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Stazione di Monserrato Dell'Argine

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La stazione di Monserrato Dell'Argine (ufficialmente Dell'Argine) è una fermata tranviaria delle linee 1 e 2 della rete tranviaria di Cagliari (Metrocagliari).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Monserrato Dell'Argine (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Stazione di Monserrato Dell'Argine
Via Don Giovanni Bosco,

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 39.264098 ° E 9.134518 °
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Indirizzo

Dell'Argine

Via Don Giovanni Bosco
09042
Sardegna, Italia
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Luoghi vicini

Monserrato
Monserrato

Monserrato (Pauli in sardo) è un comune italiano di 18 781 abitanti della città metropolitana di Cagliari in Sardegna, conurbato col capoluogo. Situato nella pianura del Campidano, in prossimità dello stagno di Molentargius e delle saline, Monserrato fa parte della conurbazione cagliaritana, cuore della città metropolitana del capoluogo sardo, assieme a Cagliari, Pirri, Selargius, Quartucciu e Quartu Sant'Elena. Il nome sardo Pauli o Paulli significa palude. Già nel Medioevo assunse il nome di Paùly, prima, e poi quello di Paùli Pirri. Successivamente al 1881 divenne Paùli Monserrato e dall'11 aprile 1888, con Regio decreto e per volere del Consiglio comunale, prese il nome di Monserrato, parola riconducibile alla Madonna di Montserrat (nei pressi di Barcellona). La fondazione del primo nucleo abitativo risale al periodo romano. Nel medioevo noto col nome di Pauli, era compreso nel giudicato di Cagliari, nella curatoria del Campidano di Càlari. Nel 1258, dopo lo smembramento del giudicato fu amministrato da funzionari pisani fino al 1324 quando a seguito della conquista aragonese fu concesso in feudo. La peste del 1348 spopolò il villaggio, nel 1366 divenne feudatario Guglielmo Canelles, che però fu osteggiato dalle truppe arborensi che occuparono il territorio fino al 1410. Pauli tornò al regno di Sardegna dopo la battaglia di Sanluri. Nel 1426 il villaggio fu concesso a Dalmazio Sanjust che iniziò un'opera di risanamento che permise lo sviluppo della cittadina favorendo l'agricoltura specialmente vinicola. Il feudatario possedeva il paese col titolo di conte di San Lorenzo. Dopo l'abolizione del feudalesimo, nel 1848 entrò a far parte della provincia di Cagliari divenendo comune autonomo sino al 1928, anno in cui fu accorpato al comune di Cagliari. Ha riacquistato la propria autonomia il 18 novembre 1991 dopo un referendum (tenutosi il 21 aprile dello stesso anno) e mediante una legge regionale. In tale occasione, però, è passato da 1 137 ettari di territorio comunale a 650 ettari (è stato privato della piana di San Lorenzo perché una striscia di terreno del comune di Selargius ne interrompeva la continuità territoriale). Su questo tema è ancora in corso una causa legale tra il Comune di Monserrato e il Comune di Cagliari. Lo stemma e il gonfalone del comune di Monserrato sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 1º marzo 1999. Lo stemma si può blasonare: inquartato dalla croce diminuita di rosso: nel 1º d'argento, alla testa di moro attortigliata del campo; il 2º d'azzurro, alla chiesa di Sant'Ambrogio di Monserrato d'oro; il 3º di verde, alle cinque spighe di grano d'oro, impugnate e legate di rosso; il 4º d'oro, al grappolo d'uva di porpora, unito al tralcio di verde posto in fascia e pampinoso di due dello stesso, uno e uno. Il gonfalone è un drappo di bianco. Chiesa di Sant'Ambrogio: intitolata al patrono di Monserrato, è un edificio in stile gotico-catalano datato tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Nel 1983 è stato compiuto il restauro che ha riportato alla luce l'originale aspetto architettonico. L'interno è diviso in tre navate. Chiesa rurale di San Lorenzo: ha pianta rettangolare e al suo interno è presente una sola navata. Ora appartiene al territorio di Cagliari mentre storicamente era situata nel territorio monserratino. Chiesa della Beata Vergine: è la chiesa dedicata alla Beata Vergine di Monserrato. Conosciuta anche come Santa Maria de Paulis, ha pianta a croce greca con una cupola