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Castello di Zumelle

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CastelloZumelle
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Il castello di Zumelle si trova in provincia di Belluno, presso l'abitato di Tiago, nel comune di Borgo Valbelluna, in Provincia di Belluno. Simbolo del territorio zumellese, è il meglio conservato di tutta la Valbelluna.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Castello di Zumelle (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Castello di Zumelle
Via San Donà, Borgo Valbelluna

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Latitudine Longitudine
N 46.03625 ° E 12.081666666667 °
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Indirizzo

Castello di Zumelle

Via San Donà 4
32030 Borgo Valbelluna, Mel
Veneto, Italia
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Numero di telefono

call+390437548122

Sito web
castellodizumelle.it

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Luoghi vicini

Palazzo Zorzi
Palazzo Zorzi

Palazzo Zorzi è una antico palazzo situato nel centro storico di Mel; costruito nel 1510, fu per secoli sede della Magnifica Comunità di Mel ed è ora municipio del comune di Borgo Valbelluna. Nel 1422 la contea zumellese venne concessa alla famiglia Zorzi e nel 1622 lo zumellese Costantino Zorzi fu nominato consigliere del Serenissimo Ducal Dominio e portò la cittadina di Mel nelle grazie della Serenissima. Il ritratto del ben voluto signore di Mel (dal 1619 al 1642) Costantino Zorzi, accanto a quello della madre Lucrezia Zorzi, realizzato nel 1593 da autore ignoto per riconoscenza dell'attività svolta nella Magnifica Comunità di Mel, troneggia nell'attuale ufficio del sindaco della cittadina bellunese. Il palazzo inizia la linea continua di edifici che racchiudono la piazza nel lato occidentale, a tale linea appartiene anche il Palazzo delle Contesse. Di particolare interesse l'antico orologio della torre civica perfettamente funzionante. Sauro Francescon, Nino Sartori, Mel nella storia e nell’arte, Tipografia Piave, Belluno 1982, pp. 188-189, 284-287. Erminio Mastellotto, Il Palazzo della Magnifica Comunità di Mel: 1510 e dintorni, in Miriam Curti, Gianluigi Dal Molin (a cura di), Il contado di Mel nel Cinquecento, atti del convegno, Lentiai 2012, pp. 13-23. Miriam Curti, Luciano Riposi, Stemmi e antiche famiglie di Mel, Tipografia Piave, Belluno 2012, pp. 99-102, 236-244. Palazzo delle Contesse Castello di Zumelle Mel Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su palazzo Zorzi Sinistrapiave, su sinistrapiave.it. Galleria fotografica della Valbelluna, su webdolomiti.net. URL consultato il 13 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2006).

