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Monastero di Lispida

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Villa Italia Lispida
Villa Italia Lispida

Il Monastero di Santa Maria di Lispida era un complesso religioso che sorgeva nelle immediate vicinanze della località Monticelli, nel comune di Monselice, all'interno del Parco Regionale dei Colli Euganei. Dell'antico complesso rimangono solo alcune murature inglobate nella torre posta vicina all'edificio principale. Conosciuto anche come Villa Italia per aver ospitato il quartier generale del re Vittorio Emanuele III durante le ultime fasi della Grande Guerra, oggi è denominato Castello di Lispida ed è conosciuto per la sua vocazione vitivinicola, oltre a offrire spazi per la ricettività turistica, eventi e feste.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Monastero di Lispida (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Monastero di Lispida
Via Quattro Novembre,

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.28161 ° E 11.76403 °
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Indirizzo

Castello di Lispida

Via Quattro Novembre 4
35043
Veneto, Italia
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Villa Italia Lispida
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Luoghi vicini

Villa romana di via Neroniana
Villa romana di via Neroniana

La villa romana di via Neroniana è stata una lussuosa dimora patrizia risalente agli inizi del I secolo. Desiderata da una committenza ancora oggi sconosciuta, subì diverse modificazioni e adattamenti nel II secolo e tra il III-IV secolo quando fu definitivamente abbandonata. I primi resti della villa in questione vennero alla luce nel 1988 successivamente ad alcuni lavoratori di aratura del terreno in cui anticamente sorgeva. Tra il 1989 e il 1992 la Soprintendenza Archeologica del Veneto portò alla luce il sito attraverso ricerche e attività di scavo, avvalendosi anche dell'uso di georadar. Ad opera dello stesso ente, tra il 2011 e il 2013, vennero condotti anche approfonditi e sistematici lavori di restauro. Fondamentali per la conoscenza del sito, furono anche i lavori di scavo svolti tra il 2001 e il 2012 dalla Scuola di Specializzazione di Archeologia dell'Università degli Studi di Padova. La villa di via Neroniana, insieme alle terme collocate sotto l'Hotel Terme Neroniane, costituisce il complesso archeologico di Montegrotto Terme (Padova) insieme all'area di via Scavi (contenente i resti di tre piscine, di un piccolo teatro, di diversi edifici creativi, di un ninfeo, di uno spogliatoio oltre che le tracce di un sofisticato sistema idraulico di canalizzazione delle acque). Il bacino euganeo fu inizialmente attivo fin dall'età pre-protostorica (III-I millennio a.C.) come luogo di culto e solo successivamente spiccò tra tutti i complessi termali romani per l'eccellenza dei benefici delle proprie acque calde. Essa venne così denominata Fons Aponi o Patavini fontes. La villa e le terme di via Neroniana furono il frutto di un progetto ingegneristico, architettonico e artistico straordinario che coinvolse il genio manuale di artisti locali e non solo. Essi, attraverso la costruzione e l'abbellimento di queste strutture, palesarono non solo grande forza ma anche specifiche conoscenze morfologiche del territorio euganeo in cui erano inseriti. Guardando e riflettendo sugli studi compiuti e sui resti giunti fino a noi, possiamo certo comprendere quanto fosse ambizioso e unico nel suo genere il progetto della committenza, cioè dare vita ad una dimora che non avesse nulla da invidiare a quelle degli aristocratici romani o campani.