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Varese

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Flag of Varese
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Varese (AFI: /vaˈreze/ o /vaˈrese/, ; Vares in dialetto varesotto, AFI: [vaˈreːz]) è un comune italiano di 78 989 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. Il caratteristico appellativo di città giardino deriva dai numerosi parchi e giardini che si trovano nell'ambito del comune, in gran parte pertinenze di ville ivi edificate tra il XVIII secolo e l'inizio del XX secolo, prima da famiglie di nobili e più recentemente da industriali e rappresentanti dell'alta borghesia, originari soprattutto di Milano. Varese fa parte della Regione Agraria n° 4 - Colline di Varese, del Parco regionale Campo dei Fiori, e della Rete delle Città Strategiche (RECS). Gli abitanti della città sono chiamati varesini, mentre gli abitanti del territorio circostante sono detti varesotti. Analogamente buona parte del territorio della provincia oltre i confini della città viene chiamato Varesotto. Secondo la Famiglia Bosina, i varesini sono anche chiamati bosini, termine che inizialmente riguardava solo il nucleo storico della città ma che col passare del tempo ha finito col comprendere tutti gli abitanti delle castellanze del comune. L'origine di bosino viene in genere associata ad Ambroeus, ovvero sant'Ambrogio, in quanto la storia di Varese è particolarmente legata a questo vescovo di Milano del IV secolo.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Varese (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Varese
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Flag of Varese
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Luoghi vicini

Circondario di Varese
Circondario di Varese

Il circondario di Varese era uno dei circondari in cui era suddivisa la provincia di Como. In seguito all'annessione della Lombardia dal Regno Lombardo-Veneto al Regno di Sardegna (1859), fu emanato il decreto Rattazzi, che riorganizzava la struttura amministrativa del Regno, suddiviso in province, a loro volta suddivise in circondari. Il circondario di Varese fu creato come suddivisione della provincia di Como. Con l'Unità d'Italia (1861) la suddivisione in province e circondari fu estesa all'intera Penisola, lasciando invariate le suddivisioni stabilite dal decreto Rattazzi. Il circondario di Varese venne soppresso nel 1926 e il territorio assegnato al circondario di Como. Dopo pochi mesi il territorio dell'ex circondario divenne parte della nuova provincia di Varese. Nel 1863, la composizione del circondario era la seguente: mandamento I di Angera comuni di Angera; Barza; Barzola; Cadrezzate; Capronno; Comabbio; Ispra; Lentate Verbano; Lissanza; Mercallo; Ranco; Taino; Ternate; Varano mandamento II di Arcisate comuni di Arcisate; Ardenna; Besano; Bisuschio; Brenno Useria; Brusimpiano; Cazzone; Clivio; Cuasso al Monte; Induno Olona; Lavena; Marzio; Porto d'Arcisate; Saltrio; Valganna; Viggiù mandamento III di Cuvio comuni di Arcumeggia; Azzio; Bedero; Brenta; Brinzio; Cabiaglio; Caravate; Casalzuigno; Cassano Valcuvia; Cavona; Cittiglio; Cuveglio in Valle; Cuvio; Duno; Ferrera di Varese; Gemonio; Masciago Primo; Orino; Rancio Valcuvia; Vararo; Vergobbio mandamento IV di Gavirate comuni di Arolo; Bardello; Besozzo; Biandronno; Bogno; Bosco di Gavirate; Brebbia; Bregano; Cardana; Cazzago Brabbia; Celina; Cerro Lago Maggiore; Cocquio; Comerio; Gavirate; Laveno; Leggiuno; Malgesso; Mombello Lago Maggiore; Monate; Monvalle; Olginasio; Sangiano; Travedona; Trevisago; Voltore mandamento V di Luvino comuni di Arbizzo; Bosco Valtravaglia; Brezzo di Bedero; Brissago; Castello Valtravaglia; Cremenaga; Cugliate; Cunardo; Fabbiasco; Germignaga; Grantola; Luvino; Marchirolo; Mesenzana; Montegrino; Muceno; Musadino; Porto Valtravaglia; Roggiano; Veccana; Viconago; Voldomino mandamento VI di Maccagno Superiore comuni di Agra; Armio; Bassano di Tronzano; Biegno; Campagnano Vedasca; Curiglia; Due Cossani; Dumenza; Garabiolo; Graglio; Lozzo; Maccagno Inferiore; Maccagno Superiore; Monteviasco; Musignano; Pino sulla Sponda del Lago Maggiore; Runo mandamento VII di Tradate comuni di Abbiate Guazzone; Carnago; Caronno Corbellaro; Caronno Ghiringhello; Castel Seprio; Castiglione Olona; Castronno; Gornate Inferiore; Gornate Superiore; Lonate Ceppino; Lozza; Morazzone; Rovate; Torba; Tradate; Vedano Olona; Venegono Inferiore; Venegono Superiore mandamento VIII di Varese comuni di Azzate; Barasso; Bizzozero; Bobbiate; Bodio; Brunello; Buguggiate; Capolago; Casciago; Crosio; Daverio; Gagliate Lombardo; Gazzada; Gurone; Lissago; Lomnago; Luvinate; Malnate; Masnago; Morosolo; Oltrona; Santa Maria del Monte; Sant'Ambrogio Olona; Schianno; Varese; Velate