Mel
Mel

Mel è il capoluogo del comune italiano sparso di Borgo Valbelluna, di cui costituisce un municipio. Si trova in provincia di Belluno, in Veneto. Già comune autonomo (con le frazioni Bardies, Campo, Campo San Pietro, Carve, Carve Montagna, Col, Conzago, Cordellon, Corte, Farra, Follo, Gus, Marcador, Nave, Pagogna, Pellegai, Puner, Samprogno, San Candido, Signa, Tallandino, Tiago, Torta, Tremea, Valmaor, Vanie-Rive di Villa, Villa di Villa, Zottier), il 30 gennaio 2019 si è fuso con i comuni di Lentiai e Trichiana per costituire il nuovo ente. Conserva uno dei più interessanti centri storici della provincia tanto da conseguire la bandiera arancione del Touring Club Italiano per due volte consecutive. Inoltre, dal 2018 fa parte de I borghi più belli d'Italia. Mel si trova al centro della Valbelluna, equidistante da Belluno e da Feltre e collegato a queste con la scorrevole strada provinciale della Sinistra Piave. Il territorio municipale si trova compreso tra il Piave e le Prealpi bellunesi. La parte più abitata risulta nella zona collinare e semi-pianeggiante, il resto è totalmente montuoso. Il paese di Mel sorge sulla riva sinistra del fiume Piave e alla destra del torrente Puner suo affluente. Il toponimo deriva dal vicino castello di Zumelle, a sua volta derivato dal termine gemellus (gemello) ad indicare che la fortezza si contrapponeva al vicino Castelvint. Mel ha sicuramente una storia antichissima: le sue origini sono primitive, più precisamente paleovenete. Infatti, un gruppo di questi abitanti si stabilirono nella zona intorno all'VIII secolo a.C. Negli anni sessanta del XX Secolo, a circa un chilometro dal centro cittadino, venne alla luce un loro insediamento, con una necropoli ancora ben conservata. I numerosi reperti sono conservati nel Museo Civico del paese. Successivamente tra il V e III secolo a.C. vi si stabilirono i Galli, che lasciarono tracce nella toponomastica del territorio. Come per il resto della vallata, anche la zona zumellese entrò a far parte della storia romana, della quale ancora oggi si possono vedere i numerosi reperti conservati nel paese: lapidi, sepolcri, armi, monete e oggetti di vita quotidiana. Inoltre il territorio era attraversato dalla via Claudia Augusta Altinate, una strada notevolmente importante che collegava la Pianura Padana con l'oltralpe, i cui resti sono visibili ancora oggi. Con la fine dell'Impero romano subentrarono i barbari. Significativa la presenza dei Longobardi che lasciarono testimonianze nei luoghi di culto come la chiesa di San Donato.Con il Medioevo sorsero numerosi manieri a difesa della valle e delle vie di comunicazioni. Il più importante fu sicuramente il Castello di Zumelle, perno principale del sistema difensivo dell'intera Valbelluna. In questo periodo, il contado di Mel assunse importanza diventando protagonista nella scena storica della zona. Nell'anno 1404, il contado di Zumelle diede la sua dedizione alla Serenissima Repubblica di Venezia, causando la distruzione forzata di tutto il suo sistema difensivo, tranne il castello di Zumelle. Nel borgo di Mel dal 1420 risiedeva la nobiltà con a capo la famiglia veneziana Zorzi, potente amministratrice dell'intero contado che all'epoca comprendeva anche una parte degli odierni municipi di Lentiai e Trichiana. Mel rimase veneziana fino all'arrivo di Napoleone che stravolse tutto il sistema amministrativo: il territorio, infatti, era governato da Regole che amministravano singolarmente ogni paese. Nel XIX secolo il territorio ha subito la stessa sorte dell'intera vallata: le due guerre mondiali portarono un bilancio pesante di vite umane zumellesi. Da ricordare la figura di Angelo Pellegrino Sbardellotto, un anarchico e antifascista che tentò l'uccisione del Duce. Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, furono internati a Mel oltre 25 profughi ebrei (inclusi 6 bambini). Con l'occupazione tedesca, a differenza di quanto avvenuto in altri centri limitrofi, il gruppo restò in paese. Furono pressoché tutti arrestati nel dicembre 1943, condotti a Fossoli e di lì ad Auschwitz nel febbraio 1944. Solo quattro deportati fecero ritorno. Negli anni '50 si spopolò a causa dell'emigrazione. Con il boom economico il paese da totalmente agricolo e contadino mutò all'attuale forma, con importanti aziende industriali e artigianali. Lo stemma del comune di Mel aveva un'antichissima tradizione, infatti era lo stesso che rappresentava l'antica Magnifica Comunità di Mel, la sua origine è del 1520. L'esemplare più antico è scolpito in pietra nel basamento dell'antenna nella piazza del paese. Venne ufficialmente riconosciuto con decreto del capo del governo del 2 maggio 1929. Nello stemma era rappresentata la croce patriarcale rossa in campo bianco. Successivamente sul lato destro fu inserito un piccolo torrione a ricordo del grande maniero di Zumelle. Il gonfalone, riconosciuto con decreto del presidente della Repubblica dell'11 marzo 1953, era un drappo partito di rosso e di bianco. Il centro storico di