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Museo della Bonifica

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Il Museo della Bonifica, anche denominato MUB, è un museo istituito nel 1975 che raccoglie immagini e oggetti riconducibili alla storia della città di San Donà di Piave e alle secolari trasformazioni del territorio circostante.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Museo della Bonifica (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Museo della Bonifica
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Luoghi vicini

Ponte della Vittoria (San Donà di Piave)
Ponte della Vittoria (San Donà di Piave)

Il Ponte della Vittoria è un ponte che attraversa il fiume Piave situato nella città di San Donà di Piave. Durante la sua storia, il ponte ha subito due ricostruzioni dovute ai conflitti della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Il primo ponte in legno venne costruito nell'agosto del 1876 ad opera della ditta Lazzaris-Wiel; tuttavia un'alluvione del 1882 lo distrusse completamente. In seguito, nel 1884, iniziarono i lavori di ricostruzione del ponte, questa volta costruito in ferro e sorretto da quattro pile di colonne in muratura. Ogni pila era distante ognuna dall'altra 37 metri. Il ponte era lungo 210 metri e aveva una carreggiata di circa 5 metri di larghezza. I lavori di ricostruzione terminarono nel 1886 per un costo complessivo di oltre 340 000 lire. Ciononostante, a causa della prima guerra mondiale e della sconfitta di Caporetto, l'esercito italiano si vide costretto a far saltare il ponte in modo da impedire l'avanzata dell'esercito austro-ungarico. Per questo motivo, la ventesima compagnia minatori provvide alla demolizione il 9 novembre 1917. Nel 1920 iniziò la ricostruzione del ponte ad opera della ditta lombarda Badoni-Bellani-Benazzoli. Il costo complessivo si aggirava sulle 4 500 000 lire di cui 2 500 000 finanziate dallo Stato. Inoltre al ponte venne dato un nome: "Emanuele Filiberto di Savoia", in onore del celebre duca d'Aosta. Il Ponte fu inaugurato il 12 novembre 1922. Presenti all'inaugurazione il Patriarca di Venezia, il sindaco di San Donà di Piave, Ing. Guido Guarinoni, il Duca d’Aosta, in rappresentanza della famiglia reale e il sottosegretario di Stato al ministero dei lavori pubblici Alessandro Sardi, in rappresentanza del primo ministro Benito Mussolini. Successivamente, durante la Seconda Guerra Mondiale, il ponte venne nuovamente distrutto da un bombardamento aereo angloamericano nell'ottobre del 1944. I lavori di ricostruzione iniziarono nel 1946 e vennero portati a termine nel 1950, ribattezzandolo "Ponte della Vittoria" ossia il ponte giunto fino ad oggi. Nel 12 Novembre 2022 è stato festeggiato il centenario del ponte, con l'aggiunta di una targa a memoria dei cento anni. Alla cerimonia hanno partecipato gli scout di San Donà di Piave, i bersaglieri di San Donà e Musile, i granatieri e gli alpini di San Donà in un momento coronato dalla presenza dei sindaci di San Donà di Piave,Andrea Cereser e di Musile di Piave, Silvia Susanna La struttura attuale del ponte è costituita da quattro travate di acciaio di colore blu indipendenti una dall'altra sostenute da tre piloni in muratura con fondazioni ad aria compressa. Il ponte è lungo 210 metri e largo circa 12 metri, compresa una pista per il transito di pedoni e biciclette su entrambi i lati del ponte. Negli anni 2000, esso ha subito un restauro cromatico curato dall'architetto italiano Ettore Sottsass. Il Ponte della Vittoria attraversa il fiume Piave e la SS14 che transita sul ponte funge da collegamento principale tra il comune di San Donà e quello di Musile. Inoltre, sotto il ponte nell'area golenale, è presente l'ampio Parco Fluviale. San Donà di Piave Storia di San Donà di Piave Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ponte della Vittoria

Stazione di San Donà di Piave-Jesolo
Stazione di San Donà di Piave-Jesolo

La stazione di San Donà di Piave-Jesolo è una stazione ferroviaria a servizio della città di San Donà di Piave, posta sulla linea Venezia-Trieste. Serve inoltre la località balneare di Jesolo e l'intero comprensorio del Basso Piave. Nel 2009, in previsione della ristrutturazione dei servizi di cui al Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale è stato attuato uno spostamento della stazione qualche centinaio di metri più a est in direzione Trieste. Verso la fine del 2014 è stata annunciata la sostituzione dell'Apparato Centrale Elettrico a leve individuali con un moderno Apparato Centrale Elettrico a Itinerari. Il piazzale è dotato di tre binari passanti; fino a qualche anno fa era presente uno scalo merci, la cui area è stata impiegata per un parcheggio, gestito dalla Metropark. La circolazione dei treni viene gestita tramite un banco di manovra tipo ACEI, telecomandato dall'ACC di Mestre. La stazione è dotata di un bar e di un servizio automatico di distribuzione di cibo e bevande. È presente una biglietteria con personale. La stazione è servita da treni regionali e regionali veloci operati da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Veneto, oltre che da InterCity, Frecciarossa e Italo. La stazione dispone dei seguenti servizi: Biglietteria a sportello Biglietteria automatica Servizi igienici Sala di attesa Bar Dal lato opposto rispetto al fabbricato viaggiatori è presente una fermata ATVO raggiungibile tramite il sottopassaggio di stazione. Fermata autobus Stazione taxi Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di San Donà di Piave-Jesolo

