di Mantegna, Dürer, Luca di Leida, Marcantonio Raimondi, Ugo da Carpi e Jacques Callot.
Un locale ospita la parte significativa della produzione remondiniana di stampe devozionali raffiguranti santi, ventole, giochi, figure chinesi e vedute.
Le ventole, fogli stampati con due immagini accostate sorretti da un manico in legno, costituirono un accessorio di abbigliamento molto diffuso fino al XIX secolo, quando furono progressivamente sostituite dal ventaglio.
Alla carta decorata, assai diffusa soprattutto nel XVIII secolo è dedicata un'intera stanza e la sua esposizione illustra in maniera evidente il rapporto tra il legno xilografico e la carta decorata, da parati e da ritaglio. A seconda della tecnica di realizzazione si possono individuare varie famiglie di carte decorate, vellutate, dorate, silografate, a colla, marmorizzate e in tinta unita.
Di carta dorata Remondini venne rivestito a Venezia nel 1792 il Teatro La Fenice.
Nella stanza con i libri Remondini sono rappresentate tutte le tipologie, dagli avvisi ai libri da risma fino ai grandi libri illustrati che con Bartolomeo Gamba, direttore della stamperia e poi bibliotecario della Biblioteca nazionale Marciana di Venezia, permise ai Remondini di divenire una stamperia importantissima dell'enciclopedismo veneto e dei Gesuiti.
Palazzo Sturm
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Il museo della stampa Remondini nel sito ufficiale dei Musei di Bassano Bertarelli Achille, La Remondiniana di Bassano Veneto (contributo alla storia delle calcografie italiane) in «EMPORIUM», Vol. LXVIII, n. 408, pp. 358-369, 1928, su artivisive.sns.it. URL consultato il 2 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2017).