Stazione di Varese Nord
Stazione di Varese Nord

La stazione di Varese Nord è uno dei tre scali ferroviari della città italiana di Varese. Ubicata in piazzale Trento, a ridosso del centro cittadino e della stazione FS, è servita dalla ferrovia Saronno-Laveno; la gestione degli impianti è affidata a Ferrovienord. Nell'estate 1885 le Ferrovie Nord Milano (FNM) attivarono il prolungamento della propria strada ferrata proveniente da Saronno da Malnate a Varese: la stazione venne dunque attivata con funzione di capolinea e con configurazione di testa. Il 24 settembre dello stesso anno fu aperto il tronco Malnate-Como. Il binario divenne passante poco più di un anno dopo, nel 1886, allorché la linea fu ulteriormente prolungata verso Laveno Mombello. Fino al 1965 la stazione era direttamente collegata con il vicino scalo delle Ferrovie dello Stato: i primi due binari di quest'ultima infatti si riunivano in un'unica rotaia, che mediante una rampa curvilinea si abbassava fino al livello della stazione FNM e si innestava sul sedime dell'altra linea. La rampa venne poi totalmente demolita e il tratto di sedime FNM in cui si situava fu successivamente interrato in galleria. Il 31 luglio 1966 fu soppresso completamente il servizio sulla Grandate-Malnate, sostituendo così le corse dirette tra Como e Varese con un servizio di autobus. Da allora la stazione servì solo per la Saronno-Laveno. Il fabbricato viaggiatori ha una struttura compatta, a parallelepipedo, sviluppandosi su due livelli: il pianterreno ospita biglietteria, sala d'attesa, locali tecnici e servizi ai passeggeri; il secondo piano ospita locali di servizio ad uso del personale ferroviario. Il patrimonio edilizio è completato da alcune strutture desuete e/o riconvertite: un magazzino merci, una cabina di controllo rialzata e un serbatoio d'acqua atto a rifornire le locomotive a vapore. Il sedime consta di 3 binari di transito e tre tronchi (uno adibito a capolinea di taluni treni locali da e per Milano Cadorna e due per il deposito del materiale rotabile). Altri tre binari di deposito sono situati alle spalle del vecchio scalo merci. La stazione è presenziata da Dirigente Movimento. La stazione è servita da treni regionali e RegioExpress (linea RE1) in servizio sulla linea Laveno Mombello Nord-Varese Nord-Saronno-Milano Cadorna e Varese Nord-Saronno-Milano Cadorna, cadenzati a frequenza oraria e semioraria. Unica società esercente del servizio viaggiatori è Trenord, nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia. Per tale impianto transitano ogni giorno circa 7.500 persone, per un totale di 2.761.161 viaggiatori annui, ponendolo tra i più frequentati della rete. Il piazzale antistante la stazione è servito dalle autolinee urbane e suburbane e ospita un capolinea di quelle interurbane FNMA. Fra il 1895 e il 1953 in prossimità della stazione sorgeva il capolinea della tranvia Varese-Prima Cappella, prolungata nella valle del Vellone nel 1909 e in ultimo è servita dalla Società Varesina Imprese Trasporti. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Varese Nord

Chiesa di San Giuseppe (Varese)
Chiesa di San Giuseppe (Varese)

La chiesa di san Giuseppe è una chiesa cattolica situata a Varese, in Lombardia, edificata quale oratorio della confraternita della Beata Concezione e del Gonfalone a partire dal 1504. La facciata attuale, fu realizzata nel 1725 su disegno dell'architetto varesino Giovanni Antonio Speroni in forme tardobarocche. L'edificio ha una semplice pianta ad aula rettangolare con abside; in quanto in origine sede di confraternita, la chiesa pubblica è separata dal coro riservato alla confraternita da un'iconostasi in legno in legno intagliato e dipinto, al di sopra della quale si trova una statua dell’Immacolata affiancata da due angeli musicanti, perfettamente conservata. La volta a lacunari, affrescata con angeli musici e recanti fiori, è firmata dal pittore varesino Giovan Battista del Sole e datata 1658 . Sulle pareti della navata sono affrescate le storie di Adamo ed Eva, recanti alla base gli stemmi di due famiglie varesine, gli Alemagna e i Martignoni, ad opera di Antonio Rancati (seconda metà del secolo XVII). Le affiancano una serie di statue in terracotta datate agli inizi del sec. XVII, raffiguranti San Tommaso, San Bonaventura, San Giovanni Apostolo, il re Davide, Sant'Andrea e Giobbe. Nel 1653 il priore Andrea Martignoni commissiona a Melchiorre Gherardini detto il Ceranino (Milano 1607-1675) la decorazione della volta del presbiterio, raffigurate sei episodi veterotestamentari: la Cacciata di Eliodoro, la Trasfigurazione di Elia, lo Sterminio della casa di Davide, Intercessione di Ester, la Ribellione di Lucifero e, probabilmente, Uccisione di Adonia. Al centro della volta del coro si trova lo stemma della Confraternita. Le pareti furono affrescate nel secolo successivo dal pittore locale Giovan Battista Ronchelli (Cabiaglio, 1715-1788) con le storie di San Giuseppe (il Sogno di Giuseppe, lo Sposalizio della Vergine, la Sacra Famiglia, Fuga in Egitto e la Morte di Giuseppe). Al centro, tra le statue in stucco bianco e dorato di San Giuseppe e San Gioacchino, una tela raffigura l'Immacolata Concezione. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di san Giuseppe