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Circondario di Pallanza

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Circondario di Pallanza
Circondario di Pallanza

Il circondario di Pallanza era uno dei circondari in cui era suddivisa la provincia di Novara. In seguito all'annessione della Lombardia dal Regno Lombardo-Veneto al Regno di Sardegna (1859), fu emanato il decreto Rattazzi, che riorganizzava la struttura amministrativa del Regno, suddiviso in province, a loro volta suddivise in circondari. Il circondario di Pallanza fu creato come suddivisione della provincia di Novara; il territorio corrispondeva a quello della soppressa provincia di Pallanza del Regno di Sardegna, appartenuta alla divisione di Novara. Con l'Unità d'Italia (1861) la suddivisione in province e circondari fu estesa all'intera Penisola, lasciando invariate le suddivisioni stabilite dal decreto Rattazzi. Il circondario di Pallanza venne soppresso nel 1926 e il territorio assegnato al circondario di Novara. Il Circondario era suddiviso in sette mandamenti: Mandamento di Pallanza Mandamento di Intra Mandamento di Arona Mandamento di Cannobio Mandamento di Lesa Mandamento di Omegna Mandamento di Ornavasso Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su circondario di Pallanza

Estratto dall'articolo di Wikipedia Circondario di Pallanza (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Circondario di Pallanza
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Circondario di Pallanza
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Luoghi vicini

Zoverallo
Zoverallo

Zoverallo è una frazione del comune di Verbania nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Nucleo di origine rurale posto lungo il versante soleggiato del monte Cimolo. Il cuore di Zoverallo è la piazzetta che si snoda con uno sviluppo lineare a mezzacosta, da un lato verso Campasca, borgo dai pregevoli ambienti di case rurali, e dall'altra parte verso Guardia e Torchiedo caratterizzato dalla presenza di edifici di elemento tipico dell'architettura locale. L'etimologia del toponimo è incerta. Una prima ipotesi farebbe derivare il nome dalla corruzione latina "super vallum" (sopra il vallo delle fortificazioni). Altri storici locali propongono la derivazione dal termine "Jovis" (di Giove) che si spiega dall'ipotetica esistenza di un tempio di Giove in età preagustea. Secondo G.B. Pelegrini il nome invece deriverebbe da suberalis - suber "sughero". È stato comune autonomo fino al 1927, quando insieme a Trobaso fu accorpato al comune di Intra. Infine con il regio decreto n. 702 del 4 aprile 1939 vennero uniti i due comuni di Intra e Pallanza per formare l'odierno comune di Verbania. Il sito è stato insediato da strutture abitative già dal periodo romano, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici. Le cronache storiche ricordano che Zoverallo era un comune dove gli abitanti erano dediti essenzialmente all'agricoltura (segale, uva, ciliegie, prugne, pere e soprattutto castagne), lavorazione dei tessuti e muratori. Nella zona era presente anche una fortezza in località Guardia dove ora restano solo poche mura. A Zoverallo, in una villa in località Bienna, trascorse gli ultimi anni della sua vita il consigliere della corona britannica Alberto Atwater. La presenza romana è testimoniata dal rinvenimento di alcune necropoli e reperti archeologici. Nel 1838 in un terreno di proprietà della famiglia Zancarini si è rinvenuta una stele funeraria, di età repubblicana, che recava la seguente iscrizione: LEVCVURO MACONIS F Nel 1852 rinvenimenti fittili, ora dispersi; Nel 1874 si rinviene una necropoli sotto la chiesa di San Giorgio. Tombe di epoca costantiniana, alcuni bronzi con le effigi di Probo e di Costantino e varie monete. Nel 1883 nel terreno di proprietà Lucchini è rinvenuta una tomba delimitata da pietre, il cui corredo era costituito da un vaso fittile ed un cuspide. Secondo gli archeologi è evidente che un'unica necropoli che è continuata a partire dall'epoca pre-augustea fino ad almeno al IV secolo d.C. (attualmente vi è ancora il cimitero a coprire parte della zona). I reperti sono conservati nel Museo del paesaggio di Verbania anche se gran parte degli oggetti è andata dispersa. A Zoverallo è presente la chiesa parrocchiale di San Giorgio il cui corpo centrale è del '500 mentre è stato aggiunto il pronao nel 1683 ed il campanile nel corso del '700. Suggestiva la via crucis dipinta in edicole poste nel muro esterno dell'edificio. La vecchia chiesa di Zoverallo, dedicata a Sant'Eusebio si trovava in località Bolla. Di quella chiesa rimangono solo un rudere consistente in un masso ed una tela oggi posizionata nella chiesa di San Giorgio. Dal punto di vista naturalistico sono interessanti i castagneti, la grande varietà di flora di diversa natura (la palma spesso cresce insieme all'albero di montagna) e i numerosi ruscelli e rivoli d'acqua che tendono a scendere a valle. Bellissimi sono i punti panoramici che guardano verso il lago e il borghetto con la sua tranquillità e fascino di altri tempi. A memoria dell'assenza nel paese di un acquedotto rimangono numerosi pozzi e gran numero di lavatoi in pietra. Lo sviluppo edilizio recente sta trasformando la caratteristica struttura originaria a nuclei isolati nel verde della campagna, in un insieme uniforme di case. Attualmente è meta di un esiguo numero di villeggianti provenienti dalla vicina metropoli milanese. Il territorio è attualmente suddiviso nelle seguenti località che rappresentano le frazioni del disciolto comune autonomo di Zoverallo: Fucia Papin Bienna Vigne Basse Vigne Alte Bolla (dove sorge il cimitero) Campasca (dove sorge la casa più antica di zoverallo risalente al 1640) Vignolo Torchiedo Guardia (dove sorgeva un'antica fortificazione). M. Bertolo Verbania, città nuova ma con una storia antica Verbania V. Ripamonti Reminiscenze e ricordi p. 32 Toponomastica Italiana: 10000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, monti spiegati nella loro origine e storia Di Giovan Battista Pellegrini Documenti vari reperiti in "Magazzeno storico verbanese" Archeologia dell'Alto Novarese. De Giuli - Antiquarium Mergozzo P. Spinelli Monumenti e ambienti del territorio storico di Verbania - A. Vincenti - Novara Album fotografico borgo di Zoverallo , su genman1971.spaces.live.com.

