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Étienne Marcel (metropolitana di Parigi)

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Entrée Station Métro Étienne Marcel Rue Étienne Marcel Paris I (FR75) 2021 10 25 1
Entrée Station Métro Étienne Marcel Rue Étienne Marcel Paris I (FR75) 2021 10 25 1

Étienne Marcel è una stazione della linea 4 della metropolitana di Parigi.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Étienne Marcel (metropolitana di Parigi) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Étienne Marcel (metropolitana di Parigi)
Rue Saint-Denis, Parigi Quartier Les Halles (Parigi)

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 48.86292515 ° E 2.34977025 °
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Indirizzo

Rue Saint-Denis 92 bis
75001 Parigi, Quartier Les Halles (Parigi)
Isola di Francia, Francia
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Entrée Station Métro Étienne Marcel Rue Étienne Marcel Paris I (FR75) 2021 10 25 1
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Luoghi vicini

Cimitero degli Innocenti
Cimitero degli Innocenti

Il cimitero degli Innocenti (in francese: cimetière des Innocents o cimetière des Saints-Innocents) fu un cimitero parrocchiale parigino, costruito nel Medioevo e chiuso verso la fine del XVIII secolo. Fu uno dei più grandi cimiteri e forse il più famoso fra tutti i camposanti esistiti in Parigi. Era situato nell'odierna Place Joachim-du-Bellay, nei pressi del quartiere di Les Halles ed alla Chiesa di Saint-Eustache, a meno di un chilometro a nord dalla Cattedrale di Notre-Dame. Lungo 130 metri e largo circa 65, era delimitato a nord da Rue Aux Fers (oggi Rue Berger), ad est da Rue Saint Denis, a sud da Rue de la Ferronerie e ad ovest da Rue de la Lingerie. Il cimitero prese il nome dalla vicina Chiesa dei Santi Innocenti, ai tempi situata nell'angolo nord-est della piazza ed anch'essa scomparsa quasi contemporaneamente al cimitero (1787). Il nome attribuito, sia al cimitero, che alla chiesa si riferisce alla Strage degli Innocenti ordinata da Re Erode. Fu inoltre tristemente noto come "Carnaio degli Innocenti", a causa delle pessime sepolture effettuate nel corso dei secoli, con i corpi accatastati l'uno sull'altro, in modo tale che le ossa crollassero sotto il loro stesso peso, finendo al di là delle mura e che ci fossero anche fuoriuscite di materiali organici, prodotti dalla decomposizione dei cadaveri, che defluivano nelle strade e venendo quindi a contatto dei passanti, con i relativi disagi immaginabili. Venne chiuso in quanto la situazione di malasanità, generata dall'ormai incontenibile numero di cadaveri sepolti in tali condizioni, fu fonte di epidemie di varia natura. Dal 1786 al 1788 vennero riesumati alcuni corpi e da qui trasportati alle catacombe, nei pressi del Cimitero di Montparnasse. Durante gli anni in cui il cimitero era attivo, "si diceva che in quella terra un cadavere si decomponesse fino alle ossa abbastanza presto" (J. Huizinga L'Autunno del Medioevo - Milano 2020, pag. 190).

Centro Georges Pompidou
Centro Georges Pompidou

Il Centro nazionale d'arte e di cultura Georges Pompidou è un centro culturale multifunzionale che si trova a Parigi, in Rue Beaubourg 19. In francese è conosciuto anche semplicemente come Beaubourg, nome mutuato dal quartiere. Il progetto dell'edificio è opera di Renzo Piano, Gianfranco Franchini e Richard Rogers, anche se al progetto lavorarono solo Rogers e Piano. Il Centro nacque dalla volontà di Georges Pompidou, presidente della Repubblica francese dal 1969 al 1974, che volle creare nel cuore di Parigi un'istituzione culturale all'insegna della multidisciplinarità, interamente dedicata all'arte moderna, a cui si affiancassero anche una vasta biblioteca pubblica, un museo del design, attività musicali, cinematografiche e audio-visive. Per questo il Centro comprende una grande biblioteca pubblica, la Bibliothèque Publique d'Information (BPI), il Musée National d'Art Moderne e l'IRCAM, un centro, quest'ultimo, dedicato alla musica e alle ricerche in materia di acustica una cui estensione, progettata nel 1971 da Renzo Piano, è situata a place Igor-Stravinsky, a fianco del Centre Georges-Pompidou. Collocato all'interno dell'edificio è il Centro del design industriale. Il Centro Georges-Pompidou è stato inaugurato il 31 gennaio 1977 dal presidente della Repubblica Valéry Giscard d'Estaing in presenza del Primo ministro Raymond Barre, della vedova di Georges Pompidou, Claude Pompidou, e di numerosi capi di Stato esteri. Alla fine degli anni novanta l'edificio è stato interessato da una radicale ristrutturazione, su progetto di Renzo Piano, e ha riaperto il 1º gennaio 2000. Oggi è uno dei musei più visitati al mondo e custodisce una collezione di circa 100 mila opere, in cui accanto alle arti visive trovano posto il design, l'architettura, la fotografia e le opere multimediali. Queste opere vengono proposte attraverso forme espositive costantemente rinnovate e vengono spesso accompagnate da cicli di conferenze, incontri, dibattiti, concerti e spettacoli. Ogni anno il Centro organizza una trentina di esposizioni monografiche o tematiche, raccogliendo in mostre temporanee anche materiale proveniente da altre collezioni.