Mel sorge su di un colle nelle vicinanze del Piave, un tempo fortificato e protetto da un gran castello. Oggi il perimetro delle mura è riconoscibile nei palazzi che racchiudono la piazza principale con al centro l'antica antenna del 1520; c'erano anche tre porte d'accesso di cui ne rimane a testimonianza solo una. Nella piazza principale si affacciano meravigliosi palazzi, un tempo sedi della nobiltà locale. Tra gli edifici più importanti vi sono la casa Fulcis (ora Zadra, XVII secolo), il Palazzo Fulcis (che oggi ospita l'"Antico albergo Cappello", XVIII secolo) il Palazzo Zorzi (attuale sede del municipio, XVI secolo) con una stupenda torretta dell'orologio nella cima e la tipica Loda (loggia) al pian terreno, il palazzo Del Zotto (XVII secolo), la casa Francescon (originaria del XIV secolo), il palazzo Karera (Pivetta) sorto lungo le antiche mura del feudo, che conserva ancora l'antica porta di accesso al borgo fortificato. Sulla piazza si protende imponente la settecentesca chiesa arcipretale di Santa Maria Annunziata di epoca barocca, particolare per la mancanza del campanile crollato per un incendio nel '700 e mai più ricostruito. A poca distanza sorge la più antica chiesa dell'Addolorata, che conserva dipinti risalenti al Quattro-Cinquecento. La struttura che oggi vediamo è solo la parte absidale della vecchia chiesa distrutta dal crollo del campanile. Sul lato nord sorge un torrione mozzato adibito a campanile. Nel rione di Borgo Garibaldi sorge l'antica chiesa di San Pietro, oggi sconsacrata; sorge sui ruderi di un antico tempio, nel suo sagrato furono scoperti diversi sarcofagi. Poco distante sorgeva un'altra chiesa antica ,quella di San Lorenzo, di cui oggi rimane solo il portale. Nel Palazzo delle Contesse si trova il Museo Civico Archeologico, con corredi tombali provenienti dalla necropoli paleoveneta sita nella parte bassa dell'abitato. Tale necropoli è una fra le più interessanti del periodo dell'epoca del ferro. Tra gli altri reperti del museo, si ricordano ossari fittili e bronzei, oggetti di ornamento personale quali anelli, armille, spilloni, cinture con ganci decorati, fibule e oggetti di uso quotidiano come coltelli, punteruoli, fusaiole, aghi per la filatura e vasellame. Va segnalata inoltre Piazza Papa Luciani, dedicata a Giovanni Paolo I che fu vescovo della diocesi di Vittorio Veneto, a cui Mel appartiene. Questo magnifico salotto urbano è circondato da edifici di varie epoche. Nel territorio zumellese sorgevano tre castelli oltre a numerosi altri avamposti militari: il castello di Castelvint, quello del borgo fortificato di Mel e quello di Zumelle. Quest'ultimo sorge nei pressi della frazione di Villa di Villa, su uno sperone roccioso. Il Castello di Zumelle è l'unico maniero ancora intatto di tutta la vallata. Abitanti censiti Diversificate le attività culturali che si svolgono nel territorio zumellese. Mostre d'arte, le più recenti dedicate: a Bruno Milano, a Paolo Cavinato, a Tancredi Parmeggiani e allo spazialismo veneto nel 2005, a Luigi Cima e i suoi allievi nel 2004, a Fiorenzo Tomea nel 2003, a Toni Piccolotto, mostre fotografiche, mostre di collezionismo ecc. vengono regolarmente organizzate all'interno della cornice del Palazzo delle Contesse. La Rassegna Internazionale di Canto Corale, organizzata dalla Corale Zumellese in tre serate a partire dall'inizio di luglio all'interno del cortile di palazzo Guarnieri, ospita annualmente importantissimi gruppi corali provenienti da ogni parte del mondo. Da citare inoltre l'articolata e vivace stagione teatrale, il maggio teatrale zumellese, e i numerosi convegni di studio su temi storici; musicali e ambientali. Le due manifestazioni che a cadenza annuale si svolgono a Mel sono: Settembre zumellese che culmina con la presentazione dei carri allegorici allestiti dai comitati dalle numerose frazioni Mele a Mel in cui vengono presentati i prodotti tipici, si tiene una mostra dell'artigianato locale e una rassegna di canto popolare. Di rilievo anche le manifestazioni di carattere sportivo. Tra tutte la Prealpi Bike - Run Marathon, gara di biatlon a cui partecipano oltre 700 corridori e podisti e che prevede il valico delle Prealpi Venete in mountain bike su un percorso di 60 km di lunghezza e il successivo ritorno nelle formule Gran Fondo di corsa a piedi o in Nordic Walking. S. Francescon, N. Sartori, Mel Storia e leggende arte e usanze Tipografia Piave, Belluno, 1991 F. Vendramini, Le comunità rurali bellunesi, Belluno, Tarantola, 1979 AA.VV, Dizionario di Toponomastica, Storia e significato dei nomi geografici italiani, Garzanti, 1996. pp Castello di Zumelle Palazzo delle Contesse Palazzo Zorzi Corale Zumellese Rassegna internazionale di canto corale di Mel Antichi Veneti Bandiera arancione Stazione di Busche-Lentiai-Mel Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mel Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Mel Sito ufficiale , su comune.mel.bl.it. Sito delle Pro loco della Sinistra Piave bellunese, su sinistrapiave.it.

