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Porto di Lido-San Nicolò

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Porto di Lido San Nicolò
Porto di Lido San Nicolò

Il porto del Lido o porto di San Nicolò è l'accesso settentrionale alla laguna di Venezia, a nord di quelli di Malamocco e Chioggia, situato tra Punta Sabbioni e l'isola del Lido, il principale accesso al porto di Venezia per il traffico passeggeri e traghetto. Il porto, che deve il suo nome alla vicina chiesa di San Nicolò, in cui si conservano le reliquie del patrono dei naviganti, è attualmente protetto da due lunghe dighe foranee, ma sono in corso massicci lavori di risistemazione nell'ambito del progetto MOSE che ne modificheranno radicalmente l'aspetto, con la creazione di una terza diga in mare aperto, di un'isola artificiale e di un bacino laterale per consentire l'accesso anche quando saranno in funzione gli sbarramenti contro le acque alte.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Porto di Lido-San Nicolò (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Porto di Lido-San Nicolò
Lungomare Dante Alighieri, Cavallino-Treporti

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.421667 ° E 12.433333 °
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Indirizzo

Chiosco al Faro di Punta Sabbioni

Lungomare Dante Alighieri
30013 Cavallino-Treporti
Veneto, Italia
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Numero di telefono
Chiosco al Faro di Punta Sabbioni

call+393462463059

Porto di Lido San Nicolò
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MOSE
MOSE

Il MOSE (acronimo di MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) è un sistema di dighe mobili finalizzato alla difesa della città di Venezia e della sua laguna dal fenomeno dell'acqua alta. Il MOSE è formato da quattro barriere collocate alle bocche di porto della laguna di Venezia composte complessivamente da settantotto paratoie mobili tra loro indipendenti, incernierate al fondale su un lato e movimentate grazie alla variazione della propria galleggiabilità attraverso l'immissione e l'espulsione di acqua e aria. Avviato il 14 maggio 2003, il MOSE rientra in un progetto più ampio che prevede il rinforzo dei litorali, il rialzo di rive e pavimentazioni e più in generale la riqualificazione della laguna. Il MOSE è stato progettato per difendere la laguna di Venezia da maree alte fino a 3 m e la sua entrata in funzione è stata progettata in previsione di maree superiori a 110 cm. L'esecuzione dei lavori è affidata al Consorzio Venezia Nuova che opera per conto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Magistrato alle acque di Venezia. Il 4 giugno 2014, nell'ambito di un'inchiesta anticorruzione da parte della magistratura italiana, sono scattati 35 arresti e 100 indagati eccellenti tra politici di primo piano e funzionari pubblici, per reati contestati quali creazione di fondi neri, tangenti e false fatturazioni. A seguito delle vicende giudiziarie verificatesi tra il 2013 e il 2014, che hanno visto coinvolti parte degli organi dirigenziali del Consorzio Venezia Nuova e delle sue imprese, lo Stato è intervenuto al fine di assicurare il proseguimento dei lavori e la conclusione dell'opera: a dicembre 2014 l'ANAC propose la gestione straordinaria del consorzio, cui seguì la nomina di tre amministratori straordinari. Il MOSE è stato testato per la prima volta in condizioni di effettiva operatività il 3 ottobre 2020 dando esito positivo. La consegna dell'opera finita, testata e collaudata, è programmata per il settembre 2023; fino ad allora verrà attivato per test o in presenza di previsioni di maree superiori a 130 cm rispetto allo zero mareografico di Punta della Salute. A questo proposito Domenico Cacopardo, magistrato ed in passato Presidente del Magistrato alle Acque, il 5 ottobre 2020 riassunse il successo del MOSE intitolando il suo articolo con: “Il mondo ringrazia Gianni De Michelis!” Dopo i problemi causati dal livello del mare dell'8 dicembre 2020, si stanno effettuando dei test per stabilire la corretta incertezza di misura, sollevando le paratoie anche al di sotto di tale limite.