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Lughignano

Frazioni di Casale sul SilePagine con mappe
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Lughignano (Lughignàn /lugi'ɲaŋ/ in veneto) è una frazione di Casale sul Sile, in provincia di Treviso. Dista circa 3,5 km dal capoluogo comunale. Il centro sorge tra Casale e Casier lungo la SP 67 "Jesolana". Subito ad est dell'abitato scorre il fiume Sile, mentre ad ovest si snoda lo scolo Rigolo. A nord-ovest del paese transita l'autostrada A27. Vi sono varie ipotesi sull'origine del toponimo. Se fosse romano, potrebbe derivare dal latino leucus Iani "bosco di Giano", o da un prediale riferito a un Luconius. Un'altra teoria lo fa più antico, rimandandolo alla divinità gallica Lugus. L'antico vicus Lugunianus è citato per la prima volta nel 790. Nel medioevo si ha notizia di un fortilizio presso il Sile (da cui l'antico colmello Torre, citato dal 710) e di una nobile famiglia da Lughignano, i cui membri sedettero al consiglio dei Trecento di Treviso. In passato si caratterizzò come località di transito per i traffici fluviali. La parrocchiale di San Martino avrebbe origini longobarde o carolinge e ospitò forse una comunità di frati legata al monastero di Casier. La prima menzione è però del 1152, ricordata come dipendenza della pieve di Casale. Nel 1459 le furono unite le cappelle di Cendon e Sant'Elena, ma furono in seguito distaccate per le difficoltà di comunicazione (si trovavano al di là del Sile). Fu rimaneggiata e riconsacrata nel 1509 e nel 1915 fu sostanzialmente rifatta su progetto di Antonio Beni. Della chiesa originale restano l'abside romanica e il campanile, in stile lagunare. L'interno è a tre navate con tetto a capriate. Da ricordare un Crocifisso cinquecentesco conservato sul lato destro del presbiterio. Si trova nei pressi della chiesa, presso la riva del Sile. Si tratta di uno dei primi esempi di villa veneta: fu costruita nel Quattrocento e, secondo una tradizione non accertata, l'avrebbe realizzata Caterina Cornaro come dono di nozze per la sua ancella Fiammetta. Coerentemente con le sue antiche origini, l'edificio presenta uno stile di transizione tra l'architettura gotica e quella rinascimentale e si avvicina particolarmente ai palazzi lagunari. La facciata principale è quella rivolta al fiume e presenta al pianoterra un porticato con cinque archi a tutto sesto e una quadrifora al primo piano. Pareti e travature sono impreziosite da diverse decorazioni pittoriche, sia all'esterno che all'interno. A Lughignano sussistono due fornaci (oggi non più in funzione), che continuarono un'attività presente da secoli lungo il Sile: la Bertoli, aperta nel 1919 e la Caberlotto, la quale nel 1902 fornì i mattoni per la ricostruzione del campanile di San Marco.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Lughignano (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Lughignano
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Casale sul Sile
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Casale sul Sile (pronuncia tradizionale normativa /kaˈsale sul ˈsile/; neutra moderna /kaˈzale sul ˈsile/; Caxàl o Caxałe in veneto, pronuncia [kaˈzal], [kaˈzae]) è un comune italiano di 13 097 abitanti della provincia di Treviso in Veneto. Il territorio è totalmente pianeggiante ed è caratterizzato da suoli argillosi e impermeabili che favoriscono la rete idrica superficiale: numerosi i fossi e i canali di scolo, quali il rio Serva, il Bigonzo, il Servetto e il Riolo. Il verificarsi di violente precipitazioni può provocare allagamenti di varia entità. Il fiume principale è ovviamente il Sile che scorre proprio presso le adiacenze del centro, regalando scorci visivi e naturalistici carichi di suggestione. L'origine del toponimo Casale, piuttosto diffuso in Italia, è facilmente spiegabile: deriva dal latino casalis, "casolare", "piccolo insediamento rurale". È probabile, infatti, che già in epoca romana il paese costituisse un vicus, ovvero un villaggio di campagna al confine tra gli agri di Treviso e Altino. La dicitura "sul Sile" è in uso sin dall'epoca medievale (Casale Silerii, 1101; villa Casali super Silerem, 1257), ma venne ufficializzata solo nel 1868. Il paese è citato la prima volta in un documento del 1101, compilato a Casale Silerii. Un primo nucleo di Casale sul Sile sorse nel medioevo attorno al castello, a pianta quadrata e provvisto di una torre, che i da Camino, signori di Treviso, utilizzarono durante la lotta contro i Veneziani. Il fortilizio si trovava in posizione strategica: sulla riva destra del Sile, poteva controllarne i traffici. La funzione strategica e difensiva dell'edificio era potenziata anche da una galleria sotterranea di attraversamento del fiume adiacente, sicuramente — per i tempi — di azzardata e ardua fattibilità, in seguito sprofondata, e di cui si può ancora osservare l'imboccatura diroccata alla base della torre. Sul retro della stessa sono invece visibili le segrete, ove sventurati fuorilegge e 'nemici' veneziani venivano imprigionati. I Carraresi ampliarono il castello casalese aggiungendovi una seconda torre, quella tuttora esistente, mentre quella originaria cadde. Il castello (a differenza di numerosi altri che furono rasi al suolo dai Veneziani) fu restaurato nel 1418 da Guido Canal, podestà di Treviso, e fu adibito ad abitazione rurale. Nell'Ottocento quel poco che ne rimaneva fu distrutto. Ora la torre (superstite) dei Carraresi è stata restaurata (proprietà privata) ed è inserita in un parco privato non accessibile alla popolazione. Durante la seconda guerra mondiale il territorio fu uno dei teatri principali della lotta partigiana nella pianura trevigiana. Qui operò il gruppo "Aldo" della Brigata Garibaldi "Wladimiro Paoli", comandata da Attilio Scardala. Tra il 25 e il 29 aprile la formazione partecipò alla liberazione di Silea, Roncade e Treviso. Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 ottobre 1983. Vi è rappresentata la Torre dei Carraresi. Il gonfalone è un drappo di giallo. Chiesa di Santa Maria Assunta. Adiacente al porticciolo sul Sile si trova la settecentesca chiesa parrocchiale, intitolata alla Vergine Assunta. Il tempio – a tre navate – presenta particolare rilevanza artistica per il soffitto affrescato dal veneziano Giandomenico Tiepolo, nella seconda metà del XVIII secolo, dopo il periodo trascorso dall'artista in Baviera, con l'illustre padre Giambattista e il fratello Lorenzo, a decorare la Residenza di un Principe Vescovo germanico. I preziosi affreschi nella volta dell'ampia navata centrale ritraggono nella Gloria celeste i santi protettori della pieve: san Vincenzo Ferreri e san Ciriaco martire. Pregevoli gli altari delle navate laterali, decorati con intarsi marmorei policromi, tra cui spicca quello del Cristo Crocifisso, rappresentato in marmo bianco. L'importante tesoro storico-artistico della parrocchiale, mai organizzato in un percorso espositivo-divulgativo per la collettività, testimonia nei secoli l'importanza della Pieve casalese sia come luogo di culto che, strategicamente, di traffici economico-commerciali aventi sempre come vettore fondamentale il Sile, vera arteria fluviale: statuaria sacra ceramico-lignea, preziosi paramenti e ornamenti sacri, calici, ostensori e suppellettili a uso religioso, antichi preziosi reliquiari (come quello della Santissima Croce per la Processione del Venerdì santo). Rilevante anche il pluri-secolare Archivio parrocchiale, fonte di ricerca fondamentale per gli storici del luogo. Adiacente alla chiesa è ancora visibile, ma non accessibile al pubblico, la storica canonica, una delle più antiche ville casalesi (XVI secolo). Torre dei Carraresi, risale al XIV secolo. Il parco della torre medievale è privato e inaccessibile al pubblico. Si narra di un antico strategico passaggio sotto il vicino fiume Sile - ora franato - che partiva proprio dalla torre. Nei dintorni di Casale sorsero numerose ville di patrizi veneziani. Da ricordare villa Cornaro-Gabbianelli (fine XV secolo) in frazione Lughignano, villa Mantovani-Orsetti, villa Canossa (XVII secolo), villa Bembo-Caliari (prima del XVII secolo), Villa Malipiero-Frezza (XVII secolo) Villa Irene (XVII secolo). Parco naturale regionale del Fiume Sile. Si estende lungo l'alzaia che costeggia il fiume: un lungo percorso naturalistico -a piedi o in bicicletta- che, partendo dalla laguna veneta (Portegrandi), giunge fino a Treviso, passando per il lungo-Sile di Casale, Lughignano, Casier e Silea, per poi proseguire fino alle sorgenti del fiume. Un tempo, lungo questi argini, robusti animali da tiro trainavano - con spesse corde - i barconi e i burci carichi di materie prime, destinate anche alla Laguna di Venezia, e poi al mare aperto. Abitanti censiti Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 624, ovvero il 4,8% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti: Romania: 134 Albania: 74 Cina: 49 Marocco: 41 Macedonia del Nord: 38 Kosovo: 33 Nigeria: 28 Moldavia: 27 Burkina Faso: 24 Oltre all'agricoltura, è importante ricordare la presenza di attività artigianali ed industriali. Notevole la lavorazione di minerali plastici non metallurgici (vetro, plastica, laterizi). In passato una delle attività economiche più rilevanti era quella di zatterieri e barcari, che si basava sull'importanza del Sile. Nel 1559 essi risultavano addirittura organizzati in una confraternita ed erano devoti a San Nicolò, cui dedicarono un altare nella parrocchiale. Negli anni '50 del '900, l'iniziativa dell'allora parroco portò alla costituzione anche di una loro cooperativa, a conferma della rilevanza socio-economica del settore nel territorio. La specificazione "sul Sile" fu aggiunta alla denominazione ufficiale con RD 5 gennaio 1868 n. 4172. Tra gli sport più praticati a Casale sul Sile ci sono il rugby e la pallavolo, con le prime squadre rispettivamente in serie A e serie C. Il Casale Rugby - che negli anni '70 ha militato in Serie A - è stato fondato nel 1952 e ha sede storica nello Stadio Comunale intitolato al compianto rugbista-centauro Enrico Eugenio. Da ricordare Sara Barattin, capitano della nazionale italiana di rugby femminile, che è di Casale sul Sile; La Polisportiva Casale, che comprende, oltre la pallavolo, molte altre discipline, è diretta erede della precedente Polisportiva Casale, nata nel 1975. La F.C.Casale è la squadra di calcio locale. Da ricordare inoltre i campioni casalesi nell'ambito del tiro: Erica Gobbo, campionessa europea (TAV skeet), e i fratelli Marica ed Ivano Gobbo, pluricampioni nazionali nel tiro a segno con carabina. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casale sul Sile Sito ufficiale, su comunecasale.tv.it.

