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Casa delle Farfalle

Estratto dall'articolo di Wikipedia Casa delle Farfalle (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Casa delle Farfalle
Via Jelenia Gora,

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Latitudine Longitudine
N 44.2785157 ° E 12.3359003 °
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Indirizzo

Casa delle Farfalle

Via Jelenia Gora
48016 , Milano Marittima
Emilia-Romagna, Italia
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Luoghi vicini

Chiesa della Madonna della Neve (Cervia)

La chiesa della Madonna della Neve è un edificio di culto di Cervia. Ha origine da una leggenda del IV secolo il culto per la Vergine della Neve, talmente radicato nella popolazione del territorio da spingere i salinari, già in antichi tempi, ad eleggerla a propria patrona. Si doveva però attendere fino al 1603, all'epoca ancora di Cervia Vecchia, per vedere sorgere, in mezzo alle saline, a ridosso della strada per Forlì, una chiesa che ne assumesse e ne tramandasse il nome. Edificio dalle linee sobrie con due lesene ad incorniciare un ingresso notevolmente elevato in altezza, per circa un secolo ospitò, collocata dietro l'altare, la famosa omonima tela di Barbara Longhi, ora custodita nella cattedrale di Cervia. La demolizione, alla fine del 1600, della vecchia città, coincise con l'inizio della fase di decadenza di questo luogo di culto, destinato ad ossario dei cervesi dissepolti dal vecchio cimitero, ma, ciononostante meta di un'annuale processione popolare con la burchiella. Usanza andata man mano affievolendosi, fino ad interrompersi nel 1867 allorché la chiesa fu espropriata, sconsacrata e preclusa a visite da parte del pubblico. L'intitolazione venne successivamente ripresa in una parrocchia nella zona Malva, con un moderno edificio progettato dall'architetto cervese Domenico Zamagna. L'8 dicembre 2007 è stata inaugurata la nuova chiesa dall'arcivescovo metropolita di Ravenna-Cervia Giuseppe Verucchi.

Chiesa di Sant'Antonio da Padova (Cervia)
Chiesa di Sant'Antonio da Padova (Cervia)

La chiesa di Sant'Antonio da Padova è un luogo di culto cattolico di Cervia. Concepita nel contesto dell'insediamento conventuale dei Padri Francescani Osservanti in Cervia Nuova, la chiesa di Sant'Antonio di Padova, costruita fra il 1704 e il 1741 al di fuori del perimetro urbano è il terzo edificio sacro della nuova edificazione cittadina. Realizzato grazie all'utilizzo della ormai abbandonata Osteria del Pino, opera probabilmente dell'architetto Antonio Farini, l'edificio, di stile tardo barocco e Rococò, ha una pianta a navata unica longitudinale di limitate dimensioni, ancora più ridotta, visivamente, da due rientranze posizionate simmetricamente nella parte mediana. Di facciata riconducibile agli elementi architettonici classici, colonna, trabeazione e frontone, successivamente sviluppati nel periodo neoclassico, alla chiesa è stato in seguito aggiunto un campanile di 20 m di altezza. All'aula, suddivisa in tre campate con arcate poggianti su semplici modanature decorate, fa sfondo ad un presbiterio quadrato con al centro un altare marmoreo, nella cui nicchia c'è una statua lignea di S. Antonio del '700. Una madonna con Bambino di Cesare Pronti, San Luigi Gonzaga e Santa Caterina da Bologna di Andrea Barbiani ed un Ovale della Natività della vergine, che alcuni critici ritengono attribuibile a Giuseppe Milani o a Carlo Cignani, ma forse opera di anonimo romagnolo del XVIII secolo, rappresentano in tre pregi artistici sulle pareti. Testimonianze dell'operosità dei frati francescani sono la trasformazione in Lazzaretto del Convento in occasione dell'epidemia di colera che colpì la città nel 1727 e la cura del cimitero annesso al convento, una volta abbandonato quello a fianco della cattedrale ove oggi sorge il Giardino "Papa Innocenzo XII".