centrale. Chiesa del SS. Redentore: chiesa parrocchiale dall'aspetto moderno tipico delle chiese costruite dopo la seconda guerra mondiale (risale infatti al 1955 la posa della prima pietra). Restaurata di recente, è costituita da una sola grande navata. Particolare la torre campanaria che svetta alta a fianco della chiesa per un'altezza di ventisei metri. Chiesa di San Giovanni Battista de la Salle: chiesa parrocchiale di epoca moderna, costruita alla fine degli anni Novanta. È realizzata in cemento armato, con facciata dalla linea curva e il campanile a pianta quadrata. L'edificio è situato nel quartiere di Paluna, al confine con il comune di Selargius. Casa Foddis: costruita in stile liberty nei primi anni del Novecento, è situata in via Zuddas nel cuore del centro storico di Monserrato. È l'attuale sede dell'Assessorato alla cultura. Abitanti censiti Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera ammontava a 275 persone, pari all'1,6% dei residenti. La variante del sardo parlata a Monserrato è il campidanese comune. Su Fogadoni de santu Srebestianu a gennaio Ad agosto si celebra la festa di san Lorenzo. L'8 settembre, prima dell'inizio della vendemmia, ricorrono i festeggiamenti per la Beata Maria Vergine. Sagra della vendemmia, ultima domenica di settembre A Monserrato sorge la Cittadella Universitaria, un grande complesso nel quale sono stati decentrati diversi atenei dell'Università degli Studi di Cagliari e che comprende inoltre un Policlinico Universitario. Museo delle Ferrovie - Via Pompeo Museo sardo di antropologia ed etnografia Giuseppe Verdi (Via Traiano) Is Mascareddas (Via 31 marzo 1943 - ex Akroama) Sant'Ambrogio (Via Ambrosiana) In questi ultimi decenni, la città ha conosciuto un apprezzabile sviluppo nel settore edilizio, economico, sociale e culturale. Particolarmente evidente è lo sviluppo edilizio, caratterizzato dalla presenza di nuovi e moderni quartieri che fanno parte integrante del vecchio centro urbano, in cui si possono ancora osservare le tipiche case campidanesi costruite in "ladiri" (mattoni crudi di paglia e fango) e tufo, caratterizzate dalle bellissime "lolle" (ampi loggiati di tipo spagnolesco, ornati di fiori e piante) e dagli imponenti portali in legno arricchiti da intagli e decorazioni. L'economia del paese era tradizionalmente fondata sull'agricoltura e in particolare sulla viticoltura. Ancora oggi il maggiore impianto produttivo è la Cantina Sociale (fondata nel 1924, la prima della Sardegna) che produce vini pregiati quali il Nuragus, Monica, Moscato, Nasco, Girò. Non è difficile notare nel centro storico ancora qualche foglia di palma, posta di fianco al portale dell'abitazione, che sta ad attestare la vendita di vino di produzione familiare. Monserrato è interessata dal percorso della S.S. 554, collegata alle S.S. 131 (Cagliari - Porto Torres), S.S. 130 (Cagliari - Iglesias), S.S. 125 (Cagliari-Olbia). Le stazioni di San Gottardo e Monserrato, gestite dall'ARST, vedono treni per Mandas e Isili lungo la ferrovia Cagliari-Isili, oltre al servizio turistico denominato Trenino Verde. I servizi urbani sono svolti tramite autocorse CTM e mediante la linea tranviaria ARST che collega la fermata di San Gottardo, adiacente stazione, con la ex stazione ferroviaria di Cagliari - Piazza Repubblica, con la fermata del Policlinico Universitario e con la stazione di Settimo San Pietro, raggiungibile sia via tram che via treno. I collegamenti regionali sono svolti con autoservizi ARST. Dal 1893 al 1971 Monserrato fu inoltre attraversata dalla tranvia extraurbana Cagliari-Quartu Sant'Elena, esercita dapprima con trazione a vapore e in seguito, incorporata nella rete tranviaria di Cagliari, con tram elettrici. Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, 3 (M-O), Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 10 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2022). Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 10 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012). Stazione di Monserrato Stazione di San Gottardo (Monserrato) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Monserrato Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Monserrato Sito del comune, su comune.monserrato.ca.it. Comuni della Sardegna in rete, su comunas.it.