Cordevole
Cordevole

Il Cordevole (Cordeol, Cordol o Curdëivul in ladino) è un torrente del Veneto, principale affluente del Piave e il più lungo corso d'acqua fra quelli interamente compresi nella provincia di Belluno. Assieme al Piave è il più importante corso d'acqua delle Dolomiti, in quanto segna il confine tra le Dolomiti Occidentali (a ovest del Cordevole) e le Dolomiti Orientali (a est del Cordevole). Nasce presso il Passo Pordoi, in comune di Livinallongo del Col di Lana e confluisce nel fiume Piave presso Bribano, a 275 metri di quota. Il torrente estende il suo bacino idrografico quasi totalmente nell'Agordino. A Caprile (in comune di Alleghe) riceve l'apporto del torrente Fiorentina (che raccoglie le acque dell'altopiano di Mondeval e del monte Pelmo) e del Pettorina (il quale nasce a ridosso del versante meridionale della Marmolada), poi ad Alleghe forma l'omonimo lago (originatosi nel 1771 da una frana del monte Piz e ora sbarrato da una diga artificiale; sono in corso opere tese a svuotarlo dai sedimenti che ne minacciavano altrimenti la sopravvivenza). Prosegue quindi il suo corso verso Cencenighe Agordino, dove riceve il Biois (che raccoglie le acque del settore settentrionale delle Pale di San Martino e della parte meridionale del gruppo della Marmolada) e forma il lago del Ghirlo. Poco oltre, a Listolade, riceve le acque della Val Corpassa (gruppo del Civetta e della Moiazza). All'altezza di Taibon Agordino confluisce il Tegnas (formato dalle acque provenienti dal gruppo delle Pale di San Martino), passa Agordo ricevendo le acque del Missiaga, del Bordina e della Rova (provenienti dalla Moiazza e dal gruppo Tamer-San Sebastiano) e prosegue lungo una valle non molto ampia (dove talvolta rimane in secca a causa dei prelievi operati a scopi idroelettrici) fino a Peron (comune di Sedico). A pochi chilometri dalla foce, a quota 320 m s.l.m. riceve dalla destra le acque del Mis, che sono più abbondanti di quelle del Cordevole stesso in quanto all'altezza di Gron di Sospirolo vengono restituiti i prelievi effettuati a monte dal lago di Santa Giuliana (meglio conosciuto come Lago del Mis), nel quale si riversano le condutture che partono dall'Agordino. Anticamente il Cordevole era chiamato Cordubium. La tradizione racconta che tale nome è legato ad una frase detta da Giulio Cesare, il quale - incerto se attraversare o meno il corso d'acqua - avrebbe esclamato: "Cor dubium habeo!". Secondo il Pellegrini il proconsole romano avrebbe pronunciato la "storica frase" mentre andava da Feltre a Belluno, e avendo trovato il torrente gonfio per le piogge, era indeciso se tentarne il guado. I suoi principali affluenti sono i torrenti (S=sinistra, D=destra; il valore indica la superficie del bacino): Biois (D; 135 km²) Rio Andraz (S; 26 km²) Pettorina (D; 53 km²) Fiorentina (S; 58 km²) Tegnas (D; 50 km²) Rova Mis (D; 117 km²) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cordevole Sito del magistrato alle acque, su magisacque.it. URL consultato il 22 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2006).