Chiesa di Santa Maria Assunta (Casale sul Sile)
Chiesa di Santa Maria Assunta (Casale sul Sile)

La chiesa di Santa Maria Assunta è la parrocchiale di Casale sul Sile, in provincia e diocesi di Treviso; fa parte del vicariato di Mogliano Veneto. Si tratta di una delle più antiche chiese della zona, eretta probabilmente dai vescovi di Altino nel V secolo. Questa ipotesi è suffragata da due elementi in particolare: la proclamazione dei dogmi mariani ai concilio di Efeso (431), che fece proliferare i luoghi di culto dedicati alla Vergine; la posizione lungo l'antichissima strada che, scorrendo lungo la riva destra del Sile, congiungeva Altino a Treviso. Passò poi alla diocesi di Treviso e nella bolla Justis fratrum del 1152 viene citata tra le pievi della stessa. Da una documentazione più tarda (1297) sappiamo che le erano sottoposte otto cappelle: San Martino di Lughignano, Sant'Andrea di Bonisiolo, Sant'Elena di Zerman, San Martino di Bocca del Silone, Sant'Odorico di Musestre, Sant'Elena sul Sile, Santi Vittore e Corona di Cendon, San Sisto di Nerbon. È probabile che a questo elenco vadano aggiunte altre chiese di cui non resta traccia nella documentazione. La chiesa subì poi vari rifacimenti e sono documentate diverse riconsacrazioni tra i secoli XVI e XVII, ovvero nel 1532, nel 1662 e nel 1693. La nuova parrocchiale venne costruita nella prima metà del XVIII secolo in stile neoclassico veneziano; la consacrazione fu poi impartita il 13 ottobre 1726 dal vescovo di Treviso Augusto Zacco. Il presbiterio venne poi ampliato nel 1796. Nel 2003 il tetto fu oggetto di un intervento di rinforzo e di risistemazione, mentre poi nel 2005 venne installato il nuovo impianto di riscaldamento a pavimenti radianti. Il tempio, a tre navate, presenta particolare rilevanza artistica per il soffitto affrescato dal veneziano Giandomenico Tiepolo, nella seconda metà del XVIII secolo, dopo il periodo trascorso dall'artista in Baviera, con l'illustre padre Giambattista e il fratello Lorenzo, a decorare la residenza di un principe vescovo germanico. I preziosi affreschi nella volta dell'ampia navata centrale ritraggono nella gloria celeste i santi protettori della pieve: san Vincenzo Ferreri e san Ciriaco martire. Pregevoli gli altari delle navate laterali, decorati con intarsi marmorei policromi, tra cui spicca quello del Cristo Crocifisso, rappresentato in marmo bianco. L'importante tesoro storico-artistico della parrocchiale, mai organizzato in un percorso espositivo-divulgativo per la collettività, testimonia nei secoli l'importanza della pieve casalese sia come luogo di culto che, strategicamente, di traffici economico-commerciali aventi sempre come vettore fondamentale il Sile, vera arteria fluviale: statuaria sacra ceramico-lignea, preziosi paramenti e ornamenti sacri, calici, ostensori e suppellettili ad uso religioso, antichi preziosi reliquiari (come quello della Santissima Croce per la processione del Venerdì santo). Rilevante anche il plurisecolare archivio parrocchiale, fonte di ricerca fondamentale per gli storici del luogo. Danilo Scomparin, La pieve di Casale sul Sile. Il territorio, le cappelle e i comuni minori, Silea, Piazza Editore, 1994. Diocesi di Treviso Casale sul Sile Parrocchie della diocesi di Treviso Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Maria Assunta Parrocchia di SANTA MARIA ASSUNTA, su parrocchiemap.it.