Chiesa di Sant'Ambrogio (Monserrato)
Chiesa di Sant'Ambrogio (Monserrato)

La chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio è la chiesa madre di Monserrato, situata in piazza Padre Silvio Serri. La costruzione della chiesa di Sant'Ambrogio, secondo i canoni dello stile gotico catalano, risale alla seconda metà del XVI secolo. Un documento notarile attesta che nel 1564 don Geronimo Zapata, canonico decano della cattedrale di Cagliari e prebendato di Pauli de Pirri (antico nome di Monserrato), insieme ai sindaci del paese, prendeva accordi con gli scalpellini (picapedres) Gaspare, Pierotto, Giovanni Antonio Barrai e Giovanni Vacca di Cagliari riguardo alla costruzione del presbiterio, per cui doveva prendersi ad esempio quello della chiesa di San Pietro a Settimo. Nel 1615 venne commissionata la costruzione dei prospetti ai lati della facciata, dotati di merlatura, come doveva presentarsi anche la facciata in origine. Nel 1619 iniziò l'erezione della torre campanaria, crollata tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX. La facciata, proprio in seguito al crollo della torre, venne ricostruita nelle forme attuali. L'attuale campanile venne completato nella seconda metà del XIX secolo. Dal 1º agosto 2014 è guidata dall'attuale parrocco, don Marcello Lanero. La facciata, chiusa tra due contrafforti, si presenta attualmente con terminale a doppio spiovente, mentre in origine doveva avere un coronamento orizzontale dotato di merli, come quelli che ornano ancora oggi le mura ai lati del prospetto. Alla sinistra della facciata si innalza il campanile, a canna quadra, sormontato da un corpo cilindrico coperto da una cupoletta semisferica. Il portale strombato, con arco a sesto acuto, è incorniciato da colonnine con capitelli scolpiti. Sopra si apre un oculo. L'interno si presenta a navata unica, con volta a botte, ma gli spazi di comunicazione tra le cappelle laterali, aperti in epoca recente, creano l'illusione della presenza di due ulteriori navatelle. Le cappelle, erette tra il 1569 e il 1629, si aprono sulla navata tramite archi ogivali; le originarie volte a crociera furono sostituite dalle attuali coperture a botte. Il presbiterio presenta invece l'originaria volta a crociera stellare, con gemme pendule scolpite agli incroci tra i costoloni; i peducci che reggono l'arco di accesso sono ornati da angeli scolpiti, recanti lo stemma dei Sanjust. L'altare maggiore, marmoreo, presenta un paliotto con intarsi policromi e l'immagine di sant'Ambrogio, risalente al 1706. Sopra l'altare si trova il prezioso ciborio o tabernacolo, in legno dorato scolpito, a forma di tempio, dotato di colonnine, nicchie e volute; l'opera, dell'artista Giovanni Angelo Pusceddu, risale al 1654. Di particolare rilievo sono anche opere quali il fonte battesimale in marmo bianco scolpito (1647), il paliotto marmoreo (1767) nella cappella del Santo Cristo, le statue lignee del Crocifisso e di Sant'Ambrogio attribuite a Giuseppe Antonio Lonis, la grande croce astile processionale in argento (XVII secolo). Chiesa di Sant'Ambrogio, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.