Passarella
Passarella

Passarella (Pasarela [pasaˈrɛa] in veneto, denominata anche Passarella di Sopra o Passarella di San Donà di Piave) è una frazione di San Donà di Piave, nella città metropolitana di Venezia. È situata a destra del fiume Piave, all'altezza di Palazzetto e a nord di Passarella di Sotto, frazione di Jesolo. L'origine risale a tempi assai remoti, quando il territorio era strettamente dipendente dal corso del Piave che spostava continuamente il suo corso e lasciava tratti interi di canali e di percorsi scavati, i quali costituivano bracci che finivano per interrarsi e sparire a seguito di altre invasioni, tracimazioni, ondate stagionali e forti inondazioni torrentizie. Le terre e i fanghi trasportati occupavano le barene e le lagune, riempiendole. Il documento forse più antico in cui si parla di Passarella risale al 20 marzo 1300, quando i Giudici del piovego, accompagnati da una piccola schiera di testimoni, circuirono i luoghi del Basso Estuario, elencati in un documento del 1015 pubblicato da Ottone Orseolo. Si trattava genericamente di una località e di un canale con probabilmente un passo con barche, per garantire i rapporti tra Eraclea e Jesolo. Il canale non si trattava di un ramo vivo del Piave, ma un suo tratto abbandonato di cui oggi è difficilmente ricostruibile la configurazione. Le cartine veneziane esistenti non lo legano al percorso contemporaneo della Piave Vecchia. L'etimologia è di facile individuazione: nell'area vi erano diverse passerelle, ossia dei passi molto stretti, costituiti da zattere, tramite i quali era possibile attraversare il fiume Piave. Passarella è una variante letteraria di passerella. Nel 1588, il patriarca di Aquileia Gennaro e Giovanni Trevisan conclusero un contratto enfiteutico delle valli del patriarcato con le lagune, acque e paludi che mettono capo nel canale chiamato Passarella. Il 21 giugno 1588, le famiglie patrizie Gradenigo e Malipiero godevano dei beni di Passarella e successivamente i beni e le proprietà passano presto sotto il controllo della nobile famiglia Da Mula. Nel 1595 venne costruita la villa della famiglia Da Mula con annessa una cappellina privata che tuttavia funse da riferimento per i pochi abitanti della zona, per lo più dipendenti o affittuari. La famiglia scelse di dare importanza all'agricoltura e concesse larghi tratti di terreno a grandi famiglie patrizie. Con questa politica si ebbe anche una valorizzazione e il risanamento della terraferma di questo territorio. Dal 1640 al 1682 Passarella si trovò al centro delle attenzioni della Repubblica che prevedé di effettuare interventi in difesa della laguna di Venezia. In questo contesto si iniziarono a pensare interventi per rimettere in ordine il territorio, primo fra tutti la diversione del Piave con lo scavo del nuovo corso del Piave (Piave nuovo) portandolo a Cortellazzo. Dopo anni e non poche difficoltà, nel 1664 la diversione del Piave è portata a termine. Nel 1758 Passarella assunse la denominazione di Villanova Passararia o de passarea; nello stesso periodo Passarella comprese anche il tratto della frazione di Palazzetto, separata prima dallo scavo del fiume e successivamente dalla costituzione della nuova parrocchia. Nel 1858 vennero costruiti due oratori uno di fronte all'altro (uno pubblico e uno di proprietà della famiglia Da Mula). In questi anni si alimenta sempre più un sentimento di autonomia ecclesiastica del paese. Il 15 luglio 1895 vennero acquistati tutti gli edifici di culto con un atto notarile steso da un notaio di San Donà per uso perpetuo della popolazione. Dopo questa riorganizzazione, venne innalzato il campanile della cuspide ghibellina; la chiesa invece, venne ultimata nel 1905. Nel 1913 venne benedetto il nuovo cimitero parrocchiale di Passarella fornito dal municipio di San Donà e si riunirono in casa canonica i parroci della zona per definire definitivamente i confini della frazione. Negli anni della prima guerra mondiale, dopo la vittoria e l'armistizio del 4 novembre 1918, i profughi che rientrarono in paese si trovarono dinanzi ad un territorio devastato, case distrutte e strade rese impraticabili. Nel 1920 a Passarella risiederono circa 1 200 abitanti. Tuttavia questo periodo si trattò molto duro per la popolazione a causa dei focolai di malaria attorno al paese, l'indisponibilità di acqua potabile e le gravi condizioni in cui versava il popolo. Si iniziò a bonificare il territorio e a ripulirlo dagli ordigni bellici inesplosi. Nel 1924 venne ricostruita la chiesa distrutta dalla Grande Guerra e il 24 maggio nacque il monumento ai caduti per la patria durante la guerra, il quale sorge nel piazzale antistante la chiesa. In esso sono scolpiti i nomi dei caduti per la patria del paese. Il 28 giugno 1925 venne iniziata la costruzione del campanile, ultimato il 20 dicembre 1926. Si tratta di una struttura alta 55 metri posta a fianco della chiesa. Nel 1931 il censimento effettuato contò 2 275 persone residenti nella parrocchia di Passarella. Nel 1956 vennero iniziati i lavori per la costruzione del grande asilo, terminato nel 1958. Questo asilo ha avuto anche la funzione di scuola media e di oratorio con residenza per le suore. Costante Chimenton, Passarella di Sopra e la sua nuova chiesa. Cenni di vita civile, memorie di guerra e documenti per la storia della ricostruzione, Treviso, Editrice Trevigiana, 1931. Costante Chimenton, S. Donà di Piave e le succursali di Chiesanuova e Passarella, Pordenone, Mario Stavolta Editore, 1981 [1928]. Giancarlo Ruffato, Passarella il nostro paese: anniversario 1911-2011, San Donà di Piave, Gruppo El Solzariol, 2011. Cittanova (Veneto) Grassaga Isiata Mussetta Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Passarella Sito istituzionale di San Donà, su sandonadipiave.net. Sito istituzionale di Passarella, su passarella.it.