Chiesa di Madonna di Campagna (Verbania)
Chiesa di Madonna di Campagna (Verbania)

La chiesa di Madonna di Campagna sorge a Verbania in una zona oggi compresa nella frazione di Pallanza, ma che all'epoca era una zona isolata, vicina ai centri originali di Pallanza e Suna. Nel XIII secolo era la sede di una cappella chiamata Santa Maria de Agro, nella quale era conservato un affresco dedicato alla Madonna del Latte che attirava molti pellegrini. Nei pressi della cappella, nei vicino al fiume San Bernardino, che all'epoca compiva una grande ansa e scorreva molto più vicino alla chiesa che adesso, c'era anche un lazzaretto per i poveri e i malati. La zona era isolata, fuori dal centro abitato posta lungo la strada che portava ad un guado sul fiume San Bernardino posto un paio di chilometri più a monte del fiume. Nel XVI secolo gli abitanti di Suna decisero di ricostruire la chiesa per trasformarla in santuario. I lavori affidati all'architetto Giovanni Beretta da Brissago, secondo una pietra dell'abside, iniziarono nel 1519 e furono completati nel 1527. La data di inizio costruzione del 1519 contrasta però con quella del permesso del vescovo di demolire la chiesa precedente che risale invece al 1525. Della struttura precedente fu mantenuto solo il campanile, risalente probabilmente al 1075. Costruita dai Canonici di San Vittore e concessa come prebenda ad uno di essi, venne poi affidata a sacerdoti con cura d'anime. Venne consacrata solo nel 1547, vent'anni dopo il completamento. Nel 1572 il cardinale Giovanni Antonio Serbelloni, nella sua qualità di vescovo di Novara decise che la chiesa dovesse fungere da sede della parrocchia sia di Suna che di Villa di Pallanza e che dovesse essere condivisa dai due parroci. La coabitazione tra le due comunità divenne presto molto difficile, ma la situazione si trascinò fino al 1822 quando il cardinale Giuseppe Morozzo Della Rocca, anch'esso vescovo di Novara decise di assegnare una chiesa succursale alla parrocchia di Villa di Pallanza e la chiesa di Madonna di Campagna sarebbe rimasta parrocchiale di Suna fino alla costruzione in detta località di un altro edificio. Riconosciuta monumento nazionale è una chiesa in stile rinascimentale progettata nella prima metà del XVI secolo da Giovanni Beretta da Brissago in luogo di un preesistente edificio romanico, di cui è rimasto solo il campanile, è stata terminata nel 1527. È suddivisa in tre navate, con un tiburio ottagonale a loggiato. All'interno della cupola sopravvivono affreschi della metà del XVI secolo di influenza gaudenziana, già assegnati alla bottega valsesiana dei Cavallazzi, mentre le pitture che ornano i pennacchi e le lunette che sovrastano gli archi ai lati del presbiterio, le tre absidi e le campate terminali sono state realizzate da Carlo Urbino e Aurelio Luini a partire dal 1575. La cappella dedicata alla Madonna delle Grazie, che ospita un affresco quattrocentesco, è decorata con stucchi e dipinti di Camillo Procaccini (realizzati tra 1594 e 1596). Il coro ligneo nell'abside centrale (1580/1582), il pulpito e il ciborio ligneo del fonte battesimale (realizzati intorno al 1584) sono opera dell'intagliatore vigezzino Giovanni Andrea Merzagora. Imponente l'organo di Alessandro Mentasti, costruito nel 1892 e restaurato da Mascioni nel 1990, sopra l'ingresso principale.. L'area di fronte alla chiesa, prima in un luogo agreste, fu destinata fin dagli anni trenta a zona industriale con il complesso che nel dopoguerra divenne Rhodiatoce Paola Giacometti, Madonna di Campagna, Milano, Alberto Libraio Editore, gennaio 2011. Stefano Martinella, Due commissioni di Giovanni Andrea Merzagora e qualche considerazione su alcuni altari lignei di secondo Cinquecento nel Verbano, in "Verbanus", 34, 2013, pp. 41-60. Stefano Martinella, Fermo Stella, Giovanni Maria De Rumo e «tre anchone vecchie». Appunti sulla prima decorazione della Madonna di Campagna, in "Verbanus", 36, 2015, pp. 11-30. Stefano Martinella, Carlo Urbino e Aurelio Luini alla Madonna di Campagna a Verbania, in Un seminario sul Manierismo in Lombardia, a cura di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, Milano, Officina Libraria, 2017, pp. 125-138. Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Madonna di Campagna Voce sul sito Il lago Maggiore, su illagomaggiore.com. Voce su portale ufficiale del turismo a Verbania, su verbania-turismo.it (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2006). Scheda su sito CHIESE ROMANICHE E GOTICHE DEL PIEMONTE, su isper.org. URL consultato il 7 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2013). scheda su www.verbanensia.org, su verbanensia.org.