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Piazza delle Erbe (Padova)

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Piazza delle Erbe a Padova, veduta generale
Piazza delle Erbe a Padova, veduta generale

Piazza delle Erbe chiamata un tempo anche piazza delle Biade o piazza del Vino ma anche piazza della Giustizia è una delle numerose piazze che caratterizzano il centro storico di Padova. Fu per secoli, con piazza della Frutta, il centro commerciale della città. Nelle due piazze si svolge uno dei più grandi mercati d'Italia. A differenza di piazza dei Signori, teatro delle celebrazioni civiche, piazza delle Erbe era sede dei festeggiamenti popolareschi. La piazza è dominata dalla mole del Palazzo della Ragione, parte del grande Palazzo Comunale.

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Piazza delle Erbe (Padova)
Piazza delle Erbe, Padova San Giuseppe

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Piazza delle Erbe

Piazza delle Erbe
35149 Padova, San Giuseppe
Veneto, Italia
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Piazza delle Erbe a Padova, veduta generale
Piazza delle Erbe a Padova, veduta generale
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Luoghi vicini

Palazzo delle Debite
Palazzo delle Debite

Il Palazzo delle Debite è un palazzo di Padova, realizzato su progetto di Camillo Boito nel 1874. Affacciato su Piazza delle Erbe e adiacente al Palazzo della Ragione, nei particolari costruttivi e decorativi, il Palazzo delle Debite presenta uno stile che va dal medievale al protorinascimentale. Il Palazzo delle Debite fu anticamente una prigione per gli insolventi. Il palazzo fu oggetto di rifacimento nel 1874 a seguito di un concorso indetto nel 1872 dal Comune di Padova e rientrante in un progetto urbano più ampio di adeguamento funzionale di alcuni edifici storici. A Camillo Boito, vincitore del concorso, viene affidato l’incarico di progettare un immobile in armonia con gli edifici antichi della piazza e, allo stesso tempo, in linea con le esigenze della vita moderna. Su progetto di Boito, il Palazzo assunse una funzione insieme commerciale e residenziale: il piano terra venne destinato alle botteghe e i piani superiori ad abitazioni private. Lungo la facciata principale, il Palazzo delle Debite presenta un porticato notevolmente sviluppato in altezza, progettato per garantire quanta più luce possibile alle botteghe disposte al piano terra. La robustezza delle colonne del portico, costruite in pietra Botticino di Brescia, richiama le costruzioni medievali, mentre il soffitto presenta elementi costruttivi in ghisa decorata, materiale utilizzato anche per le due porte di accesso ai piani superiori. Il Palazzo si sviluppa in soli due piani, scelta dovuta alla necessità di non superare in altezza il vicino Palazzo della Ragione. Entrambi i piani presentano bifore, ma quelle del piano nobile si differenziano per la presenza di grandi archi che delineano i due vani di ogni finestra. Sulla facciata dei piani, in corrispondenza delle colonne del portico, si sviluppano i contrafforti in pietra calcarea dei Colli Euganei, resi particolarmente visibili dal contrasto del bianco della pietra con il fondo a mattoni che inquadra le finestre. Sulla cornice di coronamento si innalza un attico delimitato agli angoli da pilastri che reggono leoni reggenti uno scudo. Alexandra Chavarría e Guido Zucconi (a cura di), Medioevo fantastico : l'invenzione di uno stile nell'architettura tra fine '800 e inizio '900 : ciclo di conferenze : (Padova, marzo-aprile 2015), Sesto Fiorentino, All'insegna del Giglio, 2016, ISBN 9788878146662. Guido Zucconi e Tiziana Serena, Camillo Boito: un protagonista dell'Ottocento italiano, Istituto veneto di scienze lettere ed arti, 2002, ISBN 88-88143-17-3. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo delle Debite

Torre degli Anziani
Torre degli Anziani

La Torre degli Anziani, conosciuta anche come Torre del Comune o Torre Bianca, è una torre civica di età medievale che si innalza tra l'antica Contrà del Sale (ora via Oberdan) e Piazza della Frutta a Padova. Si inserisce tra il palazzo degli Anziani ed il palazzo del Consiglio, edifici medievali che compongono il grande complesso del Palazzo Comunale di Padova. L'edificio è di antichissima origine (XI-XII secolo) e dagli inizi del XIII secolo fa parte degli edifici pubblici della comunità padovana. La torre, sorta in origine come torre gentilizia dei Camposampiero, è divenuta ben presto campanile pubblico ed ha continuato da esserlo per secoli, sino ai problemi di staticità rilevati alla fine del 1938. I lavori che ne conseguirono, guidati da Ferdinando Forlati, interruppero il suono delle due campane che da secoli erano ospitate nell'edificio e che ne denotavano l'importanza. Nella torre si conserva ancora, montata in un castello ligneo riferibile al XVIII secolo, una delle campane più grandi del Triveneto, il Campanon o Campana Granda. Nella primavera 2021, in concomitanza della pubblicazione di un volume interamente dedicato alla torre che ne ripercorre la vicenda storica, è stato annunciato il restauro dell'edificio da parte dell'Amministrazione Giordani con lo stanziamento di oltre un milione di euro. La consegna della struttura, da aprire come attrazione turistica, è prevista nella primavera 2023. Anticamente era l'edificio pubblico più alto di Padova. Le era seconda in altezza la vicina Torre del Bo.

Sinagoga di Padova di rito italiano
Sinagoga di Padova di rito italiano

La Sinagoga di Padova di rito italiano è la sola sinagoga tuttora in uso tra le varie che fiorirono nella città universitaria di Padova dal Rinascimento fino alla Seconda guerra mondiale. Fu costruita nel 1584. La sinagoga fu rimaneggiata nel 1581, 1631, 1830 e 1865. Fu chiusa nel 1892 allorché la comunità costruì una sinagoga moderna, ma riaprì dopo la guerra poiché nel 1943 i fascisti avevano bruciato la sinagoga moderna. La sinagoga è sita al civico 9 di via San Martino e Solferino, nel ghetto storico. È lo stesso edificio che ospita gli uffici della comunità ebraica di Padova. Gli studenti in visita all'università possono unirsi in preghiera con la congregazione. I visitatori possono ammirare la sinagoga contattando la comunità ebraica. La sinagoga barocca misura 18 x 7 metri. Come è consueto nelle sinagoghe di rito italiano, la bimah e l'arca della Torah sono collocate ai lati opposti della stanza, e lo spazio intermedio è lasciato vuoto per accogliere il processionale. Quello che invece è insolito nella sinagoga di Padova è che l'arca e la bimah stanno sulle pareti più lunghe della sinagoga. L'arca della Torah, barocca e cinquecentesca, è fatta con il legno di un platano che fu colpito da un fulmine nel famoso giardino botanico dell'Università. Ha porte dorate, quattro colonne corinzie di marmo nero con venature bianche e fogliame intagliato. Il baldacchino ha la forma di un timpano spezzato. La "maestosa" bimah è raggiunta da una rampa curva di otto gradini su ogni lato. Presenta un baldacchino ottagonale sostenuto da quattro colonne e quattro pilastri (due sporgenti dal muro). I capitelli corinzi delle colonne e dei pilastri sono dorati. Elaborati intagli barocchi sormontano il baldacchino. Il soffitto è a cassettoni e dipinto. L'area tra l'arca della Torah e la bimah è una volta a botte a cassettoni, con grandi rosette barocche profondamente intagliate in ogni nicchia. Il matroneo storico era posto su un soppalco (materialmente esistente, ma in disuso). Al giorno d'oggi, la sinagoga ha una sezione per le donne sul piano principale.