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Diano Borello

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Diano Borello P1010303
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Diano Borello è una frazione del comune di Diano Arentino, in provincia di Imperia, già comune autonomo fino al 1923. È uno dei borghi della valle Dianese dista da Diano Arentino circa 1 km e dal capoluogo di provincia 14 km. La frazione è situata nell'alta valle del torrente San Pietro ed il suo territorio fa parte della Comunità Montana dell'Olivo. Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003. Classificazione climatica: D (i Gradi giorno della città sono 1979, e il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 12 ore giornaliere, dal 1º novembre al 15 aprile). La prima citazione si trova, come "villa" negli statuti del Castrum Diani (1363). La fondazione potrebbe, tuttavia, essere più antica, legata all'ordine benedettino e fece forse parte della "communitas Diani", istituita nel 1172 tra gli abitati della valle. Nel XVII secolo la parrocchia di San Michele aveva circa ottocento abitanti e comprendeva le borgate di "Chiesa" ("a Jèŝa"), "Macary" ("i Macàri"), "" ("i Virjìli"), "Ciappai", "Poggio" ("u Poggiu"), "Villatalla", "Roncagli" ("Runcài") e "Borganzo" ("Burgànsu"). Nel 1797 nella napoleonica "Repubblica ligure" fece parte del mandamento di Diano, suddiviso in nove comuni, tra i quali Diano Arentino e Diano Borello. Nel 1923 fu annesso al comune di Diano Marina e l'anno successivo divenne frazione del neo-istituito comune di Diano Arentino, che comprendeva inoltre la frazione di Evigno. Nel suo insieme il paese è un tipico borgo dell'entroterra ligure, collegato da antiche mulattiere ai paesi vicini. Chiesa di San Michele: dedicata al santo patrono, l'attuale edificio, del XV secolo, sorse su un precedente impianto medievale. Al suo interno si conserva un fonte battesimale monolitico del XII o XIII secolo, e un polittico dipinto da Antonio Brea nel 1516. Il campanile, di incerta cronologia, è in stile romanico e reca una meridiana". Chiesa di San Rocco: situata al di sotto del cimitero del paese, risale alla metà del XVII secolo e fu costruita dagli abitanti del borgo come adempimento ad un voto formulato in seguito all'epidemia di peste del 1656-1657. La facciata è preceduta da un porticato di dieci colonne in stile corinzio. Tra Diano Borello e Diano Roncagli, in fondo alla valle attraversata dal fiume San Pietro, si trova il ponte medievale della Madonnetta. Il ponte prende il nome dal capitello votivo collocato ad una sua estremità, che ospitava una statua in marmo della Mater Misericordiae, di epoca certamente successiva all'innalzamento del ponte. "Presepe vivente, a Natale presso la chiesa di San Michele e presso l'oratorio di San Rocco. Gli stessi abitanti rappresentano i personaggi della Natività, riportando in vita gli antichi mestieri e costumi locali. Per tradizione l'ultimo nato del comune rappresenta Gesù Bambino nella mangiatoia. Modifiche territoriali e amministrative dei comuni della Liguria Comuni italiani soppressi Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Diano Borello

Estratto dall'articolo di Wikipedia Diano Borello (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 43.947222 ° E 8.050278 °
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Indirizzo


18013
Liguria, Italia
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Diano Borello P1010303
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Luoghi vicini

Chiesa di Santa Margherita (Diano Arentino)
Chiesa di Santa Margherita (Diano Arentino)

La chiesa di Santa Margherita vergine e martire è un luogo di culto cattolico situato nella borgata di Villa Chiesa nel comune di Diano Arentino, tra via Belvedere e via papa Giovanni XXIII, in provincia di Imperia. La chiesa è sede della parrocchia di Santa Margherita e di San Bernardo (che comprende anche la comunità di San Bernardo in Evigno) del vicariato di Diano Marina della diocesi di Albenga-Imperia. L'edificio è menzionato per la prima volta in un documento del XV secolo, quasi certamente dopo i lavori di ampliamento - o di una vera e propria riedificazione della stessa - sulle fondamenta di un preesistente luogo di culto, orientato in senso opposto dell'attuale. La chiesa quattrocentesca era divisa in tre navate e consta da colonne in pietra nera; l'atto di consacrazione della parrocchiale è risalente al 23 aprile 1469. Verso la fine del XVI secolo la chiesa subì nuovi interventi alla struttura con l'attuale orientamento e rifacimento del coro, la costruzione della cupola nella zona del presbiterio e di altre due piccole cupole sul transetto in capo alle navate laterali. Tali modifiche probabilmente seguirono l'adeguamento del luogo di culto che dal 17 maggio 1586, su iniziativa del visitatore apostolico e vescovo della diocesi corsa di Mariana e Accia Nicolò Mascardi, fu separato dalla cura parrocchiale della chiesa di San Michele Arcangelo di Diano Borello e reso autonomo. L'attuale facciata, in stile neoclassico, è stata realizzata nella metà del XIX secolo con la presenza di un porticato dove, sopra la porta principale, è stata posizionata una statua ritraente Santa Margherita con il drago. Il sagrato è stato completato nel 1876. L'interno della struttura presenta una decorazione in stucco e tra i pennacchi di raccordo tra il presbiterio e l'ottagonale cupola maggiore sono raffigurati, sempre con la tecnica a stucco, i Quattro evangelisti. Nelle cappelle della navata sinistra sono collocate la statua di Sant'Antonio da Padova con il Bambino Gesù, nella prima; il dipinto della Madonna del Santissimo Rosario con il Bambino Gesù e i santi Domenico, Pietro e Caterina da Siena, datato al 1602, nella seconda cappella; in quella successiva è esposta la tela ritraente la Madonna col Bambino tra i santi Luigi Gonzaga e Bernardo abate - di un ignoto pittore del XVIII secolo - e due statue della Madonna Immacolata e della Madonna di Laghet con il Bambino; sull'altare della medesima navata il quadro della Madonna che sorregge Gesù deposto dalla croce tra san Mauro, san Vincenzo Ferreri, santa Caterina da Genova, l'arcangelo Gabriele, Tobiolo e Anime purganti. L'altare maggiore marmoreo è risalente alla prima metà del XVIII secolo e opera del maestro marmoraro locale Carlo Stefano Aschero; sormontato da un grande crocifisso, ha la particolarità di avere due tabernacoli come previsto nel modello giansenistico. Nella parete dell'abside è collocato il dipinto Santa Margherita che tiene in mano la Croce con ai piedi il drago e i santi Antonino e Nicola. Presso l'altare della navata destra è collocata la statua della Madonna del Rosario e il Bambino Gesù; nella terza cappella il dipinto della Madonna della Misericordia tra i santi Isidoro e Domenico; nella successiva la tela, del 1647, della Santissima Trinità con Gesù crocifisso, il Padre Eterno, la colomba dello Spirito Santo e i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista; l'ultima cappella custodisce la statua di Sant'Agnese e l'ovale su tela San Giuseppe con il Bambino Gesù del XIX secolo. Diano Arentino Diocesi di Albenga-Imperia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Margherita Sito della Diocesi di Albenga-Imperia, su diocesidialbengaimperia.it.